10
che fino ad oggi reputiamo conosciuti, per capire
come e perché i totalitarismi abbiano inciso così
profondamente sulle nazioni che hanno
controllato.
Innanzi tutto vorrei utilizzare i termini hitlerismo
leninismo e stalinismo, per superare i vecchi
paradigmi interpretativi e scendere più in
profondità nei due eventi storici, che sono stati in
tutto e per tutto caratterizzati dai loro leaders, in
quanto differenze e similitudini hanno
influenzato brutalmente la storia del secolo
appena trascorso.
Un altro paradigma interpretativo è quello
dell’intenzionalità1 o meglio del culto della
personalità, che si fonda sempre sul Mito. Tanto
il regime stalinista quanto quello nazista
rappresentarono un nuovo sistema politico
centrato sulla costruzione artificiale del culto
della personalità (Il mito eroico, il grande capo,
non più imperatore o re, ma più semplicemente
uomo del popolo), che attraverso meccanismi
simbolici e psichici ha delimitato i regimi nelle
loro stesse figure, in cui il ruolo ultimo e lo
sfruttamento ad arte delle loro “personalità” è
1
- I. Kershaw M. Lewin “Stalinismo e Nazismo dittature a confronto” -
editori riuniti 2002
11
stato decisivo per gli eventi, attraverso il controllo
delle masse, della sfera economica, e del partito.
Intendo approfondire ciò che è scritto solo in
parte nei molteplici libri sul nazismo e
comunismo pubblicati nel mondo e tentare di
rispondere a domande tipo: Come è stato
possibile convincere milioni di persone in un
progetto folle? Perché ancora oggi è difficile
spiegare le vere radici di una violenza così
sistematica?
Tutto ha inizio da una strana ideologia che
mischiando mitologia nordica, razzismo ed
esoterismo alimentava un sogno: quello di
arrivare a dominare il mondo.
Parlare di riti magici, ed esoterismo, legati alla
religione non è blasfemo ma solo un tentativo
d’esplorazione di un terreno poco conosciuto ma
percorribile.
Il famoso scrittore Giorgio Galli2 in uno dei suoi
viaggi nelle “zone d’ombra,” sostiene che politica
ed esoterismo furono intrecciati dal tempo dei
profeti d'Israele fino a quello delle corti e dei
maghi rinascimentali; fu la rivoluzione scientifica
del '600 a separarli ma il rapporto si manifesta
2
Galli G. “La politica e i maghi” - Rizzoli Milano 1995
12
ancora, periodicamente, in due atteggiamenti:
quello dell' uomo di potere che si affida a pratiche
di varia magia e quello di chi e' solo attratto dalla
cultura esoterica. Alla prima categoria (si vedano i
rituali magici praticati dalle SS) appartiene il
"nazismo magico", alla seconda quello che Galli
definisce "bolscevismo magico".
Spesso la storia ha un lato oscuro; nel caso del
nazismo possiamo parlare di una "faccia occulta",
dove occulto sta significando sia il "lato nascosto",
sia la "passione per l'esoterismo e la magia".
Il Comunismo da sempre ateo sembrerebbe
lontano dai discorsi summenzionati, ma la teoria
e la pratica come avrò modo di esplicare sono due
manifestazioni differenti.
Le origini dell’hilterismo e dello stalinismo hanno
un retroterra comune precedente al 1914.
Comune proprio alle due situazioni nazionali,
contrassegnate da monarchie autoritarie da
burocrazie statali forti, apparati militari potenti,
da ambizioni espansionistiche imperiali. Terreno
fertile sul quale stringere rapporti alchemici ed
esoterici, in cui spesso si ritrova la volontà di una
fusione tra occultismo e desiderio di riforma
sociale. Sono anni di scoperte scientifiche che
daranno una spiegazione razionale a tutti quegli
13
avvenimenti fino ad allora attribuiti alle più
disparate credenze. Proprio queste “scienze
occulte” le vedremo spessissimo all’opera
specialmente nei paesi comunisti. Ove la scienza
diventa magia e la magia diventerà scienza, in cui
ogni illustre personaggio darà il proprio
contributo, discostandosi (in nome della scienza)
dalla propria disciplina3. Il tutto utilizzando la
razionalità scientifica come grimaldello, proprio
come fece Marx per penetrare le leggi della storia.
