9
nazionali ed internazionali. Il cuore della tesi è
costituito dalla parte dedicata alla ricerca in cui si illustrano: il
problema, la metodologia impiegata e le ipotesi che si intende
verificare. Il caso specifico analizzato è quello dei corsi di scrittura
organizzati in Second da Imparafacile, una delle prime società
che ha utilizzato questo mondo per scopi formativi. La
somministrazione di questionari agli allievi, ma soprattutto
l’osservazione delle dinamiche che hanno contraddistinto l’aula
di SL, sono risultati preziosi per far luce sulle peculiarità dell’e-
Learning nel mondo virtuale. Inoltre, analizzando ulteriori
sperimentazioni, si è delineato un quadro più completo su:
vantaggi/svantaggi della formazione, peculiarità, principali
modelli didattici impiegati e sull’evoluzione della figura del
docente/formatore.
Nel corso della ricerca sono state riscontrate, a livello
formativo, delle dinamiche in SL molto simili a quelle che
contraddistinguono un’aula tradizionale. Ma Second Life si
configura realmente come un’evoluzione dell’e-Learning? A
questa domanda ancora non è stato possibile rispondere.
Innanzitutto, SL si trova ancora allo stato embrionale, per cui non
si capisce se sia semplicemente uno strumento o addirittura un
nuovo medium, come sostengono alcuni. A mio avviso, Second
Life non deve essere pensato come piattaforma autonoma,
piuttosto andrebbe considerato come uno strumento che deve
necessariamente integrarsi nella rete Internet, magari tornando al
vero valore della Rete, intesa come “il luogo più naturale per lo
sviluppo dell’intelligenza distribuita”. Probabilmente Second Life
ha delle potenzialità formative, per certi versi ancora inespresse,
ma la cosa più importante, sarà quella di considerarlo pur
sempre, come uno dei tanti strumenti a disposizione, senza
10
dimenticare che al centro ci sono le persone: vero motore creativo
di questa società.
Parte Prima
L’e-Learning
12
Capitolo 1
Dalla Formazione a distanza
all’e-Learning
1.1 Definire l’e-Learning
Ad oggi risultano innumerevoli le definizioni di “e-
Learning”: alcune dipendono dall’importanza attribuita
rispettivamente, alle tecnologie, ai processi o ai risultati; altre
si legano ai contesti operativi in cui è stato utilizzato. “L’e-
Learning comprende i processi di formazione, di
apprendimento e di knowledge management resi possibili da
Internet (la rete) (…) Più in generale attiene ai processi di
trasmissione, scambio e di sviluppo della conoscenza tra
individui, gruppi e organizzazioni”
1
. Secondo Nacamulli , il
punto di forza dell’apprendimento elettronico è dare
centralità: al capitale intellettuale, alla risorse umane e
all’innovazione continua. Per lo studioso parlare di e-
Learning, non vuol dire porre l’accento esclusivamente sulla
componente tecnologica. Nonostante venga riconosciuta
l’importanza di Internet e delle nuove tecnologie, emerge la
necessità di sperimentare nuove strade: sia sul piano dei
processi di apprendimento che dei modelli organizzativi.
Dello stesso avviso, anche Dal Fiore e Martinotti che
considerano l’e-Learning come “quell’insieme di dinamiche di
1
Nacamulli R. La formazione, il cemento e la rete: e-learning management della
conoscenza della conoscenza e processi di sviluppo organizzativo, Milano, ETAS, 2003.
13
apprendimento più o meno strutturate o supportate, che una
persona può mettere in atto attraverso le più diverse
applicazioni Internet”
2
. Gli autori riflettono sul potenziale
dell’e-Learning proponendone una dilatazione semantica;
portando in primo piano il concetto di apprendimento,
rispetto a quello di formazione, vengono incluse anche le
occasioni di apprendimento: in autonomia, in modo poco
consapevole, in contesti scarsamente strutturati o privi di
rigidità formale. In tal senso, la definizione oltre a scardinare i
presupposti di innumerevoli classificazioni, rifiuta l’idea che la
formazione a distanza debba essere necessariamente fruita
all’interno di una piattaforma
3
o comunque, in un contesto di
formazione strutturato. Oltre agli aspetti di informalità e di
fruizione autonoma, molte definizioni si sono focalizzate sulla
dimensione sociale e collettiva dell’apprendimento in rete. Si
tratta del net-Learning definito come “metodologia per
costruire contesti efficaci ed esperienze personalizzate di
apprendimento in rete e attraverso la rete”
4
. Un modello di
apprendimento che integra in modo flessibile strumenti e
sistemi di formazione differenti. Di qui, la necessità di attivare
delle sinergie: tra formazione tradizionale ed e-Learning; tra
attività di formazione e strategie d’impresa; tra formazione
individuale e apprendimento organizzativo.
