4
segnato l’espansione e il rapporto con l’Oceano. Quanto ha inciso il mare nella formazione della
Nazione portoghese e nella scelta di uscire dal quadro europeo? Quali sono stati i punti di forza che
hanno permesso la creazione di un Impero su tre continenti e quali le debolezze? Come è stato
gestito e a quali conseguenze ha portato il rapporto con il mare? Queste sono alcune delle questioni
a cui si è cercato di rispondere nel primo capitolo.
L’espansione commerciale e coloniale e la creazione di un immenso Impero marittimo
sollevano anche questioni di carattere strategico – militare. Il Portogallo mostrò per primo
l’importanza del potere marittimo e oceanico, sia che lo si veda come prima Potenza Marittima sia
che, suo malgrado, si guardi alle debolezze del suo “controllo dei mari”. Il secondo capitolo di
questo lavoro si propone appunto di analizzare la Storia marittima portoghese secondo i canoni
delle teorie del potere marittimo, utilizzando gli strumenti acquisiti nel corso di Storia delle
Relazioni e delle Istituzioni Internazionali della nostra Facoltà e in particolare nel seminario su
Potere Marittimo e Relazioni Internazionali tenuto dal Contrammiraglio Pier Paolo Ramoino.
Come abbiamo accennato, la nozione di marittimità non si limita alle caratteristiche
geopolitiche, ma abbraccia campi ben più vasti della vita di un Paese. Il terzo capitolo costituisce
un’analisi de I Lusiadi, il poema epico del XVI secolo che attraverso la narrazione del viaggio di
Vasco de Gama racconta l’epopea di tutto un popolo e che quasi si identifica con la Nazione
portoghese. Non si è volutamente compiuto un commento letterario, che non compete allo studioso
di Scienze Politiche, ma piuttosto un’analisi dell’opera come documento della cultura e dei valori
portoghesi influenzati dal mare e come testimonianza storica del particolare periodo, quello alla fine
del Cinquecento, in cui venne pubblicata.
5
Capitolo Primo
L’Impero
I. IL MARE NELLA REALIZZAZIONE DELL’INDIPENDENZA DEL
PORTOGALLO E NELLA FORMAZIONE DELLA SUA INDIVIDUALITA’
Il mare rappresenta senza dubbio l’elemento fondamentale della creazione
dell’individualità portoghese nei primi secoli di storia del Paese, ancor prima di essere il mezzo che
ha permesso, attraverso la scelta di espansione, la creazione del primo Impero d’oltremare del
mondo e lo sviluppo economico del piccolo Stato. Infatti, a fare del Portogallo uno “Stato europeo
fuori dall’Europa”
2
, è stata innanzitutto la localizzazione geografica: costituito - a partire dalla sua
unificazione - dalla fascia costiera atlantica della penisola Iberica, posto a metà dell’Atlantico e di
fronte allo stretto di Gibilterra, si colloca proprio in mezzo alle rotte tra Nord Europa e
Mediterraneo.
Benché l’unificazione ufficiale del Portogallo risalga al 1143, quando D. Alfonso
Henriques si dichiarò vassallo del Papa, le spinte per l’individualizzazione del Portogallo
nell’ambito della Penisola Iberica erano iniziate quasi un secolo prima, quando il Contado
Portucalense era diventato pressoché autosufficiente, vivendo in buona parte del mare. Ci sono
2
Terezinha De Castro, cit. in V. De Carvalho, A Importância do mar para Portugal. Passado, presente e futuro,
Institudo da Defesa Nacional, Lisbona, 1995
6
indicazioni di un traffico marittimo nel XII secolo e della presenza di barche di pirati nordafricani
davanti alle coste, indice dell’esistenza di una certa attività commerciale
3
.
Già prima del riconoscimento ufficiale del regno, avvenuto nel 1179, iniziò la
Reconquista del Paese contro i Mori. Questo era stato il motivo principale dell’acquiescenza papale,
ovvero la spinta alla difesa della cristianità ; d’altra parte la prospettiva di una nazione portoghese
era certamente ben accolta da altri attori, come la Francia
4
e l’Inghilterra; in particolare quest’ultima
vedeva in tal modo limitata la potenza castigliana.
Nel 1147 venne conquistata la regione di Lisbona e la regione dell’estuario del Tago con
l’ausilio di un flotta di Crociati ancorata alla foce del Douro, una delle tappe fondamentali lungo il
viaggio verso la Palestina. La capitale venne spostata: iniziativa che si sarebbe rivelata importante
per la successiva impostazione marinara del Paese una volta completate l’unificazione e la
stabilizzazione.
