5
e le variazioni interpretative che di quel modello si producono nel corso del
tempo;
- saper individuare le tappe più significative che portano ad una
ridefinizione/reinterpretazione del mito.
¾ Capacità:
- saper ricavare dal testo letterario le informazioni più significative;
- saper realizzare un’analisi linguistico-lessicale da cui ricavare spunti di
riflessione e di interpretazione;
- saper esprimere un personale giudizio critico-interpretativo basato sull’analisi
dei testi;
- saper raffrontare giudizi critici di esperti per arrivare ad una personale
interpretazione.
Tipologia e finalità:
Il percorso didattico, inserendosi all’interno delle Programmazioni disciplinari
delle docenti, si presenta come un’occasione di approfondimento interdisciplinare
volto a fornire nuovi spunti interpretativi di una tematica in ogni caso prevista
all’interno di una programmazione di prima Liceo classico. In particolare
nell’ambito della Programmazione di Italiano una parte specifica di tale percorso
consente di fornire una chiave interpretativa del mito di Odisseo nel poema
dantesco e di metterlo così in relazione col mito originale; nell’ambito della
Programmazione di Latino e di Greco il percorso vuole far luce sulla figura di
Odisseo quale emerge anche attraverso un’analisi sintattico-lessicale puntuale di
quegli episodi significativi che meglio concorrono a definire la curiositas sostanziale
del personaggio, che lo rende metafora dei caratteri peculiari della civiltà europea.
Percorso didattico:
Unità Didattica 1: Odisseo nella tradizione classica
- Omero, Odissea I, vv. 1-10;
- Omero, Odissea V, vv. 203-224;
- Omero, Odissea IX, vv. 170-176; vv. 224-230;
- Omero, Odissea XII, vv. 148-200; vv. 403-450;
- Cicerone, De finibus bonorum et malorum V, 48-49;
- Orazio, Epistole I, 2, vv. 1-26.
Unità Didattica 2: Odisseo in Dante
- Dante Alighieri, Divina Commedia. Inferno XXVII
Metodologia:
- Lezione frontale e interattiva, costruzione di mappe concettuali;
- Collegamenti interdisciplinari fra le discipline coinvolte nel percorso.
6
Materiali e Mezzi:
- Libri di testo;
- Fotocopie di materiale documentario.
Spazi:
Aula.
Tempi:
- U.D. 1: 4 ore + 1 ora di verifica
- U.D. 2: 5 ore + 3 ore di verifica
Strumenti di misurazione e Valutazione…:
… degli apprendimenti:
- U.D. 1: questionario a risposta aperta finalizzato alla verifica del possesso dei
contenuti e dei passaggi più significativi relativi al personaggio di Odisseo
nella tradizione classica;
- U.D. 2: verifica scritta secondo le tipologie testuali previste per le prove di
Italiano nella scuola superiore.
7
Capitolo I
ANALISI DEL CONTESTO.
Il giorno Lunedì 16 Gennaio 2006, alle ore 8:00 circa, faccio il mio ingresso
nel Liceo Classico “A. Volta” di Como per iniziare la mia attività di tirocinio; un
Collaboratore scolastico mi si avvicina e, dopo essermi presentato, mi accompagna
dal Dirigente Scolastico, il prof. Bruno Saladino, il quale mi accoglie con riguardo e
prende atto del mio status di tirocinante della S.I.L.S.I.S. di Milano. Poco dopo mi
congeda e posso iniziare il tirocinio con la docente per la classe di concorso 52/A:
si tratta della prof.
ssa
Confalonieri Mariellina, docente di Latino e Greco nelle classi
1^ A e 2^ A, docente di Greco nella classe 3^ A, classi a indirizzo Comunicazione.
Conosciuto, dunque, il Dirigente Scolastico e il suo studio, curato in ogni
particolare, passo subito all’osservazione degli spazi e delle attrezzature presenti
nell’Istituto, fatto che mi offre anche la possibilità di conoscere parte del personale
docente e non che vi lavora.
I.1. La scuola e il territorio.
Il Liceo Ginnasio di Como vanta una lunga e gloriosa storia che risale sin dal
1561, allorché il Collegio sino ad allora gestito dalla soppressa Compagnia di Gesù
divenne Real Ginnasio, guidato successivamente per alcuni anni (dal 1774 al 1778,
quando fu nominato professore di Fisica sperimentale all’Università di Pavia) da
Alessandro Volta, reggente degli studi, quindi professore di fisica.
