comportamenti e meccanismi con una qualità di informazione che non corrisponde ad
un’eccelsa qualità estetica.
E’ perturbante, indipendentemente dal livello estetico della sua scrittura:
... modern Chinese literature provides insights into the lives of the largest population in the world.
(...) ...showing the ways in which chinese people have expressed themselves through one of the most
difficult, exciting and confusing periods in the long history of their culture and civilisation.
9
E se si vuole poi concentrare l’attenzione sull’aspetto lirico, si capisce che è questo la
manifestazione più autentica del talento di Bing Xin, tanto che, in seguito alla pubblicazione
delle due raccolte di poesie Fanxing e Chunshui
10
, critici letterari cinesi coniarono due termini,
usati ancora oggi ‘fanxing ge’ (stile fanxing), per indicare lo stile impiegato dalla poetessa nella
prima raccolta e ‘chunshui ti’ (stile chunshui), che si riferisce invece alla forma della seconda
raccolta.
Le critiche mosse alle prose, giudicate da Mao Dun troppo liriche e sognanti
11
, indicano che
l’aspetto lirico non si manifesta soltanto nelle poesie, ma riaffiora quasi inconsapevolmente nelle
prose, dimostrando la spontaneità del sentimento lirico nell’autrice.
Tuttavia l’evoluzione della scrittura di Bing Xin si svolse dalla poesia alla prosa, tanto da essere
ricordata quasi esclusivamente come scrittrice di prosa.
12
Ci sono alcune ragioni riconoscibili per le quali si è verificato tale processo.
In primo luogo, uno sviluppo in tale senso è il risultato della mediazione della cultura nel
rapporto dell’autrice con la realtà.
9
Mc Dougall Bonnie S. – Louie Kam, The Literature of China in the Twentieth Century, London, Hurst &
Company, 1997.
10
Bing Xin, Fanxing (Miriadi di Stelle), Shanghai, Shangwuyin Shuguan, 1923 e Chunshui (Acqua di Primavera),
Shanghai, Xinchaoshe, 1925.
11
Mao Dun, “ Bing Xin Lun ” , in Wenxue, n°2, Agosto 1934.
12
Si veda , ad esempio, J. Anderson e T. F. Mumford, Chinese Women Writers, p.31, od anche il giudizio espresso
da Martin Benedikter in Cina, n°7, p. 94: “ I racconti sono la parte più viva della sua produzione letteraria ”.
Dapprima questo era dominato dalla spontanea relazione tra lei ed il mondo vissuto e filtrato
attraverso immagini della natura, da cui nacquero alcuni importanti racconti, ma soprattutto le
due raccolte di poesie, Fanxing e Chunshui, durante il Movimento del 4 Maggio 1919.
Il rapporto di Bing Xin con la natura fu, in primo luogo, a carattere personale ed ebbe i suoi
fondamenti nell’infanzia.
Xie Wanying, questo è il vero nome dell’autrice, nacque il 5 Ottobre 1900 a Min Hou nel Fujian,
ma la piccola trascorse con la famiglia solo un anno nel paese natio. A causa della professione
del padre, un ufficiale della marina imperiale Qing, la famiglia Xie era costretta a spostarsi di
continuo, senza avere il tempo di stabilire relazioni di amicizia. Perciò, nel 1901, si trasferirono a
Shanghai e, nel 1904, a Yantai, nello Shandong. Wanying visse in questa località sul mare tutta
l’infanzia e nella sua memoria s’impresse il fascino di quella costa, incantevole di paesaggi di
mare e di cielo. Fu una bambina che sperimentò presto la solitudine, ma anche il conforto legato
alla bellezza della natura:
Io vivevo vicino al mare. Tutti gli altri bambini erano più grandi di me, così io ero sempre sola.
Piccola com’ero, ero certamente impressionata dall’immensità del grande mare. (...) Come ho scritto
nelle mie novelle, non avevo compagni di gioco. I miei compagni erano i monti e il mare. Ero sola con
loro! (...) la natura ha un fascino particolare su di me... da piccola ho vissuto più a contatto con essa
che con la gente.
