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Capitolo 1
1. Un modello per l analisi del marketing nel
punto vendita
Questo primo capitolo si pone come obiettivo la definizione di una metodologia a
livello teorico per l indagine dell interazione tra il consumatore e l ambiente del punto
vendita, che verr poi applicata praticamente nel s econdo capitolo.
A tal fine, il primo paragrafo dar un inquadratura generale sull importanza del
punto vendita come strumento di marketing, seguendo con particolare attenzione
l articolo di Kotler (1974), intitolato appunto At mospherics as marketing tool .
Con il secondo paragrafo si definir un modello uti le all analisi piø tecnica
dell ambiente del punto vendita, tratto da uno studio di Massara e Pelloso (2006).
Nel terzo paragrafo si entrer piø nello specifico di questo lavoro, determinando
una metodologia d indagine ad hoc per lo studio dell interazione consumatore-ambiente
in un servizio commerciale.
Nel quarto e ultimo paragrafo di questo capitolo, si applicher tale metodologia
riferita all analisi dei micro-ambienti in un servizio di ristorazione, che sar l oggetto
per lo studio di caso pratico nel secondo capitolo.
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1.1 Il ruolo e la funzione del punto vendita nel
marketing
Il punto vendita Ł lo spazio fisico in cui il consumatore acquista il prodotto o il
servizio che necessita o desidera. Nel negozio si svolge l incontro con il prodotto
tangibile , che costituisce un fattore minimo nel processo decisionale del consumatore:
ci che conta Ł il prodotto totale . Esso include tutte quelle caratteristiche che
accompagnano il prodotto fisico, quindi i servizi (principali o accessori), le garanzie (di
prodotto e di servizio), il packaging, la pubblicit , i finanziamenti, l immagine, ecc
(Kotler1, 1973).
Kotler afferma che una delle principali caratteristiche del prodotto totale sia il
place, quindi lo spazio in cui esso viene acquistato o consumato; piø in particolare, ci
che conta Ł l atmosfera2. La conscia definizione dello spazio serve per ottenere effetti
certi nel consumatore, ossia specifiche emozioni che influenzino positivamente le
probabilit di acquisto, il numero di acquisti e il tempo speso nel punto vendita.
L atmosfera Ł impalpabile, ma si percepisce attraverso i sensi: la vista assembla
luci, colori, dimensioni e forme, l udito definisce volume e area dello spazio, l olfatto
gli odori, i profumi e la freschezza, e il tatto la flessibilit , la morbidezza, la
temperatura.
Secondo Kotler l unico senso escluso nella percezione diretta dell atmosfera Ł il
gusto, anche se qualche elemento astratto dell atmosfera potrebbe rimandare a qualche
sapore impresso nella memoria. Come si vedr nel c orso di questo lavoro, analizzando
il caso della ristorazione, anche il gusto sar uno degli strumenti sensoriali
indispensabili a disposizione del consumatore per la percezione dell atmosfera.
1
Kotler P. (1974), Athmosferics as marketing tool, Journal of retailing, vol. 49, n. 4, pp. 48-56.
2
Definita da Kotler in due modi: tecnicamente, Ł l aria attorno ad una sfera ; colloquialmente, Ł ci che
stabilisce la qualit dell ambiente, in positivo o in negativo (si dice che un ristorante ha l atmosfera giusta
se evoca sentimenti piacevoli).
3
L atmosfera pu essere distinta in intended atmosphere, ossia quella concordata,
decisa e stabilita a tavolino dal designer, e perceived atmosphere, vale a dire quella
prettamente soggettiva, percepita in maniera fortemente variabile tra diversi soggetti3.
Kotler sottolinea inoltre come l atmosfera sia particolarmente rilevante in alcune
circostanze:
se il prodotto viene acquistato e consumato nel punto vendita;
se il venditore ha delle opzioni a livello di design;
se il numero di competitors Ł particolarmente elevato;
se le differenze di prodotto e di prezzo sono infime e irrilevanti4;
se serve a distinguere le diverse classi sociali o i diversi stili di vita5.