Con l’avvento dell’età napoleonica e a partire dall’anno scolastico 1803-1804
cominciava a funzionare nella città, come scuola subuniversitaria, nel monastero
delle monache agostiniane di S. Cecilia il Liceo, denominato dal 1810 Liceo
dipartimentale del Lario, con gli insegnamenti di umane lettere e eloquenza italiana
e latina, di analisi delle idee e filosofia morale, di geometria, di fisica generale e
sperimentale, di anatomia e fisiologia, di diritto di natura e istituzioni civili, di
agraria e storia naturale.
Nel clima della Restaurazione, dopo il ritorno della Lombardia all’Austria,
tutta l’organizzazione interna del Ginnasio fu riformata con il Nuovo Codice del
1818, quella del Liceo nel 1824 mediante il nuovo Piano degli studi filosofici. Gli
studi duravano in totale otto anni: quattro nel corso di Grammatica, due in quello
di Umanità, due in quello del Liceo. Successivamente nel 1877 il Ginnasio e il Liceo
furono uniti.
Affiancato ormai in città da varie altre scuole medie e superiori, il Liceo
Ginnasio, intitolato al suo antico Reggente e professore nel 1865, conservò il suo
prestigio e le sue ridotte dimensioni nel vasto edificio che ospitava un po’ di tutto,
non solo scuole. Le sue proporzioni crebbero dopo la riforma Gentile del 1923,
tanto che bisognò raddoppiare le classi prima del Ginnasio inferiore e poi di quello
superiore. Nel 1942 la riforma Bottai tolse al Liceo classico il Ginnasio inferiore,
creando la cosiddetta scuola media unica, per quattro quinti corrispondente
Capitolo I Analisi del contesto.
8
all’antico Ginnasio.
La città di Como, un centro di circa 78.300 abitanti, capoluogo dell’omonima
provincia, situata sul Lago Lario, comunemente noto col nome della città, confina a
nord-ovest con la Svizzera e costituisce uno dei vertici ideali del cosiddetto
Triangolo Lariano. L’economia comasca è tradizionalmente basata sull’industria, in
modo particolare su quella tessile e della seta, che è celebre in tutto il mondo. E’
molto importante anche il turismo che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto un
forte incremento grazie anche all’arrivo di star e personaggi di fama internazionale,
che hanno preso dimora nelle lussuose ville sulle sponde del lago, garantendo così
una fama mondiale alla città.
Como possiede notevoli testimonianze storico-artistiche del suo passato: dalla
cinta muraria, che racchiude il nucleo più antico della città, di origine romana, alle
chiese di stile romanico di S. Abbondio (con affreschi dell’XI secolo), S. Carpoforo
(XI-XII secolo) e S. Fedele (X-XI secolo, originariamente cattedrale della città), al
Duomo costruito fra il XIV e XVIII secolo, accanto al quale sorge il Palazzo del
Priore, il Broletto, testimonianza dell’antico connubio fra potere comunale e potere
ecclesiastico durante la prima età comunale. Più in là, sul colle dominante il rione
meridionale di Camerlata ed estrema propaggine del Parco Regionale della Spina
Verde, sorge la Torre del Baradello, costruita all’epoca dell’imperatore Federico
Barbarossa come punto di avvistamento e difensivo probabilmente durante le
contese che videro opposti fra loro i comuni fedeli all’imperatore (fra i quali,
appunto, vi era Como) e quelli che aspiravano all’indipendenza dal potere imperiale,
prima fra tutti Milano che, in seguito alla battaglia di Legnano, vittoriosa contro
l’esercito imperiale, riuscì ad estendere la propria influenza sul territorio lariano.
Il bacino d’utenza del Liceo Classico “A. Volta” abbraccia tutto il territorio
provinciale, giacché costituisce l’unico Liceo Ginnasio statale presente nella
Provincia.
I.2. Gli spazi e le attrezzature.