13
Wanying imparò a scrivere all’età di quattro anni, educata dalla madre e dopo qualche anno
incontrò la letteratura :
13
Giorgilli Ulderica, “ Intervista a Bing Xin ” , in Mondo Cinese, n°48, Dicembre 1984, pp.18 – 25.
…non andavo più sulla spiaggia, né mi lavavo e quando terminavo di leggere un libro mi mettevo a
ridere e a piangere da sola. Quando mia madre mi vedeva così, si preoccupava e cercava di
convincermi ad andare sulla spiaggia, ma io non l’ascoltavo.
14
Era come se la bambina vivesse in due mondi: quello della natura, in
compagnia del mare e dei monti, e quello della sua fervida immaginazione, alimentata dalla
letture.
La formazione culturale di Wanying venne curata da uno zio, che alternò i testi classici e le
letture in wenyan alle teorie circa la necessità di un ammodernamento della Cina, che alcune
schiere di intellettuali stavano propagandando in quel momento.
Dopo il fallimento della Riforma dei Cento Giorni, infatti, una folta schiera di intellettuali interni
alla corte Qing era convinta più che mai della necessità che la Cina subisse forti cambiamenti.
Per alcuni le priorità riguardavano soprattutto i piani sociale e culturale, mentre altri sostenevano
la necessità di un cambiamento istituzionale. Una delle figure più interessanti ed influenti tra
coloro che riservavano alla letteratura il compito di riformare la società cinese era Liang Qichao,
sostenitore di una “rivoluzione letteraria”, che comprendeva una completa revisione sia della
fiction che della poesia cinesi, a partire dalla lingua nella quale scriverli e diffonderli. Liang
Qichao, nei giornali da lui fondati, propose una lingua da lui stesso inventata.
Wanying leggeva, quindi, romanzi in baihua, del quale Liang Qichao stesso aveva promosso la
diffusione, mescolandolo al cinese parlato e la lingua tradizionale, e che lei usò, ancora bambina,
per scrivere dei romanzi, che non si spinsero mai oltre il terzo capitolo.
Quando l’Imperatrice Cixi cedette alle richieste degli intellettuali che desideravano riforme
concrete ed efficaci, e diede il via all’attuazione di una serie di soluzioni, fra le quali spiccarono
l’abolizione degli esami statali, la creazione di nuovi ministeri e l’invio all’estero di studenti fra i
14
Bing Xin, opera citata, nota 8.
quali sarebbero poi stati scelti i nuovi burocrati dell’Impero, anziché sanare la situazione di
decadenza in cui versava il governo imperiale, ne affrettò la decadenza. Attraverso il soggiorno
all’estero, soprattutto in Giappone, gli studenti vennero a contatto con le teorie occidentali,
soprattutto con i concetti di libertà e democrazia, facendone le parole-chiave di associazioni e
movimenti democratici oppure, semplicemente, anti-mancesi.
Xie Wanying entrò in contatto con le nuove idee leggendo quotidiani come ‘Il Giornale della
Terra Divina di Shanghai’
15
, atto a diffondere le idee democratiche, ‘La voce del Popolo’
16
, anti-
mancese, e grazie al cugino Yang Zibao, vicino alle posizioni della Tong Meng Hui, aveva
accesso ad opuscoli di propaganda provenienti dal Giappone o dal Sud della Cina.
L’infanzia di Wanying stava per finire e, con la sua vita, stava anche per mutare la concezione
della natura, fino ad allora vissuta come compagna di giochi meravigliosi.
Nel 1911 scoppiò la Rivoluzione Repubblicana; il padre di Wanying venne destituito dal titolo di
Capo del Collegio Navale e la famiglia si trasferì a Fuzhou. Xie Wanying entrò nella classe
preparatoria della scuola Normale per ragazze di Fuzhou.