Sia per i maghi che per Marx si può dire che la
soluzione trova dimora nella completa
accettazione della razionalità scientifica.
Da sempre il genere umano ha mostrato una certa
curiosità per i fenomeni inspiegabili, ma spesso le
spiegazioni sono dentro di noi, in modo
ancestrale, espresse tramite miti simboli e riti
arcaici che fanno parte della nostra cultura, da
sempre.
Una Madonnina di gesso che lacrima o una
scoperta archeologica di una mummia
3
Lunacarskij, sostenitore del movimento “i Costruttori di dio”
nonostante i numerosi scontri con Lenin, fu comunque il primo
commissario del popolo alla pubblica istruzione. Il filosofo Bogdanov
continuò la sua attività politica in Russia. Fondò e diresse un istituto
per la trasfusione del sangue sulla base di concezioni mistico
alchemiche per le quali morì, proprio a seguito di un esperimento in
questo contesto.
14
perfettamente integra desta sempre gran
curiosità, proprio perché nell’essere umano c’è
una gran voglia di sapere, di conoscere i misteri
che fanno parte delle proprie radici, a volte
inspiegabili con un approccio unicamente
razionale.
Sono molti gli eventi ricchi di elementi simbolici
e comuni alle due culture.
Il simbolismo nacque verso la fine del XIX secolo
in antitesi al positivismo e rappresentò la base di
tutti i movimenti magico religiosi. Per i simbolisti
il feticcio è ricco di fascino, carico di potere, una
porta di contatto tra due mondi che legano la
razionalità logica al sentimento e all’inconscio. È
noto come il mondo dei segni per molti governi è
stato terreno fertile per promuovere la
propaganda, come è accaduto nei due
totalitarismi.
La mia analisi si basa sul legame caratterizzante il
nazional-socialismo ed il comunismo reale,
nell’intento di analizzare i due fenomeni
attraverso un’ ottica volta a penetrare i due
sistemi tramite le credenze dell’inconscio umano.
Cap. 1
ANALISI E SVILUPPO DEI
TOTALITARISMI: LA GERMANIA
17
Cap. 1 - ANALISI E SVILUPPO DEI
TOTALITARISMI
1.1 LO STATO DELLE COSE IN GERMANIA
Qual’era il clima culturale in Russia e in
Germania tra la fine del XVIII e il XIX secolo?
Possiamo parlare dei due fenomeni in termini di
religione civile?
Intendendo con ciò una nazionalizzazione delle
masse, fenomeno che si ritrova in entrambi i
regimi.
È interessante analizzare il sostrato sociale e
psichico che ha dato luogo a due fenomeni così
coinvolgenti e destabilizzanti per la storia.
Sia in Russia che in Germania è avvenuta una crisi
d’identità sociale, scaturita a seguito dei fenomeni
politici dei periodi storici che hanno preceduto i
totalitarismi.
In Germania la prima guerra mondiale
destabilizzò l’economia, sia a causa delle ingenti
somme richieste dai vincitori del conflitto, sia a
causa delle severe clausole del trattato di
Versailles, che risultavano particolarmente
ingiuriose e lesive per l’onore della nazione. Ad
18
esempio il celebre articolo 231, attribuiva il carico
delle responsabilità morali dello scoppio della
guerra esclusivamente alla Germania, nonchè
l’accettazione del concetto di repubblica, che agli
occhi dei tedeschi era sinonimo di ignominia,
disonore ed impotenza.
Alcune radici ideologiche del partito nazional-
socialista affondano profondamente negli aspetti
di una cultura esoterica che era stata, ma non
cancellati, dal pensiero scientifico del
Cinquecento, Seicento e dell’Illuminismo. Questo
non esclude che senza la frustrazione seguita alla
sconfitta, senza la disoccupazione di massa, senza
gli errori politici dei comunisti della III
Internazionale con la teoria del social-fascismo e
della socialdemocrazia, con la sottovalutazione
dei propositi reazionari dei militari, il nazismo
non sarebbe giunto al potere.
