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Così Google, partendo come migliore Motore di Ricerca, ha iniziato a creare
un business dopo l’altro fino a diventare una delle più importanti società del
pianeta e il più grande fenomeno mediatico e imprenditoriale dei nostri
giorni. Più della metà delle entrate di questa azienda provengono dalla
vendita di advertisment che gli utenti vedono insieme ai risultati delle
ricerche (tramite il programma AdWords) e dalla sponsorizzazione sui siti
affiliati al programma AdSense.
L’intento della tesi è quello di offrire una visione globale della Pubblicità
Online in tutte le sue forme, concentrandosi su quelli che si sono dimostrati
gli strumenti migliori per la promozione pubblicitaria sulla rete, e
analizzando i programmi di Avertising che hanno portato all’affermazione
di Google in questo campo. Il primo capitolo presenta una breve analisi
dell’ambiente di Internet, della Pubblicità Online e del ruolo centrale che
svolge l’utente nei processi che coinvolgono il Web. Il secondo capitolo
offre una panoramica sull’Advertising Online e sugli strumenti pubblicitari
maggiormente utilizzati in Rete, mettendone in evidenza le caratteristiche e i
differenti obiettivi di comunicazione tramite una suddivisione secondo le
categorie di: Promotion Marketing, E-Mail Marketing, Search Engine
Marketing, Contextual Advertising e Advergame. Nella seconda parte del
capitolo si analizzeranno le forme di pagamento più diffuse per i programmi
di Pubblicità Online, concentrandosi sull’affermazione dei modelli del Pay
6
per Performance. Nel terzo capitolo verrà analizzato il caso di Google,
l’azienda che è meglio riuscita ad ottimizzare e rendere remunerativi i suoi
strumenti di Web Advertising e saranno esaminate in maniera approfondita
le formule pubblicitarie che hanno decretato il successo internazionale di
questa impresa. Nel capitolo conclusivo verranno presentate le questioni più
attuali e interessanti della Pubblicità sulla Rete: dal problema del Clik Fraud,
alle nuove sfide di Google nel campo pubblicitario, fino al difficile tentativo
di inquadrare le prospettive future dell’Advertising Online.
7
Capitolo Primo
INTERNET E LA PUBBLICITÀ
1.1 L’evoluzione della Rete e la sua affermazione
Le origini di Internet sono da ricercare in ARPANET, una rete di computer
costituita negli USA nel settembre del 1969 dall’ARPA
1
che, avendo a
disposizione costosi elaboratori elettronici, decise di sviluppare un progetto
che conferisse a quelle macchine la capacità di comunicare e trasferire dati.
Nell’ottobre 1969 C. Kline fu incaricato di creare il primo collegamento da
computer a computer attraverso una comune linea telefonica. Egli
basandosi su una tecnologia rivoluzionaria, la commutazione di pacchetto
2
,
riuscì a inviare alcune lettere digitate sul suo computer dal laboratorio
dell’Università della California di Los Angeles all’unico altro nodo della rete
1
ARPA: (Advanced Research Projects Agency) fu creata nel 1958 dal
Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per ampliare e sviluppare la ricerca
scientifica in seguito al lancio da parte dell’URSS del primo satellite nello spazio: lo
“Sputnik”. Quando nel 1961 i progressi sovietici in campo spaziale continuarono,
portando nello spazio il primo uomo, gli Stati Uniti decisero di stanziare maggiori
finanziamenti nel settore della ricerca aerospaziale e costituirono la NASA. Il
governo trasferì ad essa la competenza di gestire programmi spaziali che in seguito
diedero origine alle missioni Apollo, mentre l’ARPA fu dirottata nel campo della
scienza dell’informazione e della comunicazione.
2
Commutazione di Pacchetto o Packet Switching: tecnologia attraverso la
quale l’informazione, prima di essere trasmessa, viene divisa in più “pacchetti” per
essere poi riassemblata all’arrivo nel terminale di ricezione. In questo modo si può
aumentare notevolmente la velocità e la quantità dei dati da trasmettere.