Il Liceo Ginnasio di Como, sito in Via C. Cantù 57, occupa l’edificio
dell’antico monastero di Agostiniane intitolato a Santa Cecilia, ma detto
comunemente, fino alla soppressione napoleonica, di Santa Croce. I vari lavori di
adattamento a Liceo che nel corso dei secoli si sono succeduti hanno portato alla
configurazione attuale dell’edificio, che conta al suo interno 42 aule didattiche
distribuite fra il piano terra (attorno al chiostro centrale) e il primo piano
dell’edificio, gli uffici di Segreteria Docenti e Segreteria Studenti, l’ufficio del
Dirigente Scolastico, cui si accede attraverso i locali della biblioteca, i laboratori di
scienze, di chimica e fisica, di informatica, la Grande Aula, deputata a luogo di
rappresentanza e di conferenza, la Sala Docenti, fornita di un ampio tavolo centrale
e di computer ad uso dei docenti.
La Biblioteca abbraccia un totale di oltre 15.000 opere per un totale di circa
20.000 volumi, distribuiti tra gli armadi della Sala Biblioteca (ex aula di Fisica,
Capitolo I Analisi del contesto.
9
antistante la presidenza) e gli scaffali della cantoniana Sala Benzi (già Sala di lettura
della Biblioteca Comunale). Un certo numero di libri (qualche centinaio) risale
all’età della Restaurazione, ossia sono accessioni della Biblioteca del Liceo
napoleonico prima, austriaco poi -o del Ginnasio-; alcuni libri (qualche decina)
sono anteriori all’anno 1800 (o all’anno 1600), ed è pertanto da ritenere abbiano
fatto parte della Biblioteca del Reale Ginnasio (e, ancor prima, della Biblioteca del
Ginnasio dei Gesuiti) e siano confluiti nel 1851 nella Biblioteca del Liceo. Il corpo
della dotazione libraria si è tuttavia venuto formando attraverso doni del Ministero
o di privati e con cospicue acquisizioni soprattutto nel secondo Ottocento e nel
Novecento. I titoli presenti documentano le tappe della cultura nazionale,
soprattutto l’età del positivismo, la prima guerra mondiale, l’età fascista e il secondo
dopoguerra. Gli acquisti effettuati in anni recenti hanno consentito la formazione di
un nucleo rilevante di opere specifiche del settore umanistico, con particolare
attenzione per l’antichità classica. Sono presenti le principali collezioni di testi
italiani, latini e greci e una nutrita serie di monografie afferenti alla storia, alla
filosofia, alla letteratura e all’arte classica. La catalogazione informatica della
Biblioteca e il consolidamento del prestito al pubblico hanno consentito l’ingresso
di tale importante patrimonio del Liceo nel sistema bibliotecario comasco, fruibile
all’indirizzo www.sistbibliotecacomo.it.
All’interno dell’Istituto sono allocati gli spazi destinati al Museo di Scienze e al
Museo di Fisica, con una collezione di strumenti utilizzati da Alessandro Volta per
la sua didattica durante gli anni della docenza e per i suoi esperimenti scientifici.
Ogni attività, sia essa didattica o amministrativa, è supportata agevolmente
grazie alla presenza di sussidi di vario genere di cui l’Istituto è fornito:
fotocopiatrici, lavagne luminose, proiettori di diapositive, sala audio-video,
collegamento a Internet (la scuola è presente in rete con un proprio sito:
www.liceovoltacomo.it), apparecchi fax e stampanti….
I.3. Le risorse umane.
Per quanto attiene il personale, nel corrente anno scolastico operano, oltre al
Dirigente Scolastico, prof. Bruno Saladino, 78 Docenti in organico e non, la
Direttrice dei Servizi Generali e Amministrativi, coadiuvata da 6 Assistenti
Amministrativi, e 12 Collaboratori Scolastici. Completano il quadro delle risorse
professionali operanti nell’Istituto 2 Assistenti Tecnici.
Ciascuna unità di Segreteria è affidataria di incarichi specifici strettamente
connessi con l’attività amministrativa e finalizzati al più proficuo funzionamento
dell’intero Istituto.
La parte più specificatamente di natura organizzativa e di tenuta degli spazi e
delle attrezzature è affidata ai 12 Collaboratori Scolastici, a ciascuno dei quali sono
attribuiti incarichi comuni e differenziati a seconda del reparto di assegnazione.
Il corpo docente proviene dal territorio comunale e provinciale. Le ore a
disposizione, per il completamento della cattedra, sono utilizzate per eventuali
Capitolo I Analisi del contesto.
10
supplenze brevi, in appoggio a progetti ed attività definiti nella programmazione
d’Istituto e di classe, nel recupero di alunni in difficoltà, nel potenziamento, nella
divisione del gruppo classe in attività laboratoriali, svolte nel pomeriggio.