Subito dopo l’instaurazione della Repubblica Cinese, il padre raggiunse Pechino dove accettò
l’incarico di Direttore del Ministero per gli Studi Navali dell’Ammiragliato. Il resto della
famiglia lo raggiunse soltanto nel 1913 .
Fu a Pechino che Wanying poté riflettere con calma sugli eventi che l’avevano coinvolta così da
vicino, si rese conto che le teorie di ammodernamento e di riforma della Cina, che aveva studiato
da bambina, proprio sotto ai suoi occhi si erano trasformate in azioni concrete, che avevano
influenzato la vita di tutta la società cinese.
A Pechino Wanying frequentava l’Istituto Gesuita Beiman per sole donne, quando Chen Duxiu
fondò ‘Xin Qingnian’ (Gioventù Nuova), nel1915, un giornale che dichiarava con estrema
chiarezza l’intenzione di creare una nuova e moderna Cina, basata su “scienza e democrazia”,
15
Giornale di tendenze democratiche, attivo dal 1908 e pubblicato per un anno a Shanghai.
16
Pubblicato per breve tempo a Shanghai, fondato da un gruppo antimancese.
attraverso la pubblicazione di articoli, di opere di fiction, poesia e drammi, incentrati sul tema
della natura, dello sviluppo e del futuro della società cinese.
Proprio su Gioventù Nuova apparvero, nel 1916, gli articoli di Hu Shi
17
, il quale, sull’esempio
di Liang Qichao, ribadiva il ruolo di primo piano che la letteratura avrebbe dovuto rivestire nel
processo di cambiamento, inaugurando così ufficialmente quello che sarebbe stato definito il
‘Movimento di Nuova Letteratura’
18
. Questa svolta nell’ambito intellettuale ispirò la
pubblicazione di numerose riviste, che riportavano dibattiti sul feudalesimo e sull’imperialismo,
ma anche traduzioni, introduzioni e critiche ad opere della letteratura straniera, e storie brevi,
poesia e prose di giovani autori cinesi, tutte scritte in baihua.
Un punto di svolta decisivo in quello che a posteriori fu denominato il ‘Movimento di Nuova
Letteratura’ fu la pubblicazione di Diario di un Pazzo, di Lu Xun.
Nelle vicende di un solo personaggio, Lu Xun dipinse la situazione miserevole in cui versava la
società cinese, che egli giudicava soprattutto affetta, più che dall’arretratezza delle scienze,
dall’arretratezza delle coscienze. Con il suo racconto egli espresse anche la sua concezione della
letteratura in generale, mezzo privilegiato per creare nei cinesi la consapevolezza della loro
debolezza e del loro malessere, cui, auspicava, sarebbe seguita la volontà di riscatto.
Anche Wanying lesse il racconto di Lu Xun, poiché quando non era impegnata nelle lezioni
scolastiche, la ragazza leggeva avidamente e in grande quantità i periodici e le riviste ispirate
alle teorie dei nuovi letterati. Questi ultimi proponevano il rifiuto della letteratura come mero
divertimento, concepita invece come un mezzo educativo.
17
Hu Shi, dopo aver studiato in America, ne tornò impressionato dalle teorie letterarie e poetiche occidentali,
articolando in otto punti un manifesto letterario riguardante un nuovo modo di fare letteratura: 1. Non tralasciare la
sostanza nello scrivere; 2. Non imitare gli antichi; 3. Non tralasciare le regole grammaticali; 4. Non lamentarti se
non sei malato; 5. Non usare un linguaggio artificioso né una dizione poetica logora; 6. Non usare allusioni; 7. Non
usare parallelismi; 8. Non evitare colloquialismi.
18
Convenzionalmente i critici letterari sono concordi nel dargli inizio a partire dalla data di fondazione del
Gioventù Nuova. Tra i personaggi protagonisti della rivoluzione letteraria Hu Shi e Lu Xun. Entrambi proposero una
letteratura come veicolo di cambiamento e come mezzo educativo, purché fosse divulgata con un linguaggio
comprensibile alla maggioranza della popolazione.
