5
di event management con sede a Manchester, in cui ho effettuato
uno stage di 6 mesi. Qui l’applicazione del Marketing si è rivelata
non solo essenziale alla sua realizzazione, ma alla base del suo
successo.
L’evento è quest’anno alla sua seconda edizione e consiste in una
cerimonia di riconoscimento di tutto ciò che è stato “grande” a
Manchester nel corso dell’ultimo anno, con assegnazione di trofei
ai vincitori.
L’evento, nato nel 2006 con il nome di “MCR10 Awards”, aveva lo
scopo di commemorare i 10 anni (da cui, appunto, MCR10) di
rigenerazione di Manchester in seguito all’attacco terrorista
dell’IRA (movimento indipendentista irlandese) del 1996, che
distrusse parte della città.
In seguito al successo del MCR10 Awards, Out There Events, in
collaborazione con Key 103 e Moving Manchester, rispettivamente
una radio e un giornale locale, hanno deciso di replicare l’evento
su base annuale a partire dal 2007, cosi che ogni anno i cittadini
possano premiare i loro preferiti tra bar, ristoranti, personaggi,
progetti architettonici, programmi commerciali, culturali e
d’intrattenimento, della città di Manchester.
Il lavoro è diviso in cinque capitoli.
Il primo introduce il settore degli eventi, la sua nascita e le sue
caratteristiche. Distingue le tipologie di evento per natura,
dimensione e settore di appartenenza, cercando di definire le basi
concettuali per arrivare, nel secondo capitolo, agli aspetti pratici di
un evento, ovvero alle modalità di progettazione e realizzazione
dello stesso. Il secondo capitolo è stato incentrato
sull’organizzazione e la gestione degli eventi, analizzando il
6
processo di event management nelle sue diverse fasi e momenti
principali: pianificazione, gestione e valutazione dei risultati.
Il processo inizia nel momento in cui nasce l’idea di organizzare
l’evento e prosegue con la definizione degli obiettivi che si intende
perseguire e con un’analisi per appurare la fattibilità del progetto.
La pianificazione prevede poi la creazione del gruppo di lavoro,
nel quale emergono alcuni ruoli chiave, primo fra tutti il soggetto
che supervisiona l’intero processo (oltre ad occuparsi direttamente
di alcune fasi dello stesso), che è un costante punto di riferimento
per tutti gli altri attori.
Terminata la fase di pianificazione si passa alla parte operativa del
processo, costituita da una serie di attività fondamentali.
Innanzitutto la gestione dell’aspetto finanziari dell’evento, che
comporta l’analisi delle diverse fonti di finanziamento reperibili, ma
anche dei costi da sostenere; elementi che vanno a confluire nel
budget plan, lo strumento che permette di gestire tutti i flussi
finanziari relativi all’evento e effettuare un controllo del processo.
Il terzo capitolo analizza lo sponsoring sia dal punto di vista
dell’event manager e quindi le tecniche da usare per acquisire
sponsor, ma anche dal punto di vista dell’azienda, per capire
come sfruttare al meglio questo potente strumento di
comunicazione.
Gli sponsor rappresentano, molto spesso, la principale fonte di
finanziamento per l’evento, oltre a diventare veri e propri partner
degli organizzatori, instaurando insieme ad essi e ai media una
serie di relazioni reciprocamente vantaggiose.
Con il quarto capitolo si entra nel vivo dell’argomento della tesi. Si
cerca di applicare i concetti del marketing alla progettazione,
7
realizzazione e promozione di un evento. Il marketing degli eventi
è definito come funzione del processo di event management che
si preoccupa più strettamente dei partecipanti e dei visitatori
dell’evento, comprendendone i bisogni e le motivazioni,
sviluppando prodotti che incontrano questi bisogni, e costruendo
un programma di comunicazione che esprime propositi e obiettivi
dell’evento.