La scuola presenta un proprio Organigramma, in base al quale alcuni docenti
sono individuati con specifici ruoli aggiuntivi: 2 Docenti Collaboratori del D.S., 14
Docenti Coordinatori di disciplina, un Docente Responsabile per ciascuno dei tre
Indirizzi nei quali si articola l’Offerta Formativa del Liceo
1
e altri Docenti con ruolo
di Funzione Strumentale, ciascuno afferente ad un determinato aspetto del P.O.F.
(gestione del P.O.F., sostegno del lavoro dei docenti, interventi e servizi per
studenti, realizzazione di progetti formativi d’intesa con Enti ed Istituzioni esterni,
coordinamento gestione delle attività relative a progetti educativi trasversali,
coordinamento gestione attività area scientifica, gestione e organizzazione iniziative
interne ed esterne).
Il clima generale che si respira all’interno dell’Istituto è di sostanziale serenità e
cordialità, ove ciascun componente del personale svolge la propria attività con
grande professionalità, perfettamente integrato nella realtà scuola e in armonia con i
colleghi e con i ragazzi. Per tutta la durata del mio tirocinio, infatti, non si sono
verificate situazioni di tensione o di attrito rilevanti tali da turbare la vita scolastica.
I.4. Un documento istituzionale: il P.O.F..
E’ ormai prassi nella scuola italiana, da un po’ di anni a questa parte, che
ciascun Istituto compili quel “documento fondamentale costitutivo dell’identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche” che è venuto ad assumere
un’importanza sempre crescente da quando è in vigore la legge sull’autonomia
scolastica (1997)
2
.
Dall’analisi del Piano dell’Offerta Formativa del Liceo Classico “A. Volta”
emerge chiaramente quanta attenzione sia rivolta da parte del Collegio dei Docenti
verso gli aspetti di carattere culturale, sociale ed economico che emergono
dall’analisi del contesto territoriale e verso le svariate proposte di attività formative
ed educative provenienti dai genitori nel Consiglio di Istituto, passando così alla
formulazione di un documento che, al primo sguardo, si presenta particolarmente
puntuale per quel che riguarda la definizione degli aspetti didattico-organizzativi,
con l’indicazione delle finalità e degli obiettivi formativi ed educativi che l’istituto
nel suo complesso si propone di far raggiungere all’utenza.
“Lo studio organico, pur nelle linee fondamentali, delle discipline dell’ambito
linguistico, letterario, storico, filosofico, artistico e scientifico, reciprocamente
1
Cfr. § Un documento istituzionale: il P.O.F..
2
Si veda, a tal proposito, il riferimento alle Leggi nn. 1859, 248, 517, 104, alla Carta dei Servizi della
Scuola, introdotta in data 07 Maggio 1995, al D.P.R. n. 275, 08 Marzo 1999, art. 3 e al Programma
Nazionale di Sperimentazione, ai regolamenti del Piano dell’Offerta Formativa di cui al D.M. n. 179 del 19
Luglio 1999 e alle iniziative di formazione e aggiornamento in applicazione della Legge n. 440 del 1997.
Capitolo I Analisi del contesto.
11
integrati in una prospettiva storica, è orientato alla comprensione delle radici greco-
latino-cristiane della civiltà europea, del senso della nostra tradizione, nella sua
evoluzione fino ai giorni nostri, e del rapporto di continuità-rottura con la cultura
contemporanea”
3
: è questa la finalità globale che gli studi liceali si prefiggono,
attraverso il perseguimento di quattro specifici obiettivi-idee guida:
1. Crescita della consapevolezza linguistica, nella triplice valenza della
lingua come strumento di elaborazione del pensiero, di comunicazione, di
decodifica e di interazione con la realtà;
2. Attitudine alla contestualizzazione storica, inserita nello sviluppo
diacronico delle discipline e capacità di cogliere le interdipendenze dei
fenomeni;
3. Radicamento nella tradizione culturale europea, anche nella
prospettiva di un’apertura al presente e al confronto con tradizioni
culturali diverse;
4. Sviluppo dell’attenzione metodologica per le operazioni più
significative della razionalità: essenzializzazione, riduzione della
complessità e sua ricomposizione a partire dal semplice, individuazione del
simile e del dissimile, traduzione sul piano pratico dell’elemento teorico.