In altre parole, nella Germania uscita sconfitta ed
umiliata dal primo conflitto mondiale, si
presentavano quelle condizioni culturali
irrinunciabili allo sviluppo dell’occultismo di
massa, rappresentato da una grande incertezza e
sfiducia nella vita. La mancanza di alternative ha
spinto il popolo verso credenze irrazionali.
19
La scintilla che diede fuoco al processo psichico e
spirituale già in parte accennato fu l’aggregazione
del popolo tedesco sotto il völkisch, che abbattè le
barriere mentali che bloccavano l’inconscio e
preparò la strada affinché l’archetipo potesse
invadere il mondo reale.
Il concetto di Volk è tipicamente germanico,
indicando una comunità d’individui legati dallo
stesso sangue, presuppone un significato che
oltrepassa quello di semplice popolo; secondo i
filosofi del völkisch4 l’appartenenza ad uno stesso
völk era determinata dalla natura, dal luogo di
nascita e conseguentemente dall’essenza di esso.
L’uomo ariano, essendo nato in mezzo alle nebbie
e alle foreste nordiche, è investito da una luce, da
una forza solare5 che rispecchia le cupe e
misteriose foreste del nord.
Lo sviluppo sociale della Germania non collima
con quello spirituale. La ricerca del völk o meglio
del legame romantico-passionale che permetteva
al popolo tedesco di innalzare a livelli elevatissimi
sensazioni e posizioni di pensiero in una filosofia
ben precisata, è una forma reattiva ad una
4 Aggettivo di cui la traduzione suona come nazional -razziale
5 Il significato della svastica è la ruota solare che contraddistingue l’ideologia ariana.
20
situazione divenuta insopportabile, quella di
incertezze che potevano condurre ad un
imborghesimento industriale.
Un profondo alone di mistero circonda, quindi, il
terzo reich ed il suo vate Hitler, ideatore di un
nazismo i cui timori andavano oltre quel
mostruoso apparato militare messo in piedi dalla
Germania, oltre quei terrificanti crimini
commessi dagli uomini con la svastica, fino a
sconfinare in una dimensione proibita, che ha
superato i limiti della realtà.
1.2 LA PERSONALITÀ DI HITLER
Nessun uomo come Adolf Hitler ha provocato
tanto sentimento di odio ai suoi postumi, ma allo
stesso tempo di esaltazione, giubilo e possibilità di
salvezza ai suoi contemporanei. Hitler riuscì ad
essere in tutto e per tutto maestro di se stesso,
organizzatore di un partito, demagogo, creativo,
genio tattico e condottiero; per circa un decennio
rappresentò il perno ed il motore del mondo.
La sua storia di vita s’intreccia con la biografia
dell’epoca. La sua ascesa fu resa possibile dalla
serie di concause uniche che lo relazionarono con
il clima socio-culturale che seguì la Repubblica di
21
Weimar, il declassamento sociale imposto dal
trattato di Versailles e l’enorme inflazione
economica che subì la nazione intera.
È necessario tracciare un breve tratto biografico
di questo personaggio storico per conoscere in
che modo si sono annidate in lui le teorie razziste
e imperialiste che portarono all’ascesa del
nazismo.
Hitler aveva un’idea di sé più vicina al
monumento che al semplice essere umano, era
nato per compiere una missione, all’età di
trentacinque anni si richiuse dietro l’inaccessibile
figura del führer. Egli fece un lungo e laborioso
lavoro di cancellazione del suo passato, non solo
per inserire nella sua esperienza un tratto
carismatico e profetale, ma anche perchè le sue
origini confuse e ignote, resero ancora più
indelebile l’immagine ascetica e sicura, che
furono i segni particolari della sua identità.
Il cognome si suppone sia d’origine Ceca6, e la sua
famiglia di modestissima origine. Hitler nacque il
20 aprile 1889 a Branau Am Inn7; tre dei suoi
fratelli morirono in tenera età ed il padre Alois
6
‘Hieder ovvero Httler’ vedi Franz Jetzing Hitler Jugend pag. 11
7
Luogo eletto per il gran numero di maghi e medium e sensitivi da
secoli.