La lingua doveva essere moderna nel senso di facilmente comprensibile da ogni strato della
società: la lingua parlata doveva diventare uno strumento valido e capace di creare opere
letterarie, facendo uso di espressioni comuni e quotidiane.
Fu a questo punto, tra il 1918 e 1919, che la visione della natura, che Xie Wanying aveva vissuto
in prima persona in un rapporto molto intenso, e la contemplazione del paesaggio si inserirono in
un’ampia riflessione sulla bellezza e sull’arte, sui rapporti esistenti tra arte e bellezza, e tra
bellezza e paesaggio, anche se Wanying non aveva ancora la consapevolezza che le proprie
riflessioni possedevano dignità letteraria.
Nel 1918, quando Wanying uscì dall’Accademia Bridgman, nonostante dimostrasse un vivo
interesse per le materie letterarie, s’iscrisse infatti al college dell’Unione di Pechino per sole
donne con l’intenzione di studiare scienze fisiche e medicina, poiché voleva tentare di guarire la
grave malattia in cui era incorsa la madre.
Tuttavia non abbandonò il suo amore per la letteratura, ed infatti furono pubblicati alcuni suoi
articoli, scritti utilizzando lo pseudonimo di Bing Xin, sul ‘Chen Bao’ (Giornale del Mattino).
Contemporaneamente, Wanying adottò l’abitudine di annotare e registrare ai margini di libri,
riviste e quaderni, le proprie riflessioni :
What happened was this. At the time of the May Fourth Movement I was still studying at university.
In the wake of the New Literary Movement, all sorts of new periodicals were appearing (...) our thirst
for knowledge was at its height and we greedily devoured these periodicals outside our lessons (...) If
we happened some sentence which particularly pleased us we’d note it in a few words or phrases in
the margins of our notebooks. Soon this became a habit and sometimes we wrote out random jottings
about what we felt or remembered of where we’d been and what we’d done, “ obliqueli” in few words
or phrases.
19
.
Nel 1919 nacque dunque il Movimento del 4 Maggio 1919, ispirato ideologicamente alle teorie
esposte in ‘Gioventù Nuova’.
Esso si opponeva alle decisioni del Congresso di pace di Versailles, tenutosi in occasione della
fine della Prima Guerra Mondiale. Questo aveva dimostrato che i valori occidentali, quali
l’uguaglianza e la democrazia, erano patrimonio esclusivo di stati nazionali forti ed
economicamente sani.
La Cina dimostrava di non possedere alcuno di tali requisiti.
Così le dimostrazioni cominciarono ad avere uno scopo più definito: la necessità di
ammodernare la cultura, società, la politica, la necessità di creare una Nuova Cina.
Le dimostrazioni di massa impressionarono molto Bing Xin, la convinsero della correttezza
degli intenti del Movimento.
La ragazza era conscia di avere vissuto, soprattutto durante l’infanzia, una vita agevolata, lontana
dalle difficoltà e dalla miseria nelle quali versava la maggior parte della popolazione.
Decise di partecipare attivamente al Movimento e accettò dunque la nomina a Segretaria
Esecutiva per il Dipartimento della Propaganda dell’Associazione Studentesca nel College
dell’Unione, continuando comunque a pubblicare per il Chen Bao e scrivendo racconti anche per
il Xiaoshuo Yue Bao (Giornale Notturno di Racconti).
Incominciò a scrivere per rivelare i lati bui della società, attraverso la descrizione della
sofferenza di personaggi protagonisti di piccole vicende, all’apparenza insignificanti di fronte
agli avvenimenti che caratterizzarono la Cina del Novecento, e che in realtà dipingono un’epoca,
raccontano la storia di un popolo colto nelle sue contraddizioni psicologiche e culturali.