Nel complesso, insomma, gli studi liceali si propongono di “favorire negli
studenti la formazione di una solida personalità umana e culturale, dotata di spirito
critico e autocritico, attivamente partecipe alla convivenza civile, attenta al dialogo e
aperta al confronto nella scuola e nella società”.
Per quanto attiene l’aspetto didattico-formativo, la scuola opera per garantire
il successo formativo dei ragazzi, mantenendo alta la qualità dell’istruzione. Per
questo motivo sono state individuate tre istanze irrinunciabili con le quali si
coniugano le scelte didattiche operate: 1. la permanenza della specificità della
formazione classica; 2. l’attenzione ai bisogni dell’utenza e del territorio; 3.
l’organicità e la coerenza della proposta formativa, declinata nelle varie attività
curricolari ed extracurricolari. Sulla base di questi criteri, il Liceo “A. Volta” accanto
al corso di studi tradizionale negli ultimi anni ha provveduto ad affiancare il
curricolo P.N.I. e a estendere al triennio liceale lo studio della lingua straniera;
quindi, dall’anno scolastico 2001-2002, sono stati attivati il Corso Comunicazione e
il Corso Storico-Artistico. Ciascun corso presenta al suo interno una serie di
Progetti curricolari ed extracurricolari che permettono di offrire all’utenza un’ampia
possibilità di scelta fra attività più vicine ai propri bisogni e interessi.
Altri aspetti più propriamente tecnici che si possono rilevare all’interno del
documento di programmazione e offerta formativa dell’Istituto riguardano la
definizione di specifici obiettivi disciplinari per ciascuna disciplina, i criteri
metodologici di riferimento attraverso cui conseguire gli obiettivi e la definizione
dei contenuti fondamentali e precipui di ogni singola disciplina. In particolare fra i
3
In questo paragrafo tutto quanto riportato fra virgolette costituisce citazione testuale dal documento del
Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, salvo quanto diversamente annotato.
Capitolo I Analisi del contesto.
12
criteri metodologici risulta significativo il fatto che, nell’attuazione di ogni
qualsivoglia intervento didattico, centrale risulta l’allievo in quanto soggetto cui è
destinata la stessa proposta formativa e al quale la scuola deve garantire il successo
formativo. Per fare ciò, allora, si utilizzeranno tutti quegli strumenti e quelle
strategie più efficaci al raggiungimento dello scopo, stimolando e tenendo sempre
desta nel discente la motivazione, curandone l’affinamento del metodo di lavoro e
di studio anche attraverso la proposizione di strumenti didattici vari e differenti,
l’incontro con la realtà circostante, l’interdisciplinarietà, la razionalizzazione dei
programmi. I viaggi e le visite d’istruzione, i programmi di scambio con l’estero, la
possibilità di conseguire varie certificazioni di valore internazionale (Preliminary
English Test, First Certificate, Test of English as a Foreign Language, European Computer
Driving Licence) concorrono ad ampliare le possibilità di formazione e a valorizzare
le competenze di ogni singolo studente.
Fra le altre attività di consuetudine del Liceo “A. Volta” vi sono i Progetti di
Orientamento sia nella fase di accoglienza dei ragazzi delle scuole medie, con lo
scopo pratico di far conoscere l’ambiente e l’offerta didattico-formativa
dell’Istituto, sia nella fase di orientamento preuniversitario, con l’obiettivo di
potenziare la capacità degli studenti di conoscere se stessi e l’ambiente in cui
vivono. Attività, quest’ultima, realizzata attraverso la presenza di uno sportello di
informazione (gestito da docenti del Liceo), l’incontro con la realtà universitaria del
territorio, la partecipazione degli studenti a stage di orientamento.
Le ultime battute del P.O.F. sono dedicate ai rapporti scuola-famiglia,
assicurati e garantiti attraverso la presenza istituzionale dei genitori nei principali
Organi Collegiali, mediante la presenza associativa (Comitato Genitori,
Associazione ex Alunni, …) e la presenza individuale attraverso i colloqui con i
singoli docenti.
In ultima istanza è degna di nota la cura con cui il Liceo Classico manifesta la
propria viva presenza sul territorio attraverso una serie di iniziative culturali come
l’esposizione museale permanente di storia naturale e di storia della fisica (con una
collezione di apparecchiature di fisica di fine Settecento e inizio Ottocento), la
catalogazione informatica della Biblioteca, la pubblicazione dell’Annuario del Liceo
e la presenza in rete dello stesso Istituto.
I.5. La classe.
