MARKETING DEL TERRITORIO. PROMOZIONE E
VALORIZZAZIONE DELLA ZONA DI VALMONTONE
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ricercata da importanti personaggi come Carlo VIII, re di
Francia, Urbano VI ed altri pontefici.
Successivamente (prima metà del '500) alleanze sbagliate
portarono Valmontone in disgrazia, venendo saccheggiata
dalle armate del Papa Paolo IV prima, e dalle truppe di
Marcantonio Colonna poi.
Nel 1634 Valmontone fu acquistata dalla casata del
principe Camillo Pamphilj. In questo periodo Valmontone fu
portata nel suo massimo splendore artistico e
monumentale.
Dopo la sua estinzione la città passò alla famiglia Doria-
Pamphilj.
Papa Innocenzo X si recò, nel 1662, a Valmontone per
vedere il palazzo Doria che in quel periodo si edificava, e
soggiornò nel primo appartamento.
Nel 1843 il pontefice Gregorio XVI, durante il viaggio
epistolare per visitare Anagni, visitò la Collegiata ed insignì
Valmontone con il titolo di "Città". Le vicende della seconda
guerra mondiale hanno visto la città di Valmontone al
centro di sanguinose vicissitudini: la città stessa fu
gravemente danneggiata. Per questo fu insignita della
"medaglia d'argento al valore". Oggi Valmontone è una
grande città, di respiro europeo, collegata e con rapporti
continui e stretti con importanti organismi internazionali: è
altresì "Comune d'Europa", essendo gemellata con la
cittadina spagnola di Benifajo.
La parte dell’area limitrofa al Comune di Valmontone sta
subendo da qualche anno notevoli trasformazioni
urbanistiche e cospicui investimenti economici atti a creare
un sistema turistico innovativo. Tale progetto denominato
“Polo Turistico Integrato”, presentato il 14 marzo 2001 alla
Presidenza della Regione Lazio, si articola in quattro
iniziative: un parco divertimenti a tema (leisure &
entertainment), un centro commerciale Outlet per l’industria
manifatturiera dei prodotti a marchio, un parco sportivo e
annesse strutture complementari e ricettive.
INTRODUZIONE
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Alla fine del 2003 c’è stata l’inaugurazione dell’Outlet
“Fashion District” che ha subito una costante crescita
nell’offerta dei negozi presenti e nelle visite degli acquirenti.
Il Fashion District di Valmontone fa parte dell’ambizioso
progetto della “Draco s.r.l.” che ha realizzato il parco giochi
di “Mirabilandia” a Ravenna, il Terminal Alitalia di Roma e
altri due centri Outlet a Mantova e Molfetta.
I tre centri a prezzi scontati di Fashion District
(Valmontone, Mantova e Molfetta) sono stati visitati, nel
2006, da 8,3 milioni di persone. I 280 negozi complessivi,
per un totale di 79.000 metri quadri di superficie
commerciale, hanno fatturato 210 milioni di euro, in crescita
del 67% rispetto al 2005.
Per il 2007 è previsto un giro d’affari di almeno 300 milioni
di euro. Nello specifico la migliore performance è stata
messa a segno dall’Outlet di Valmontone: 105 milioni di
euro di fatturato (+50% sul 2005) e 4,3 milioni di visitatori
(+28% sul 2005).1
Di fondamentale importanza sarà l’analisi dei vantaggi che
tutto questo porterà ai Comuni limitrofi qualora siano essi in
grado di sviluppare adeguate iniziative che sostengano la
crescita del progetto.
La zona,infatti, presenta delle grandi risorse dal punto di
vista paesaggistico, storico e culturale che, a mio avviso,
per anni sono state sottovalutate e mal gestite da Comuni e
enti locali.
I grandi investimenti di questo progetto devono alimentare
una nuova ed efficace azione di tutti gli stakeholders per
trasformare le risorse in competenze, ossia valorizzare le
prime, coniugarle e orientarle strategicamente per renderle
concretamente fonte di produzione di nuova ricchezza,
come suggeriscono Castellett e D’Acunto.2
1
www.fashionmagazine.it
2
M. Castellett, M. D’Acunto, Marketing per il territorio, Franco Angeli,
Milano, 2006, p. 50.
9
1
ANALISI DELL’OFFERTA TURISTICA
Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?
Nel verde fogliame splendono arance d'oro
Un vento lieve spira dal cielo azzurro
Tranquillo è il mirto, sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!
(Johann Wolfgang Goethe)1
1.1 Evoluzione del turismo
1.1.1 Brevi cenni storici
Nel settecento il "turismo" come lo conosciamo oggi non
esisteva. Viaggiare era pericoloso, i ladri erano sempre
presenti nelle strade. Inoltre le carrozze facilmente si
rompevano per il cattivo stato delle strade. Per i viaggi
all'estero c'era un ulteriore problema: la lingua. Pochissima
gente sapeva una lingua straniera. I viaggi erano lenti e
lunghi, in una settimana si facevano forse 400-500
chilometri, e solo i più ricchi avevano i soldi per fare un
viaggio più lungo.