Bing Xin scrisse anche con il compito di ricercare e studiare nuove idee, alternative a quelle di
una società statica e conservatrice, basandosi su esempi letterari nuovi, o meglio, estranei alla
tradizione cinese, introdotti per la prima volta dagli studenti cinesi d’America, Europa,
Giappone.
L’autrice, dunque, narrò e descrisse storie di uomini e donne che soffrono, in un mondo
dominato dalle ingiustizie.
19
Bing Xin, “ How I wrote A Maze of Stars and Spring Water ”, Renditions, n°25, Spring 1986.
Ad esempio in ‘Un uomo solo soffre tormenti’
20
, affrontò il tema dei giovani portatori di idee
nuove, influenzati dall’occidente, tormentati dalla lotta contro la famiglia, che li vorrebbe
rispettosi degli antichi principi.
In ‘Al mondo qualcuno è felice’
21
è il titolo stesso ad introdurre il lettore alla scoperta di una
terribile verità. Dire ‘al mondo qualcuno è felice’ equivale all’espressione ‘ al mondo la maggior
parte degli esseri umani è infelice’.
L’autrice ha scelto un’ironica espressione ponendosi al centro di due realtà opposte, posizione
dalla quale prende atto di entrambe, senza incappare in pietose osservazioni ed inutili moralismi.
Illustra la realtà senza un’analisi profonda delle cause e senza offrire prospettive risolutive,
semplicemente porgendo la nuda realtà.
Come fanno i bambini, ‘voci della verità’, quando colgono con poche parole l’essenza delle
realtà più crude e tragiche.
In Cina c’è un detto: ‘ l’uomo grande è colui che sa conservare l’animo di un bambino appena nato ’.
L’uomo , da adulto, sarà migliore se saprà conservare l’innocenza e la bontà dell’infanzia (...).
Ognuno di noi deve conservare l’innocenza e la purezza dell’infanzia, eliminare i pregiudizi e i
contrasti sociali e vedere la vita con la sensibilità e gli occhi di un bambino. Così potrà rendere
migliore la società.
22
Nell’intimità Bing Xin si esprimeva in versi, ma ufficialmente, dunque, scriveva racconti brevi.
E’ stato già osservata una delle ragioni legata alla mediazione della cultura nel rapporto della
scrittrice con la realtà, la quale ebbe un’influenza minima durante l’infanzia. Ma quando Bing
Xin crebbe, divenendo un’adolescente colta e interessata di letteratura, anche come autrice e non
solo come fruitrice, l’influenza della cultura fece sentire il proprio peso.
20
Da : Margherita Biasco ( a cura di ), Ding Ling Huang Luyin Bing Xin Tre Donne Cinesi, Napoli, Guida Editori,
1985.
15 Ibidem.
Una prima osservazione in merito, che potrebbe aiutare a comprendere la scelta della scrittrice,
riguarda il rapporto tradizionale tra la donna che scriveva e l’arte in Cina. Le donne che si erano
distinte sulla scena letteraria cinese, prima del Movimento del 4 Maggio 1919, avevano sempre
scritto poesia e non erano mai uscite dalla sfera lirico-poetica ed emotiva. Forse Bing Xin decise
di presentarsi, ufficialmente, come scrittrice di prosa anche per distaccarsi da questa tipologia
tradizionale di donna e per offrire un’immagine di sé come donna moderna ed emancipata:
sentimentale, ma anche autrice del proprio destino e non più connotata da isolamento, lacrime e
sospiri.
Ma ci sono anche altre ragioni, di carattere letterario, che possono motivare la scelta della prosa
come mezzo di espressione pubblica, le quali riguardano l’importanza che la prosa assunse nei
confronti della poesia nel corso del Novecento in Cina.