La classe 1^ A è costituita da 24 alunni, di cui 7 ragazzi e 17 ragazze, tutti
provenienti, secondo quanto può evincersi dalla Programmazione Educativa e
Didattica del Consiglio di Classe, da un contesto socio-ambientale e culturale di
tipo medio borghese. Gli allievi provengono tutti dalla quinta classe ginnasiale e
non vi sono casi di ripetenze.
Da un punto di vista comportamentale, gli studenti si mostrano abbastanza
corretti e rispettosi nei rapporti interpersonali e nei confronti dei docenti; attraverso
atteggiamenti a volte un po’ esuberanti -che talvolta scadono nell’infantilismo
Capitolo I Analisi del contesto.
13
(specie da parte di alcuni elementi maschili)- e comunque facilmente comprensibili,
data la loro età di passaggio dall’adolescenza alla maturità, riescono quasi tutti a
costruire sinceri rapporti di amicizia, di complicità, di solidarietà e di crescita
umana, coinvolgendo anche quelle personalità più sensibili e riservate. Ne deriva,
nel complesso, una generale sensazione di piacevolezza e di benessere dovuta al
fatto di avere la possibilità di lavorare in un contesto classe abbastanza sereno e
proficuo sul piano interpersonale, oltre che su quello più propriamente scolastico.
Sul piano didattico e curricolare la classe non presenta casi particolari di
gravissime carenze a livello cognitivo e tutti i ragazzi, in generale, mostrano una
certa partecipazione attiva a quanto viene loro proposto. Nella norma appaiono le
capacità di lavoro autonomo e approfondito, con alcuni casi di ragazzi in grado di
rendere personale sul piano critico il proprio lavoro.
I.6. Gli obiettivi programmatici curricolari e la didattica dell’insegnate accogliente.
Il Liceo Classico “A. Volta” ha fissato per ciascuna disciplina degli specifici
obiettivi curricolari di apprendimento ai quali sostanzialmente si rifanno le varie
Programmazioni didattiche dei docenti. Nella fattispecie per quanto riguarda le
Lettere Classiche, sono stati predefiniti specifici nuclei fondanti e nodi tematici
delle discipline:
- Nuclei fondanti:
• rapporto diretto con i testi in lingua latina e greca;
• ricostruzione del contesto storico, letterario, antropologico, artistico dei
fenomeni culturali del mondo classico, spiegazione dello sviluppo in
prospettiva storiografica e epistemologica attraverso le testimonianze e i
testi accostati sotto il profilo archeologico e filologico;
• indagine testuale finalizzata a far emergere le modalità comunicative della
produzione culturale in relazione alla nascita e allo sviluppo dei generi e
delle forme con l’individuazione di elementi critico-estetici;
• importanza della lingua originale al fine della lettura, della comprensione,
della fruizione motivata e consapevole del messaggio e della valutazione
dei rapporti con la lingua attuale, secondo le categorie della persistenza e
del mutamento dei fenomeni linguistici, in prospettiva sia dell’approccio
autonomo e ragionato ai testi sia della riflessione storica sulla lingua.
- Nodi tematici:
• il mito (come racconto delle origini, proiezione della società, spiegazione
del rito, archetipo psicologico);
• il logos (come racconto, come scienza, come parola divina);
• il rapporto uomo/dio/natura;
• i rapporti tra arte/società/individuo;
• il rapporto tra il fare e il raccontare la storia;
• i rapporti tra opera, genere, autore e testi (intertestualità);
Capitolo I Analisi del contesto.
14
• la fondazione della categoria del ‘politico’ nell’Occidente;
• concetti di categoria linguistica e funzione linguistica;
• rapporti tra linguaggio comune/scientifico/letterario.
Per quanto riguarda gli obiettivi, per la classe I Liceo si individuano i seguenti,
distinti per le due discipline:
Latino
¾ Conoscenze:
• L’età arcaica, la commedia, Plauto, Terenzio, l’epica di Ennio;
• Testi in lingua: storiografia repubblicana (Cesare e/o Sallustio);
• Testi in lingua: Cicerone (epistole, oratoria), poesia (Virgilio e/o
Catullo).
Greco
¾ Conoscenze:
• Le origini, Omero, Esiodo, lirica arcaica:
• Testi in lingua: Omero;
• Testi in lingua: esempi di prosa storica tra Erodoto, Tucidide,
Senofonte, Plutarco.