2
Dal Fiore F., Martinotti G., E-learning, Mc Graw Hill, 2006.
3
“ Una piattaforma e-learning” secondo Dal Fiore e Martinotti “svolge una duplice
funzione: se da un lato funge da deposito file di testo e multimediali in cui risiedono
contenuti formativi, dall’altro ospita le principali applicazioni che consentono la
comunicazione tra gli utenti ed il lavoro collaborativo”.
4
Costa G., Gianecchini M., Risorse Umane. Persone, relazioni, valore, Mc Graw Hill, 2005.
14
1.2 Cenni storici: dalla formazione a distanza all’e-
Learning
Lo sviluppo tecnologico ha condizionato la storia della
formazione a distanza consentendo in primo luogo,
l’abbattimento delle barriere spazio temporali per la fruizione
dell’intervento formativo. La possibilità di fruire il materiale
didattico in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo ha
rivoluzionato il mondo della FAD, anche se spesso è stata
espressione di esigenze culturali, storiche, economiche della
società in cui ha trovato collocazione
5
. La storia della
formazione a distanza consta di tre periodi principali
6
:
1. FAD di prima generazione. Questa modalità di
trasmissione del sapere, che risale alla metà dell’800, si
serve prevalentemente del servizio postale. Il materiale
didattico in cartaceo viene inviato al discente tramite
una lettera contenente istruzioni o informazioni su
come studiare e su come compilare i test di verifica da
rinviare al docente. La prova di valutazione costituisce
l’unica modalità di interazione tra docente e discente.
Dopo circa vent’anni, anche la formazione
professionale viene erogata per corrispondenza. Dal
1920 in poi, farà il suo ingresso la radio, che veicola la
formazione via etere, segnando il passaggio da un tipo
di comunicazione one-to-one al broadcast nella duplice
accezione one-to-many o few-to-many.
5
Eletti V. , Che cos’è l’e-learning, Le Bussole, Carocci, 2002.
6
Ibidem.
15
2. FAD di seconda generazione. Questa fase si
contraddistingue per l’introduzione, negli anni
Sessanta, degli audiovisivi. La sperimentazione del
mezzo televisivo nell’ambito della formazione risaliva
già alla fine del 1940, ma è negli anni cinquanta che in
Europa si riscoprono le potenzialità della televisione
come strumento per l’educazione. Dopo la seconda
guerra mondiale, in Italia come negli altri paesi dilaga
l’analfabetismo che la televisione, assurgendo a
strumento pedagogico, tenta di combattere,
promuovendo e diffondendo la cultura. Rispetto alla
staticità della carta o all’intangibilità della voce via
radio, l’impatto creato dall’uso delle immagini, facilita
la comprensione da parte del pubblico analfabeta. Un
altro momento da sottolineare, nella storia della FAD
di seconda generazione, è contrassegnato dalla
commercializzazione di videocassette VHS
7
. La
possibilità di scorrere il nastro in modo autonomo
costituisce il primo passo verso la personalizzazione
dell’offerta formativa. Gradualmente, comincia a
profilarsi un approccio “learner centred”: orientato alle
esigenze formative e cognitive dell’utente. Spesso, si
opta per sistemi di formazione integrati in cui si
combinano gli audiovisivi con strumenti telematici
come fax o telefono e supporti tradizionali come il
cartaceo. Rispetto alla prima generazione, non si
riscontrano grandi innovazioni, si tratta pur sempre di
“self learning” o autoapprendimento che non consente
7
VHS: Video home system
16
al discente di partecipare attivamente alla costruzione
della propria conoscenza.
3. FAD di terza generazione. A partire dalla metà degli
anni Ottanta, la diffusione del personal computer e
l’avvento del digitale segnano un passaggio epocale
anche nella formazione. L’interattività e la
multimedialità, rese possibili dall’innovazione
tecnologica, modificano il modello formativo finora
praticato, facilitando il ruolo attivo dell’utente nel
proprio percorso di apprendimento. Nello specifico la
rete Internet garantisce l’erogazione e la fruizione dei
contenuti, generando sia un apprendimento di tipo
individuale , in cui il discente svolge un ruolo attivo,
ma anche collaborativo e collettivo, secondo i principi
della teoria costruttivista
8
.
Diversa la classificazione operata da G. Costa,
che tratteggia un excursus sulla formazione a distanza a
partire dall’introduzione delle nuove tecnologie. I
modelli di FAD emersi sono
9
:
- Modelli di Teaching: i materiali didattici in formato
digitale come ipertesti, immagini etc. vengono messi in
rete per la trasmissione delle informazioni e della
conoscenza. La tecnologia viene utilizzata per la
soluzione di problemi logistici o economici.
8
Eletti V. op. cit.