Nella Cina tradizionale, fino a che gli esami statali rimasero in vigore e con essi il sistema
Confuciano, la poesia fu considerata come veicolo alla perfezione morale, come mezzo di
educazione e comunicazione di riflessioni serie, nonché come mezzo per superare gli esami
statali. La fiction, invece, era relegata ad un ruolo di secondo piano, rivolta
al solo intrattenimento. Tuttavia, dopo che intellettuali come Liang Qichao e Hu Shi ebbero
declamato l’importanza della fiction in baihua come mezzo privilegiato per l’attuazione di una
‘rivoluzione letteraria’ , adottata per la diffusione delle nuove idee politiche, delle nuove teorie
sociali e culturali, essa fu proposta come sostituta della poesia nel compito educativo, e di fatto
divenne il luogo privilegiato di espressione e discussione di argomenti seri, a discapito della
poesia .
I nuovi letterati, in nome della modernità, rifiutarono integralmente il passato, e, come si è già
spiegato, cercarono di gettare le basi per una nuova letteratura. Bisogna sottolineare, però, che fu
relativamente più semplice trovare una giustificazione alla nuova prosa, rispetto allo sforzo dei
poeti di dare un nuovo ruolo alla poesia. La prosa era il mezzo per riformare la società cinese
22
Ulderica Giorgilli, op.cit.
attraverso nuovi contenuti espressi in un nuovo linguaggio, il vernacolare scritto. I prosatori non
dovevano confrontarne gli esiti della nuova prosa con una tipologia simile di fiction (ossia ‘non
frivola’) tradizionale, poiché, come già ricordato, la fiction tradizionale era sempre stata
concepita per intrattenere.
Per i poeti, invece, distaccarsi dal glorioso passato e proporre un nuovo modello di poesia, fu un
compito a dir poco gravoso, soprattutto date le connotazioni sociali e perfino politiche che la
letteratura andava assumendo nel corso del Novecento. Una nuova poesia significava anche un
nuovo poeta, distante dalla figura del poeta tradizionale lontano dalle fatiche dei fatti, ma, nello
stesso tempo, la poesia aveva perso il suo ruolo educativo ed il suo primato in quanto sede
d’espressione di argomenti impegnati .
Iniziò in questi anni la tensione che accompagnò Bing Xin per il resto della vita e della carriera e
tutti i poeti impegnati nella riforma della poesia: aveva la poesia, o doveva avere, una
significativa correlazione con la realtà contingente ?
Finalmente Bing Xin si rese conto che i pensieri e le immagini che andavano affollando i
margini dei suoi libri e quaderni non potevano più essere considerati come mere annotazioni, ma
come vere e proprie riflessioni sulla letteratura e sull’arte.
Negli anni venti, perciò, ella abbandonò lo studio delle scienze e si iscrisse alla facoltà d’Arti
dell’Università di Yenching a Pechino, dove ebbe modo di coltivare a tempo pieno lo studio
della letteratura e di accrescere le proprie conoscenze.
Bing Xin lavorava contemporaneamente per alcune riviste, dove la propria collaborazione era
considerata preziosa e dove la giovane poteva entrare in contatto con altri giovani scrittori cinesi,
ma anche con recenti opere straniere.
Ebbe così modo di leggere un’opera in traduzione che la colpì particolarmente:
Meanwhile in some magazine or other I happened to see serialized Zheng Zhenduo’s translation of
Tagore’s “ Stray Birds” (...) Stray Birds is a collection of short pieces of few words and phrases but
filled with poetic feeling, artistic insight and philosophical understanding. It struck a chord in me. It
occurred to me that the jottings in the margins of my notebooks could also be brought together and set
in order.(...) If Tagore’s Stray Birds was a collection of poetry, then wasn’t my “ Maze of Stars” also?
23
.
Nel 1925 la prima raccolta di poesie, Fanxing, apparve sul Chen Bao Fukan, il supplemento
letterario del Chen Bao.
Inconsapevolmente, Bing Xin divenne la più giovane e la prima poetessa a dare un contributo al
Movimento del 4 Maggio 1919, ma anche l’unica poetessa del Movimento di Nuova Letteratura
la cui reputazione abbia resistito fino al 1999, anno della sua morte.