Vengono analizzate le tradizionali quattro leve del marketing
operativo. La politica di prodotto è incentrata sull’evento inteso
come pacchetto di servizi, comprendente un servizio centrale e
una serie di servizi periferici. La politica di prezzo si sofferma,
invece, sull’evento come esperienza vissuta dal visitatore, per
valutare quanto questi può essere disposto a pagare per
beneficiarne.
Per quanto riguarda la leva distributiva, oltre alla scelta della
location, propria della fase di gestione vera e propria, si analizza
qui il sistema di prenotazione e erogazione dei biglietti, definendo
i diversi canali attraverso cui essi possono essere distribuiti.
L’ultima leva del marketing è la comunicazione, caratterizzata
dalla scelta dei mezzi promozionali da utilizzare, che vanno a
costituire il cosiddetto communication-mix, con cinque diverse leve
(advertising, relazioni pubbliche, promozioni, direct marketing e
sito internet), analizzate nei principali vantaggi e svantaggi e nelle
tipologie di evento per cui ciascuna è più adatta.
L’ultimo capitolo analizza il caso del MCR Awards, introducendo
l’evento, la sua genesi e focalizzandosi su tutte le attività di
marketing, dallo sponsoring alla realizzazione, fino alla campagna
di comunicazione, apparsa sui media partner, che ha garantito
8
una enorme visibilità all’evento, grazie all’utilizzo di due icone: i
pigeons, ovvero due piccioni che discutono in vari soggetti su ciò
che è the best in Manchester.
Si approfondirà in particolare la campagna di Guerrilla Marketing,
messa in moto al lancio del sito mcrawards.co.uk, al fine di
incuriosire il pubblico e generare awareness sull’evento.
9
CAPITOLO PRIMO
IL SETTORE DEGLI EVENTI
10
1.1 GLI EVENTI: LA GENESI
Fin dagli albori della storia, gli esseri umani hanno sempre sentito
il bisogno di marcare gli avvenimenti più importanti delle loro vite,
di celebrare i momenti chiave della storia.
Ma è soprattutto nell’era attuale, dominata da media digitali e
globali, quando sembra si sia perso il rapporto con i riti e le
consuetudini del passato, che gli uomini sentono maggiormente il
bisogno di ritrovare la dimensione locale e tangibile dell’evento.
Sebbene l’evento in quanto tale sia nato con le prime forme di
interazione umana, si può iniziare a parlare di una vera e propria
industria solo a partire dagli anni Ottanta, quando alcune
manifestazioni, in particolare sportive, gettano le basi per una
moderna industria degli eventi.
Emblematico è il caso delle Olimpiadi di Los Angeles del 1984, un
vero e proprio spettacolo di stile hollywoodiano, che sebbene
rappresentò un’assoluta novità per quel tempo, divenne un
esempio per tutti gli eventi a seguire.
In quella occasione fu soprattutto l’apporto dell’industria televisiva,
in termini di produzione e marketing, che portò le Olimpiadi ad un
audience mai vista prima, dimostrando allo stesso tempo il potere
di un evento di recare prestigio e vantaggio economico ad una
città e ad un’ intera nazione.
Nel corso del tempo, l’aumentare del numero e delle tipologie di
evento, variabili per natura, scopo e dimensioni, ha portato alla
nascita di un vero e proprio settore, quello degli eventi, capace di
generare profitto economico, vantaggio sociale e possibilità di
impiego.
11
Gli eventi sono diventati ormai una vera e propria professione e
oggi si parla sempre più di event management ed event manager.
Un antenato dell’industria degli eventi sono sicuramente le
Relazioni Pubbliche. Appena 50 anni fa, la moderna professione
delle Relazioni Pubbliche veniva istituzionalizzata nel commercio
Americano. Quando un’azienda aveva bisogno di introdurre un
nuovo prodotto, accrescere le vendite, o motivare i suoi
dipendenti, i suoi manager si rivolgevano alle PR e all’advertising
per disegnare una strategia.