¾ Competenze:
• Acquisire conoscenze linguistiche di base con competenze nella loro
applicazione per l’accesso diretto ai testi originali, per la traduzione dal
latino e dal greco e per la possibilità di riflettere sulle radici della lingua
italiana ai livelli etimologico, lessicale e sintattico;
• Riconoscere le possibilità espressive delle lingue applicate al profilo
retorico, stilistico e metrico;
• Riconoscere al primo approccio i caratteri generali di un documento in
lingua;
• Saper riconoscere e approfondire le implicazioni storico-culturali dei
fenomeni letterari;
• Saper utilizzare le conoscenze delle lingue antiche per ritrovare le loro
possibili significazioni culturali e artistiche nelle lingue moderne;
• Saper giustificare i raffronti tra l’antico e il moderno;
• Acquisire strumenti critici di giudizio;
• Saper leggere in metrica i versi e i sistemi più consueti.
Interessante è stato notare, durante lo svolgimento del mio tirocinio, con quali
metodologie e strategie didattiche la docente di Latino e Greco ha inteso fare in
modo che i ragazzi raggiungessero gli obiettivi specifici cui s’è fatto or ora
riferimento. Partendo dal presupposto che ogni metodologia e strategia deve essere
adeguata alle necessità che di volta in volta la classe presenta, alle modalità e ai ritmi
di apprendimento evidenziati da ciascun alunno, le metodologie didattiche utilizzate
dalla prof.
ssa
Confalonieri in generale mirano a stimolare e a far in modo che gli
alunni considerino criticamente le nuove conoscenze e che possano apportare
Capitolo I Analisi del contesto.
15
contributi personali. Tuttavia questa finalità appare maggiormente perseguita
durante le lezioni di letteratura e civiltà greca e latina, in cui non di rado emergono
spunti di riflessione tanto da parte della docente quanto da parte dei ragazzi più
sensibili, favorendo in tal modo il processo di astrazione del pensiero, attraverso
l’esperienza, l’applicazione del metodo di ricerca-scoperta (ipotetico-deduttivo) e di
quello induttivo (dal concreto all’astratto), il dialogo, il metodo comparativo che
porti a mettere in evidenza le relazioni tra fatti, fenomeni culturali, ideologie antiche
e moderne. Varie sono le strategie didattiche utilizzate: dalla tradizionale lezione
frontale espositiva ed esplicativa (essenziale soprattutto per quanto concerne la
didattica delle lingue classiche), ai lavori di gruppo e collettivi in classe, alla
proposizione di problemi che stimolino nell’immediato i pensieri e le soluzioni di
ciascun studente (brainstorming), alla lezione euristica (lo studio di un caso
particolare, sia esso di lingua o di letteratura), alla discussione aperta finalizzata ad
un coinvolgimento il più possibile attivo e partecipe della classe. L’uso di tali
strategie si rivela particolarmente idoneo -quand’anche addirittura necessario-
proprio in relazione alla didattica delle lingue classiche, di per sé ostiche e le cui
motivazioni di studio non sempre risultano chiare e coinvolgenti per degli
adolescenti, oggi più che mai, attratti da ben altri interessi di studio e di ricerca
personale.
Per quanto riguarda la verifica delle conoscenze acquisite, fa parte non solo
delle intenzioni programmatiche, ma anche della stessa pratica didattica della
docente procedere all’utilizzo di verifiche parziali (dalla classica interrogazione orale
alla somministrazione di prove oggettive scritte e pratiche), che assolvono
all’importante funzione di diagnosticare il processo con cui si svolge la formazione
culturale, nonché educativa, al fine di individuare eventuali problemi che uno
studente può presentare nell’apprendimento e poter intervenire tempestivamente
per “correggere opportunamente la traiettoria” dell’azione didattica: in tal modo,
dunque, la docente si offre la possibilità di verificare di volta in volta anche
l’efficacia della sua attività (autovalutazione). Con le verifiche finali (versioni di
ricapitolazione generale sugli argomenti trattati, analisi di brani antologici di autori
con relativo questionario di comprensione, …), la docente procede alla valutazione
sommativa, cioè alla verifica del raggiungimento di quegli obiettivi specifici che si è
prefissata di far raggiungere ai ragazzi non solo in relazione ai contenuti didattico-
disciplinari, ma anche in relazione agli aspetti più strettamente legati allo sviluppo
globale della personalità di ciascun allievo.