La sua fama è certamente dovuta alla eccezionale longevità, ma anche al ruolo di pioniera della
poesia moderna. Si dovette a lei la diffusione del
xiaoshi
24
, un genere poetico cui si riallacciano tutte le forme poetiche brevi che nacquero negli
anni intorno al 1919, come i zaju, i duanju o duanzhuang e i liangheng
25
.
Gli xiaoshi di Bing Xin descrivono la felicità della fanciullezza, la bellezza dei paesaggi montani
e marittimi, il fascino del mondo animale a guisa di affreschi impressionisti.
Ma tramite le splendide immagini tratte dalla realtà della natura, Bing Xin espone anche le
proprie concezioni circa la funzione della poesia ed il ruolo del poeta nella società.
Le principali immagini poetiche si riferiscono al binomio luce – buio, dove la luce, intesa come
chiarore lunare, solare o stellare oppure come luce elettrica, attraverso le immagini della lampada
o del faro, è spesso sinonimo di arte e, in particolare, di poesia.
Il buio non è presentato, solitamente, come l’opposto della luce, ma piuttosto come il suo
armonico complementare in una realtà complessivamente equilibrata.
23
Bing Xin, op.cit.
24
Si tratta di ‘mini-poemi’, ossia poesie molto brevi, che possono contare al minimo due versi, nati come forma
nuova di poesia durante il Movimento del 4 Maggio 1919, definiti da alcuni critici come “epigrammi”. Si veda ad
esempio John Cayley in Renditions, n°25, Spring 1986.
25
Sono titoli che specificano la natura del xiaoshi: zaju: versi misti; duanju o duanzhang: frammenti; lianghang : due
versi.
Importante è anche il costante richiamo al paesaggio marino e all’immensità del mare.
Acqua e luce furono tra le immagini più ricorrenti delle opere dei poeti e degli scrittori degli
anni ’20–’30 e, quindi, di Bing Xin stessa. Gli intellettuali, alle prese con il gravoso compito di
creare un nuovo mondo, avendo rinnegato la tradizione e non accettando integralmente modelli
precostituiti provenienti dall’estero, dedicarono le loro ricerche letterarie ai fondamenti della vita
umana, alle origini stesse della vita e la vita ‘crebbe nell’acqua e fu alimentata dalla luce’.
Bing Xin ritornò, cioè, alle origini della vita, esprimendole sotto forma delle immagini che ne
sono i simboli: il mare e il sole, la luce.
Nel corso del processo di ricerca di un ruolo per la poesia e per il poeta nella nuova Cina, sentì
spontaneamente di recuperare innanzitutto il significato della vita e in particolare della vita
umana. Ciò le avrebbe permesso non solo di formulare per se stessa un modello di vita, ma
soprattutto di essere poi in grado di comunicare i giusti valori sui quali si potessero basare i
cinesi della nuova generazione.
Capiamo allora, leggendo i suoi xiaoshi, che nella natura ci sono le radici della vita e che l’uomo
ha bisogno di rinnovare il contatto con la natura attraverso il paesaggio. Non solo per cercarvi
conforto, ma soprattutto per riconoscervi la propria essenza.
Nel 1923 Bing Xin si laureò all’Università di Yenching con una tesi sulla poetessa Li Qingchao,
ottenendo una borsa di studio per il Wellesley College in America, nel quale studiò la letteratura
inglese.
Durante la permanenza in America scrisse le sue impressioni sotto forma di cronache e saggi .
Terminati gli studi, nel 1926 fece ritorno in Cina, dove l’ultima raccolta di poesie,
Chunshui, pubblicata per la prima volta in un volume indipendente nel 1954, comparve sul
Chenbao Fukan e la Beixin Shuju pubblicò i saggi e le critiche americane in una raccolta dal
titolo Ji Xiao Duzhe (Lettere ai Piccoli Lettori), lo scritto che le diede maggiori notorietà e fama,
stimolando, nel contempo, le critiche di scrittori più anziani:
Alcuni critici autorevoli, come Mao Dun, hanno messo in evidenza la differenza tra il suo modo
semplice di descrivere la realtà, senza una analisi profonda delle cause e senza offrire prospettive
risolutive e la tendenza degli altri scrittori del periodo del 4 Maggio che è quella di destare le masse e
di spronarle al combattimento e alla lotta
26
.