Oggi l’industria degli eventi include decine di migliaia di
professionisti che lavorano per fornire ai loro clienti prodotti e
servizi eccellenti. Professor Carol Hills della Boston University
afferma: “I miei studenti sono estremamente interessati negli
eventi. Essi riconoscono che relazioni pubbliche ed eventi sono
inseparabili. L’event management è sicuramente un’area in
crescita nel settore delle relazioni pubbliche.
12
1.2 COS’E’ UN EVENTO?
Il termine evento viene solitamente usato per descrivere uno
specifico rituale, una cerimonia, una manifestazione o una
performance, specificatamente creata e scrupolosamente
pianificata per celebrare una particolare occasione o per
raggiungere determinati scopi, di natura sociale, economica o
culturale.
Per evento si intende ogni possibile tipo di avvenimento:
manifestazioni espositive, sfilate, inaugurazioni, congressi,
simposi, tavole rotonde, workshop, ricorrenze stagionali o
aziendali, cosi come una festa aziendale, una serata in un
qualsiasi locale, apparentemente ludica, ma che ha invece precisi
scopi comunicazionali. Ma l’elenco potrebbe essere più lungo
perché l’evento rappresenta un contenitore ampio con confini non
delimitati, dove possono trovare collocazione iniziative diverse
l’una dall’altra, con un solo denominatore comune: la necessità di
un organizzatore che sappia mettere insieme alcuni ingredienti.
Il settore degli eventi è oggi cosi vasto che risulta impossibile
fornire una definizione inclusiva di tutte le tipologie e le forme che
un evento può assumere. Getz (1997) suggerisce di definire un
evento in base al suo contesto
1
.
Egli offre due definizioni del termine evento, una dal punto di vista
dell’event manager, l’altra da quello dell’utente, o “ospite”.
Un evento è, per il suo organizzatore, un insieme di attività che
vanno dallo sponsoring, alla pianificazione fino alla materiale
1
Getz Donald, “Event Management and Event Tourism”, 1997. Cognizant
Communication Corporation, New York.
13
esecuzione. Dal lato del suo fruitore, un evento rappresenta
invece un’esperienza sociale, culturale o di intrattenimento, di
carattere straordinario, che si colloca al di fuori delle sue normali
attività quotidiane.
Tra gli attributi da Getz ritenuti importanti per creare una
“atmosfera da evento” vi sono: lo spirito festivo, l’unicità, la qualità,
la tradizione, l’ospitalità, il tema e il simbolismo.
Spesso si usa l’aggettivo speciale (special event) per sottolineare
il carattere di unicità ed esclusività di un evento.
Tale termine apparve per la prima volta nel 1955, quando Robert
Jani, responsabile delle relazioni esterne di Disneyland, alla
domanda di un giornalista, che gli chiese come avrebbe definito la
“Main Street Electric Parade” (una parata notturna, ideata dallo
stesso Jani per attrarre visitatori nel Parco durante le ore serali)
Jani rispose col termine di “evento speciale”. E quando gli si
chiese di spiegare tale espressione, egli prontamente rispose con
quella che rappresenta la più naturale ma anche la più efficace
definizione di evento: “A special event is that which is different
from a normal day of living”
2
.
Goldblatt, 35 anni dopo definisce un evento speciale come “A
unique moment in time celebrated with ceremony and ritual to
satisfy specific needs”
3
. Tale definizione emerge da quella di una
antropologo Victor Turner, il quale scrisse: “Ogni società umana
celebra con cerimonie e rituali le sue gioie, i suoi dolori e i suoi
trionfi “.
2
“Un evento speciale è ciò che è diverso da un ordinario giorno di vita
quotidiana”, Robert Jani, 1955. Joe Jeff Goldblatt, “Special Events: Best Pratices
in modern event management” Whiley&Sons, New York 1997.
3
“Un momento unico celebrato con una cerimonia o un rituale per soddisfare
specifici bisogni”.
14
Il desiderio di riunirsi e di celebrare è insito nell’essere umano ed è
alla base di qualsiasi evento.