Era una piccola minoranza che viaggiava: c'erano i
commercianti che lo facevano per necessità, poi i pellegrini
che andavano a Roma per ottenere l'indulgenza e infine gli
scrittori, i pittori e architetti che volevano imparare presso
maestri stranieri o cercavano ispirazioni artistiche. Dürer
per esempio andò in Italia e in Olanda per imparare.
1
J. W. Goethe, Opere, Viaggio in Italia, Sansoni Editore, Firenze, 1989
MARKETING DEL TERRITORIO. PROMOZIONE E
VALORIZZAZIONE DELLA ZONA DI VALMONTONE
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Architetti e pittori italiani andarono in Germania, perché lì
c'erano più possibilità di guadagnare. Il piccolo Mozart fu
portato in giro per l'Europa per farsi conoscere. I viaggi
erano dunque quasi sempre per motivi di lavoro o di studio.
Tra il XVIII e il XIX secolo un viaggio nel bel paese diventò
una tappa quasi obbligatoria nell'educazione dei giovani
delle famiglie ricche.
Questa moda diffusa dagli aristocratici inglesi nel 1500 e
successivamente diffusa tra i giovani nobili europei
francesi, tedeschi e olandesi era chiamata Grand Tour.
Nel Settecento c'erano già alcuni, pochi, "luoghi di riposo"
dove i ricchi andarono per divertimento, un viaggio restava
comunque sempre un'impresa notevole, costosa e non
senza pericoli. Il 95% della gente non lasciava praticamente
mai la propria città.
Sono passati più di 200 anni da quando Goethe visitò in
queste condizioni il nostro Paese e da quando Thomas
Cook promosse nel 1841 il primo viaggio organizzato della
storia del turismo: seicento persone viaggiarono da
Leicester a Loughborough nei vagoni aperti della Midland
Railway con una tariffa di andata e ritorno di uno scellino.2
Seguendo l’analisi di Ines Pizzardi3 possiamo ricostruire le
fasi di avvicinamento alla nostra concezione moderna di
vacanza per analizzare il turismo contemporaneo e
adattare le sue caratteristiche alla promozione del territorio
preso in esame. Le prime vacanze ufficiali nascono in
Inghilterra nel 1871: questa fase è caratterizzata da una
forte espansione turistica, si costruiscono strutture ricettive
e grandi alberghi e si sviluppano le condizioni per
soddisfare le aspirazioni della media borghesia ad
accedere alla dimensione vacanza. Sono gli anni
antecedenti la Prima Guerra Mondiale a far emergere nel
mercato turistico il ceto medio-alto che vive del proprio
2
Rosso F., 2002
3Cfr. I.Pizzardi, “Il turismo”, in Messer Milione… Internet, A.R. Montani (a
cura di), Liguori Editore, Napoli, 2005, pp. 43-62
Cap. 1 ANALISI DELL’OFFERTA TURISTICA
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lavoro e che trova nel ruolo del turista l’opportunità di
soddisfare le proprie aspirazioni sociali. Spiagge, laghi e
montagne sono sempre più affollate, si diffonde la cultura
del sole e dell’interesse per il Mediterraneo che segna un
importante cambiamento nel comportamento collettivo.
Ma sarà solo intorno agli anni Cinquanta che si svilupperà il
moderno turismo di massa strettamente legato alla nascita
della nozione di tempo libero. Il tempo dedicato al riposo e
allo svago inizia ad essere considerato come un
investimento produttivo in termini di salute fisica e mentale
e di maggiore rendimento dei lavoratori di tutte le categorie
professionali. Il turismo di massa attraversa così tre fasi:
• Dal 1950 al 1975 le caratteristiche principali sono
quelle di un turismo standardizzato e uniformato con
un forte desiderio di comodità, sicurezza e di
ottimismo per il futuro. La domanda è superiore
all’offerta e l’offerta punta sull’omologazione tramite
viaggi organizzati, Club Mediterrannèe etc.
• Dal 1975 al 2000 l’elemento qualitativo inizia a farsi
largo tra le esigenze del consumatore e la domanda
inizia ad essere diversificata. Elementi onnipresenti
sono la ricerca della qualità sulla quantità, del
benessere, l’influenza della moda e il gusto per
l’esotico. C’è un massiccio ricorso all’informazione e
alle promozioni di luoghi esotici che fanno
concorrenza ai luoghi abituali puntando sul rapporto
qualità-prezzo. L’offerta superando di molto la
domanda deve confrontarsi con la concorrenza. Si
tenta di sviluppare nuove forme di turismo per
rinnovarsi (turismo culturale, sportivo, di salute,
d’avventura).
MARKETING DEL TERRITORIO. PROMOZIONE E
VALORIZZAZIONE DELLA ZONA DI VALMONTONE
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• Dal 2000 ci troviamo nella fase che ci interessa
analizzare. La domanda diventa difficilmente
prevedibile, è sempre più diversificata, flessibile,
segmentata. Il turista diventa un esperto che sceglie
in libertà e privilegia i divertimenti all’alloggio e alla
destinazione stessa. Il problema è quello di
sviluppare nuove forme di turismo e ottimizzare
quelle esistenti, creare nuovi prodotti adatti ad una
nuova ripartizione nel tempo e nello spazio del
turismo.4
4
ibidem