Cominciò ad insegnare all Università di Qinghua e al College Wenli per donne di Pechino, dove
conobbe e s’innamorò del sociologo Wu Wenzao, che avrebbe sposato nel 1929, gettando le
premesse per un futuro felice. Ma la situazione politico-sociale della Cina era tutt’altro che
tranquilla e definita. Il paese doveva subire la furia e la devastazione di due guerre: la guerra
civile, iniziata nel 1927 e la guerra antigiapponese, scoppiata nel 1937.
Il forte senso patriottico, che si era sviluppato a partire dalle rivendicazioni del movimento del 4
Maggio 1919, nel corso degli anni si era organizzato in due espressioni, nazionalismo e
comunismo. Nacquero negli anni venti il Partito Nazionalista e il Partito Comunista. Quando le
tensioni tra i due partiti divennero insanabili, sfociarono nella guerra civile, che conobbe una
tregua solo nel 1937, quando il Giappone invase la Cina con l’intento di ricavarne una ‘colonia’.
Ma la guerra civile riprese subito dopo e si protrasse fino all’affermazione del partito Comunista
e alla nascita della Repubblica Popolare Cinese, nel l949.
Almeno fino al 1954, Bing Xin visse gli eventi politici e militari con scarsa partecipazione
politica, piuttosto con un sempre più grande impegno letterario, teso soprattutto ad affrontare le
tematiche sociali che più le premevano .
Da una parte si dedicò al processo di emancipazione femminile, pubblicando diversi articoli,
nonché l’opera Guanyu Nuren (Il saggio sulle Donne), sulla posizione della donna, sul suo ruolo
sociale e culturale, sulla necessità di ricavarsi un proprio importante spazio nel campo letterario.
Sottolineò l’importanza del riconoscere alla donna il ruolo di partecipe attiva, protagonista del
proprio destino, facendone una questione di scelte personali, ma rivendicò anche il legame con
la famiglia e il valore inestimabile degli affetti che in essa si stabiliscono.
26
Ulderica Giorgilli, op.cit.
Mentre alcune posizioni femministe, anche occidentali, giunsero a teorizzare l’inutilità del sesso
maschile, percependo la donna come completa in se stessa, Bing Xin riconobbe invece il valore
delle caratteristiche peculiarmente femminili differenziandole da quelle maschili, ed
invocandone il più assoluto rispetto.
Chiese il rispetto ed il riconoscimento pieno dell’amore materno per la famiglia, della sensibilità
accentuata , che costituivano, secondo l’autrice, non le prerogative della debolezza, ma, al
contrario, i fondamenti della forza dell’universo femminile. In un’intervista Bing Xin sostenne :
Le donne che vogliono liberarsi devono cominciare a liberarsi da se stesse, non devono aspettarsi
aiuto dagli altri.
27
Come a dire che ogni processo di liberazione avviene in primo luogo all’interno della persona, e
soltanto in questo modo è possibile influenzare, con l’esempio delle proprie certezze e
convinzioni personali, il mondo che si ha intorno.
Si deve partire dal piccolo, da ciò che meglio si conosce, per poi ottenere risultati di sempre
maggior portata.
Fu questo il metodo da lei adottato nei racconti.
La fascia sociale cui l’autrice si dedicò con più ardore a partire da quegli anni fu proprio quella
dei giovani, rendendoli gli ispiratori e i destinatari
delle proprie opere. Pubblicò infatti nel 1943 Zai Ji Xiao Duzhe (Altre Lettere ai Giovani
Lettori).
27
Ulderica Giorgilli, op. cit.