8
allora esistente, la Standford University. Nacque così ARPANET che
sarebbe servita a condividere online il tempo di utilizzazione del computer
tra i diversi centri di elaborazione dati e a permettere lo scambio di file o
documenti tra i diversi gruppi di ricerca dell’agenzia.
Nel 1973 venne messa per iscritto la struttura di Internet e fu istituito il
progetto del primo protocollo di trasmissione dati tra reti di computer che,
quattro anni dopo, consentì di realizzare il definitivo standard su cui ancor
oggi opera Internet: il protocollo TCP/IP
3
.
Alla fine degli anni 70 ARPANET constava di circa 50 nodi, ma negli Stati
Uniti esistevano altre centinaia di dipartimenti di informatica. Per evitare
che questi ultimi venissero emarginati dagli sviluppi delle comunicazioni, la
National Science Foundation iniziò a finanziare la costituzione di NSFNET
una rete alternativa che aveva l’ambizioso obiettivo di collegare tra loro i
vari poli universitari mediante il protocollo TCP/IP.
Nel 1983 il Dipartimento della Difesa Statunitense divise ARPANET in due
sezioni: MILNET per scopi unicamente militari e ARPA-INTERNET
utilizzata esclusivamente per la ricerca accademica. Nel 1989 ARPANET,
ormai obsoleta in confronto a NSFNET, venne smantellata e tutti i suoi siti
3
Protocollo TCP/IP: protocollo che sovraintende alle operazioni di
indirizzamento dei computer e di instradamento dei messaggi sulla rete Internet.
Tale protocollo è composto di due parti:
• il TCP (Transfer Control Protocol) per la gestione dei pacchetti di dati.
• l’IP (Internet Protocol) per la canalizzazione dei dati e il loro
indirizzamento.
9
vennero trasferiti sulla nuova rete. Nello stesso anno le politiche di accesso
alla rete, dapprima limitate all’ambito accademico, furono modificate per
consentire l’ingresso anche ad organizzazioni commerciali incrementando
ulteriormente la crescita del numero di utenti.
Tuttavia la vera rivoluzione si ebbe nel 1990 quando lo scienziato Tim
Berners Lee mise a punto il protocollo HTTP (HyperText Transfer
Protocol) ed una prima specifica del linguaggio HTML (HyperText Markup
Language). Sulla base del HTTP venne creato un sistema per la condivisione
di informazioni in ipertesto
4
che diede corpo al World Wide Web.
5
L’opera di questo scienziato, presentandosi come il sistema perfetto per
consultare in modo intuitivo informazioni, dati e immagini, consentì il
dispiegamento delle potenzialità di Internet e la sua progressiva diffusione
popolare. La consultazione delle pagine divenne così fluida da essere
definita “surfing” (navigazione).
4
Ipertesto: termine coniato da Ted Nelson nel 1965 per indicare un testo
organizzato in maniera tale da permettere al lettore di scegliere liberamente il
proprio percorso seguendo collegamenti (link) tra le diverse sezioni (nodi) che
costituiscono l’ipertesto. A differenza di un libro, in cui la struttura delle
informazioni è sequenziale, in un ipertesto il lettore può proseguire in modo
ramificato e arbitrario grazie ai link che gli consentono di accedere ad altri
documenti.
5
La maggior parte degli utenti ritiene erroneamente che Internet e Web
coincidano, poichè quest’ultimo è l’aspetto più semplice e immediato di Internet.
In realtà la rete Internet è assai più complessa ed eterogenea del Web
comprendendo anche le chat, la posta elettronica, i newsgroup e tutto ciò che gli
individui desiderano mettere in rete, a prescindere dalla forma con la quale queste
informazioni si presentano.