Kotler descrive inoltre il meccanismo con cui l atmosfera influenza il
consumatore, utilizzando una catena causale a quattro fasi (figura 1)6:
3
Kotler fa pensare a come le varie culture percepiscono i colori in modo differente: ad esempio, il colore
del lutto a Ovest Ł il nero, a Est Ł il bianco.
4
Il consumatore basa le sue scelte principalmente sulle differenze di prezzo e di prodotto: se queste
vengono a mancare o risultano irrilevanti, il consumatore basa la sua scelta su altri criteri, come la
vicinanza spaziale, la comodit , la facilit di par cheggio, o l atmosfera.
5
Ad esempio, i negozi piø lussuosi si distunguono dai negozi di categoria inferiore per l esposizione di
prodotti ridotta a livelli minimali e l ampia disponibilit di spazio.
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Fonte figura 1: Kotler P. (1974), Athmosferics as marketing tool, Journal of retailing, vol. 49.
4
L atmosfera ha un ruolo chiave nella trasformazione delle intenzioni d acquisto in
comportamenti d acquisto perchØ dovrebbe creare un rapporto positivo tra il
consumatore e l ambiente del punto vendita. Il suddetto rapporto non Ł solo fisico, ma
anche e soprattutto psicologico: se si dimostra soddisfacente e duraturo nel tempo,
costruisce la store loyalty, ossia la fiducia e la fedelt del consumatore nei confronti del
punto vendita.
Pellegrini7 afferma che i luoghi di consumo hanno una centralit chiave nel
rapporto tra impresa e consumatore. Essi costituiscono una sorta di piattaforma
relazionale in grado di soddisfare i bisogni fisici del cliente, ma anche i bisogni
immateriali, sempre piø importanti nella definizione dell offerta commerciale. Il punto
vendita Ł lo spazio d incontro con il cliente, in cui egli pu interpretare la marca e i suoi
valori.
Per studiare l interazione tra il consumatore e l a mbiente del punto vendita Ł
opportuno dare una definizione dei termini e capire come scaturisce e come si
caratterizza tale rapporto. Everett et al.8 definiscono ambiente tutto ci che Ł al di fuori
della persona nella relazione persona (me) - ambiente (not me).
7
Pellegrini L. (2001), I luoghi d acquisto: strumenti chiave delle strategie di marketing. Luoghi
d acquisto e relazione con il consumatore , Micro&Macro Marketing, a. X, n. 3, pp. 381-401.
8
Everett P.B., Pieters R.G., Titus P.A. (1994), The consumer-environment interaction: an introduction to
the special iussue, International Journal of research in Marketing.
1. Qualit
sensoriali
dello spazio
circostante
l oggetto
d acquisto
2. Percezione
da parte
cliente delle
qualit
sensoriali
dello spazio.
3. Effetti delle
qualit sensoriali
percepite sulla
modifica delle
informazioni e
dello stato emotivo
del consumatore.
4. Impatto delle
modifiche delle
informazioni e
dello stato
emotivo del
consumatore
sulle probabilit
d acquisto.
Figura 1: Catena di connessione causale tra atmosfera e probabilit d acquisto.
5
Il me si caratterizza per l unione di due componenti:
interna, o cognitiva;
esterna, o conativa.
Mentre il not-me si pu distinguere in:
ambiente tangibile, ossia fisico;
ambiente intangibile, ovvero socio-culturale, sociale e interpersonale.
La relazione tra individuo e ambiente Ł interattiva e caratterizzata da reciproco
determinismo, vale a dire che l ambiente influenza il comportamento dell individuo e, a
sua volta, l individuo determina l ambiente tramite l attivazione delle risorse cognitive e
affettive.
Gli stessi studiosi hanno classificato le possibili interazioni tramite due
dimensioni d analisi:
direzione dell interazione dell individuo con l ambiente, che pu essere atti va
o passiva;
tipologia di risposta dell individuo all interazione, che pu essere con ativa o
cognitiva.