9
Costa G:, Gianecchini M. op. cit.
17
- Modelli di Learning: cambia il modo di vedere la rete,
che diviene supporto alle relazioni e agli scambi tra
persone.
- Modelli di e-Learning: definiti come “una forma di
insegnamento mediata dalle tecnologie digitali della
comunicazione che prevede la realizzazione di
ambienti virtuali di natura multimediale di
apprendimento ed interazione ” (Nacamulli 2003)
10
.
L’apprendimento viene concepito come processo
sociale e collaborativo, per il quale si utilizzano
strumenti di comunicazione sincrona e asincrona.
- Modelli di Net-Learning : a proporre questa
denominazione è lo stesso Costa, che definisce la
metodologia insita in questi modelli, come in grado di
“costruire contesti efficaci ed esperienze personalizzate
di apprendimento in rete e attraverso la rete”. Vengono
evidenziati inoltre tre aspetti specifici, che richiamano
la sigla net, ovvero:
a. la struttura sociale e collaborativa tra le
persone;
b. l’infrastruttura Internet/Intranet di
supporto;
c. la partecipazione attiva alle esperienze di
apprendimento.
10
Ibidem.
18
Il Net-Learning acquisterebbe valore
innescando delle sinergie virtuose tra: formazione
tradizionale ed e-Learning; attività di formazione e
strategie d’impresa; formazione individuale e
apprendimento organizzativo.
1.3 L’apprendimento nella Società della Conoscenza
Il contesto di trasformazioni sociali ed economiche in
cui viene inserito l’e-Learning, è caratterizzato da:
accelerazione, globalizzazione e imprevedibilità
11
. In
particolare, le nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione delineano uno scenario dal quale scaturiscono
esigenze e relazioni inedite che legano gli individui alla
collettività. Anche la trasmissione del sapere, il rapporto con i
saperi e la produzione stessa del sapere
12
sono investiti da un
cambiamento radicale. Tutto ciò traccia le linee di un nuovo
contesto sociale, in cui a predominare sono soprattutto
l’instabilità ed il mutamento discontinuo
13
, e in cui emergono
con forza i bisogni di informazione e conoscenza. L’era della
globalizzazione si lega all’incertezza e al rischio, ma con
Internet, anche alla crescita esponenziale dell’informazione e
della conoscenza: due risorse indispensabili per fronteggiare la
nuova realtà e per produrre benessere economico e sociale. E’
11
Isfol, La simulazione nella formazione a distanza: modelli di apprendimento nella knowledge
society / ISFOL, Roma, 2005
12
Rullani E., Economia della conoscenza : creatività e valore nel capitalismo delle reti,
Carocci, Roma, 2004
13
Denaro D. , Montedoro C., Parisi D., Schembri M., Formazione e Cambiamento. La
simulazione nella formazione a distanza: modelli di apprendimento nella knowledge
society,Web magazine sulla formazione, Anno V, Numero 37, Ottobre 2005
19
il quadro in cui si delineano le società avanzate dette “società
dell’informazione” fondate su “economie della conoscenza
attraverso internet”
14
. Quando le informazioni e le conoscenze
si moltiplicano attraverso la rete, il cambiamento si accelera in
tutte le società che partecipano all’economia globale.
L’economia “post-fordista”, basata sulla produzione di servizi
e prodotti altamente personalizzati, si fa globale e aperta, per
cui anche i mercati dell’informazione
15
necessitano della stessa
apertura. I flussi globali di prodotti ed informazioni, non sono
immuni da episodi di replica o superamento pertanto, per
poter fronteggiare una concorrenza sempre più massiccia, le
società sono costrette ad innovare costantemente processi
produttivi, servizi e soprattutto conoscenze. Gli attori
economici sono interessati a ridurre non solo il “time to
market”, tempo necessario per lo sviluppo di un nuovo bene o
servizio e per la sua commercializzazione, ma anche e
soprattutto il “time to competency”, tempo destinato alla messa
a punto di prodotti e servizi innovativi. L’apprendimento e la
formazione irrompono con forza in questo scenario così
competitivo, invadendo soprattutto, il mondo della
produzione. Si arriva a parlare infatti, di Learning Organization
(Senge 1990): “un’organizzazione che apprende in quanto è
capace di incoraggiare l’apprendimento continuo da parte dei
suoi membri a tutti i livelli e di facilitare i processi per la
circolazione della conoscenza organizzativa”
16
. Il cambiamento
investe, tanto la dimensione macrosociale, quanto quella
microsociale, in cui le persone necessitano di un continuo
14
Dal Fiore, Martinotti op. cit.
15
Castells M., “The Network society, Cambridge, MA: Proceedings of seminar at
M.I.T”, in Dal Fiore e Martinotti op. cit.
16
Costa G., Gianecchini M., op. cit.