22
Hitler, funzionario doganale dall’aspetto austero e
imponente, fu descritto come un alcolizzato
incline alla violenza, poco interessato al futuro
professionale del figlio e fortemente contrario
alle velleità artistiche manifestate da Hitler in
tenera età. Alois assistette soltanto agli esordi
scolastici del figlio a causa di una morte
prematura su di un tavolo all’interno di una
taverna8 Hitler era devoto alla sua indulgente
madre e sviluppò un odio per suo padre, che più
tardi descrisse come un tiranno sadico.
La personalità di Hitler si formò dunque in un
ambiente familiare che lo spinse a chiudersi in un
mondo particolarmente ricco di fantasia.
È presumibile che questo contesto affettivo abbia
formato per imprinting quel disprezzo per la vita
che avrebbe caratterizzato la politica del futuro
führer.
Hitler era un bambino intelligente evidentemente
dotato, ma umorale, con la tendenza ad agire
secondo i propri ritmi e caratterizzato anche da
un temperamento caparbio che lo indusse a
seguire sempre più esclusivamente i suoi capricci
e l’entusiasmo per il bello. Le sue attitudini
8
Wiesinger di Leonding , morì dopo il primo sorso di vino.
23
scolastiche convinsero i genitori ad iscriverlo alla
scuola superiore con indirizzo tecnico a Linz,
dove però fece inaspettatamente fiasco9, fu
bocciato due volte agli esami finali, questi risultati
così poco soddisfacenti lo indussero ad
abbandonare la scuola.
Il suo fallimento venne da lui giustificato dal
disprezzo che provava verso il padre e verso
quella carriera che gli era stata destinata come
funzionario doganale, peraltro svolta
brillantemente dal genitore, definita invece da
Hitler una “gabbia statale” nella quale “quei
vecchietti sedevano uno accanto all’altro fitti
come scimmie”10.
Così carico di odio verso il mondo e gli esseri
umani, decise di affermarsi nell’arte. In essa lui
vedeva una vita libera e sfrenata, con l’aiuto
dell’arte poteva sottrarsi alle limitazioni del
mondo borghese, poteva diventare così parte di
un qualcosa in più, un privilegio esclusivo della
buona società. In effetti il giovane Hitler era
sovente passeggiare ozioso per le vie di Linz,
privo di occupazione com’era, aveva tutto il
9
Venne giudicato sufficiente in ginnastica disegno e condotta,
insufficiente in tedesco geografia storia che stando alle sue
affermazioni erano le materie da lui preferite.
10
Hitlers Tischgesprache, pag.234
24
tempo per dedicarsi a sviluppare le sue teorie sul
mondo. Sono di quegli anni infatti i suoi primi
giudizi di condanna sul mondo. Hitler pensava
che tutti gli volessero male, e pensava che “il
mondo doveva cambiar faccia, tutto quanto e in
ogni sua parte”11 . Iniziò a formulare maldestri
progetti urbanistici della città di Linz. Disegnava
piani di teatri, di ville lussuose e anche quel ponte
sul Danubio che 35 anni più tardi volle ad ogni
costo edificare, come indicato nei suoi progetti
adolescenziali.
La permanenza a Vienna gli permise di osservare
la magnificenza di una città cosmopolita, un
impero di 50 milioni di sudditi di tutte le
nazionalità, egli trascorreva il tempo a dipingere
acquarelli, spesso si recava all’Opera di Vienna
dove assisteva incantato alle rappresentazioni
delle opere di Wagner12.
11
Mein kampf pag.209
12
Hitler affermò in seguito di essere stato influenzato dagli scritti
politici di Richard Wagner ed effettivamente nei suoi scritti ci sono
elementi in questo senso. Ne Gli ebrei nella musica, scritto nel 1850,
Wagner si esprimeva così: “L’uguaglianza è un gioco intellettuale, la
verità è la patria, il sangue, la razza. La soluzione finale della
questione ebraica è la fuoriuscita degli ebrei dalla storia.” Hitler arrivò
a dire che Wagner era stato per lui come Giovanni Battista per Gesù.
- Prof. David Bankier, direttore dell’International Institute for
Holocaust Research di Yad Vashem.