Dalla combinazione di queste dimensioni risultano quattro modelli d interazione
tra individuo e ambiente (tabella 1)9:
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Fonte tabella 1: elaborazione dati da Everett P.B., Pieters R.G., Titus P.A. (1994), The consumer-
environment interaction: an introduction to the special iussue, International Journal of research in
Marketing.
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Tabella 1: Matrice delle interazioni tra individuo e ambiente.
I servizi commerciali sono riconducibili all interazione di risposta perchØ
costituiscono l elemento connettivo tra individuo e ambiente, che consente e facilita
l interazione attraverso cui l ambiente assume sign ificato per l individuo. I servizi
possono essere considerati come stimoli ambientali facilitatori e sono classificabili
secondo due aspetti:
Natura del servizio, che pu essere informativa (se Ł un servizio che soddisfa
bisogni strumentali e funzionali) o edonistica (se Ł un servizio fine a sØ stesso, che
soddisfa bisogni personali di svago). Questa suddivisione Ł variabile tra i soggetti.
Vicinanza al core service, che determina il grado di coerenza del servizio con
la funzione principale svolta dall impresa. Sono interni i servizi accessori attinenti al
core service, al contrario sono esterni i servizi superflui, volti solo all intrattenimento
dei clienti.
Questi aspetti determinano il coinvolgimento del consumatore, che pu essere:
Razionale (si consegue con la soddisfazione dei bisogni funzionali e simbolici
con l esperienza d acquisto);
I. Interazione interpretativa:
l individuo Ł attivo nei confronti
dell ambiente e ne costruisce una
propria rappresentazione cognitiva,
sulla base di valori, esperienze ed
obiettivi.
II. Interazione valutativa:
l ambiente influenza la sfera
cognitiva del soggetto e i suoi
processi di costruzione del
significato.
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III. Interazione operativa:
l individuo tenta di modificare
l ambiente tangibile e intangibile
con il suo comportamento.
IV. Interazione di risposta:
l ambiente influenza il
comportamento dell individuo in
termini di facilitazione o inibizione
dell interazione stessa.
Attiva Passiva
Direzione dell interazione
7
Emozionale (si ottiene soddisfacendo aspetti piø personali, come
l autogratificazione e il divertimento).
Questo punto trova un nesso con alcuni contributi apportati dalla psicologia piø
recente: negli ultimi anni si sono sviluppate teorie sul comportamento del consumatore
che potrebbero costituire un approccio esperienziale10, piø innovativo rispetto ai classici
approcci cognitivista e comportamentista.
L attenzione si colloca sul processo di consumo, considerato nella sua interezza,
partendo dall atto di acquisto, valutando l interaz ione tra prodotto e consumatore,
considerando le implicazioni dell uso e delle sensazioni che questo genera e che
rientrano come input nei processi successivi.
Oltre a bisogni strettamente razionali di approvvigionamento, sottesi all attivit di
acquisto possono esistere motivi di natura psicologica riconducibili alla sfera
emozionale dell individuo. Quindi troviamo due tipi di consumatore:
economico - funzionale, se considera lo shopping meramente strumentale
all approvvigionamento dei beni;
ricreativo - esperienziale, se assegna allo shopping una valenza autonoma
rispetto all acquisto, in quanto esso garantisce possibilit di svago e di intrattenimento.
In situazioni estreme lo shopping pu addirittura d ivenire una modalit di impiego del
tempo libero fine a sØ stessa, che prescinde dall atto di acquisto.
Nonostante la distinzione, tanto l acquirente economico - funzionale quanto
l acquirente ricreativo - esperienziale assumono le proprie decisioni di acquisto
secondo valutazioni di convenienza che seguono lo schema classico costi-benefici.
Cambiano per la natura e l entit dei costi e dei benefici associati allo shopping
(Castaldo e Botti11, 2001).
10
Dalli D., Romani S. (2001), Il Comportamento del consumatore. Teoria e applicazioni di marketing,
Franco Angeli.
11
Castaldo S. (2001), Retailing & Innovazione. L evoluzione del marketing nella distribuzione, Egea.