20
ricambio della propria conoscenza. E’ la prospettiva del Long
Life-Learning: l’apprendimento inteso come obiettivo di vita,
promosso come un valore a sé stante e di lungo periodo. La
formazione e nello specifico l’e-Learning, si prestano a questo
tipo di orientamento, che sposa tra le altre, la dimensione olistica
dell’apprendimento
17
: ecologia e insieme di opportunità
ricavabili in tutte le situazioni di vita, dall’esperienza di
lavoro, allo studio personale, ai viaggi sino allo svago e al
tempo libero
18
.
L’e-Learning, al pari del sistema della formazione in
generale, dovrebbe adeguarsi al nuovo contesto socio-
economico, in cui i percorsi lavorativi e professionali sono
segnati dall’instabilità e dove, le stesse competenze si
evolvono logorandosi in breve tempo. Come affermano Bocchi
e Ceruti le competenze “ dipendono da obiettivi e da giudizi
transitori, costruiti e revocabili, strategici per così dire.
L’individuo ha bisogno non solo di mappe cognitive ampie e
flessibili; ha bisogno anche di strumenti per fare evolvere
queste stesse mappe, per allargarle, per ristrutturarle o per
incrementare il loro potere di discriminazione”
19
. Vi è perciò,
un abbattimento sia delle barriere, che rigidamente
separavano i saperi
20
, sia di quelle spazio-temporali. Le nuove
tecnologie consentono un ampliamento delle interazioni e
17
Dal Fiore e Martinotti, op. cit.
18
Ibidem. Quest’affermazione offre uno spunto interessante, che verrà ripreso nella
parte dedicata a Second Life. SL è infatti, espressione di svago, opportunità lavorative,
incontri, corsi, etc. , ci si chiede allora quanto questo potrà incidere
sull’apprendimento informale della persona, in una più ampia prospettiva di life-
long learning.
19
Bocchi G., Ceruti M., Educazione e globalizzazione, Rafaello Cortina, Milano.
20
Come verrà descritto in modo più approfondito nella parte dedicata all’e-Learning
2.0.
21
un’estensione delle relazioni, superando talvolta la
contemporaneità o la vicinanza spaziale. Anche la formazione
a distanza beneficia delle potenzialità delle tecnologie digitali,
per creare comunità di apprendimento e/o costruire percorsi
di crescita personale e professionale.
1.4. I vantaggi dell’e-Learning
Tra le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e da
Internet, l’e-Learning acquista un ruolo privilegiato. Alla luce
di alcune novità teoriche-metodologiche, occorre operare una
distinzione tra e-Learning 1.0 ed e-Learning 2.0.
Per e-Learning 1.0 si fa riferimento ad una prima
impostazione che ha caratterizzato la formazione con Internet,
distinta e spesso contrapposta a quella tradizionale. Prima di
differenziare l’e-Learning 1.0 dall’e-learning 2.0 occorre far
luce sui vantaggi
21
, ormai assodati, attribuibili alla formazione
a distanza in generale
22
.
• Indipendenza. Ad oggi, risulta dimostrato che la
“straordinarietà”
23
dell’e-Learning risiede nella capacità
di svincolare i saperi dalle barriere spazio temporali.
Internet garantisce un accesso alla conoscenza senza
21
Boldizzoni D., Management delle Risorse Umane. Dalla gestione del lavoratore dipendente
alla valorizzazione del capitale umano, Il Sole24ore, Milano, 2006.
22
Intervista prof.ssa Cinti
<http://www.universinet.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid
=809&mode=thread&order=0&thold=0>
23
Dal Fiore, Martinotti op. cit.
22
spostamenti fisici, con un notevole risparmio di tempo
e di denaro.
• Costi inferiori. L’offerta formativa coglie i vantaggi di
un’economia di scala, grazie alla quale al crescere del
numero dei discenti, diminuiscono i costi della
formazione. Ci sono dei vantaggi economici anche per
la domanda, dal momento che l’accesso al contenuto,
avviene al costo della connessione ad Internet
utilizzata.
• Personalizzazione del percorso di formazione
individuale. Grazie all’e-Learning, il discente può
fruire liberamente delle risorse che gli vengono messe a
disposizione. In generale, le nuove tecnologie
permettono una maggiore personalizzazione dei
percorsi formativi, rappresentando quindi, strumenti
flessibili e rispondenti alle reali esigenze della persona
e del suo percorso di apprendimento.
• Multimedialità. Permette l’effettiva integrazione tra
diversi media per favorire una migliore comprensione
dei contenuti.
• Interattività delle relazioni. Questo aspetto consente
di migliorare la comunicazione tra allievo/allievo e tra
allievo/docente, contribuendo altresì, a creare ambienti
virtuali di condivisione collettiva delle conoscenze.