(IPPOLITA GROUP, Luci e Ombre di Google - Futuro e Passato dell’industria dei metadati,
Nuova Serie Feltrinelli, Milano 2007, pag. 13)
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La rete divenne una tecnologia rivoluzionaria dell’informazione solo quando Tim
Berners-Lee mise a punto il software e i protocolli del World Wide Web, rendendo
possibile la navigazione generale e l’inserimento di link e quindi semplificando al
massimo attività quali: organizzare, scoprire, eliminare e distribuire contenuti.
6
Nel 1993 gli organi di informazione cominciano a raccogliere e diffondere
notizie attraverso Internet; la Casa Bianca, le Nazioni Unite e numerose
altre organizzazioni internazionali vanno online inaugurando i propri siti
Web. In questo stesso anno viene lanciato Mosaic X il primo browser
7
che
univa capacità tecnologiche avanzate ad una estrema facilità di installazione
e utilizzo. Nacque così la Mosaic Communications, poi nota con il nome di
Netscape Communication, che nel 1994 creò il primo browser commerciale:
Netscape Navigator.
Lo sviluppo dei browser consentì non solo a chi si trovava all’interno delle
università o dei dipartimenti di ricerca di accedere a documenti su Internet,
6
GOLDSMITH J. & WU T., I padroni di internet. L’illusione di un mondo senza confini,
RGB, Milano 2006, pag 55
7
Browser: il termine proviene dal verbo inglese “to browse” (esplorare, navigare).
Un browser è un programma che consente di visualizzare le pagine Web e che
rende possibile la navigazione su Internet. Le funzioni dei browser attuali sono
state ampliate notevolmente permettendo di inviare e ricevere posta elettronica, di
scaricare file da Internet, di partecipare a gruppi di discussione e in alcuni casi di
creare pagine Web da pubblicare in rete.
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ma anche a chiunque avesse accesso ad un computer e ad un modem
8
,
dando così il via all’espansione della Rete su scala mondiale.
Dal quel lontano 6 agosto 1991 in cui Lee pubblicò il primo sito Web ad
oggi Internet ha ottenuto una diffusione planetaria raggiungendo i livelli di
utilizzo dei media più importanti come radio e televisione. L’avvicinamento
dell’utente/cittadino al mondo online è ormai un trend in continua crescita
e la quantità di persone che ha accesso alla Rete e ai suoi servizi continua ad
aumentare. Secondo recenti rilevazioni nel 2007 gli utenti Internet hanno
superato il miliardo e tra i paesi con maggior tasso di penetrazione troviamo
gli Stati Uniti con 182 milioni di utenti (pari al 63,6% della popolazione) e il
Giappone con 87 milioni (pari al 68,4% della popolazione).
9
Per quanto riguarda il nostro paese diversi studi sulle abitudini dei cittadini
dimostrano che Internet rappresenta quasi un quinto del tempo dedicato
ogni giorno ai media, sostituendo i giornali nella ricerca di informazioni e
sottraendo tempo significativo alla televisione.
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8
Modem: acronimo di MOdulatore DEModulatore. Dispositivo che consente ad
un computer di comunicare con altri elaboratori utilizzando una linea di
trasmissione analogica (come la linea telefonica tradizionale) e attraverso questa
inviare e ricevere informazioni, documenti, programmi, etc...
Poichè i computer sono apparecchi digitali e le linee telefoniche sono analogiche, i
modem sono necessari per convertire il segnale digitale in analogico e viceversa.
Mediante un processo di modulazione/demodulazione un modem è in grado, in
fase di invio, di tradurre il segnale digitale in partenza da un computer attraverso
una linea analogica (modulazione) e in ricezione di tradurre il segnale in arrivo al
computer dalla linea analogica (demodulazione).
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Fonte: EMARKETER
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GAMBARO M., Piccole inserzioni online crescono, Nova (Il Sole 24 ore) 26/10/2006