La Reconquista verso Sud continuò con sorti alterne fino al 1249, anno della definitiva
espulsione dei Mori da Faro e dall’Algarve
5
. Questo pose il re Alfonso III nella necessità di
affrontare il problema che per secoli ha caratterizzato la storia della penisola iberica: il rapporto tra
Portogallo e Spagna. Il re di Castiglia avanzò infatti pretese sulla sovranità dell’Algarve, e la
questione si snodò tra dispute diplomatiche e alcuni episodi bellici fino al 1267 quando, con il
Trattato di Badajoz, la Castiglia rinunciò all’Algarve e il Portogallo cedette la regione dell’Aracena.
L’economia portoghese tra il XII e il XIV secolo era basata sulla mezzadria e i contadini
(camponeses) coltivavano terre della Corona, della Chiesa o di proprietari privati. Con
l’unificazione e la stabilizzazione del Paese iniziò un processo di “marittimizzazione”, per costruire
quello che Cortesão chiama “un nuovo genere di vita”: l’equilibrio tra il commercio marittimo,
dunque l’esportazione anche a lunga distanza, e l’agricoltura dell’interno del Paese. Il processo di
3
J.H. Seravia, Storia del Portogallo, Mondadori, Milano, 2004
4
V. De Carvalho, A Importância do mar para Portuga.l Passado, presente e futuro, op. cit.
5
Ibidem
7
immigrazione portò molti abitanti a trasferirsi dalle zone rurali a quelle costiere, ma grazie alla
navigazione fluviale si svilupparono anche diverse zone, più interne, che si trovavano in tal modo
collegate al mare.
Tuttavia, la vocazione marina portoghese era minore di quanto si potrebbe pensare. Era,
ovviamente, forte per la collocazione geografica e perchè parliamo del Paese che avrebbe aperto il
cammino per mares nunca de antes navegados
6
, ma c’erano anche elementi che contrastano con la
marittimità.
Il Portogallo, sia nel corso dell’ espansione che del consolidamento dell’Impero, soffrì
sempre della carenza di marinai d’alto mare e non ebbe mai, o non seppe formare, marinai
specializzati in numero sufficiente, come mostrano alcune imbarazzanti descrizioni da parte di
viaggiatori imbarcati su navi portoghesi verso le Indie
7
. La professione di marinaio veniva vista con
disprezzo e antipatia, e lo stesso marinaio veniva descritto con stereotipi come “Feccia del Mare” o
“crudeli e disumani per natura”
8
.
Pur essendo il mare costiero ricco di pesce, la pesca occupava nel 1300 una percentuale
molto minore di popolazione attiva rispetto ad oggi, e le altre occupazioni legate al mare, così
importanti per l’economia nazionale, risultavano in effetti limitate e poco organizzate. Questo
spiega tra l’altro la carenza di mano d’opera che, in considerazione anche della migliore reperibilità
delle materie prime, porterà, negli anni dell’Impero, a costruire le navi nelle Indie. In definitiva, una
situazione molto diversa, ad esempio, da quella della Bretagna, dell’Inghilterra meridionale,
dell’Olanda e dei Paesi Scandinavi. Diventare un Paese basato sulla marittimità fu quindi, per molti
versi, una scelta obbligata, un orientamento necessario, per mantenere, come vedremo,
l’indipendenza politica e l’autosufficienza economica.
6
Camões, Os Lusíadas [I, 1]
7
C.R. Boxer, O Império Marìtimo Português 1415-1825, Edições 70, Lisbona 1977
8
Ibidem, cit. Luis Vives e Diogo do Couto. Vedi anche nota 28
8
L’economia agricola di mezzadria si adattò inizialmente alla nuova dimensione, per poi
svilupparsi in una economia commerciale che promosse la nascita della borghesia. Nel XIII e XIV
secolo i porti aumentarono notevolmente il loro traffico e le eccedenze dell’agricoltura vennero
dirottate all’esportazione verso i Paesi del Nord Europa e del Mediterraneo
Dopo la morte di Fernando I, nel 1383, le Cortes riunite a Coimbra acclamarono come
nuovo re il Gran Maestro di Avis
9
Giovanni I, nonostante l’opposizione dei nobili e nonostante la
linea di successione prevedesse l’ascesa al trono di Beatrice, moglie di Giovanni I di Castiglia. La
scelta di preferire l’indipendenza nazionale alla legittimità della successione fu dettata in buona
parte dalla volontà di difendere gli interessi economici della giovane borghesia commerciale
portoghese.
Nel 1385 il re di Castiglia invase il Portogallo, ma venne fermato a Aljubarrota.
L’azione di Giovanni I e il rapporto con la Castiglia saranno alla base dell’inizio dell’espansione
portoghese, quando la presa di Ceuta e l’occupazione dell’arcipelago di Madeira permetteranno al
Portogallo di “disiberizzarsi e atlantizzarsi” e di diventare un Paese quasi-arcipelago
10
.
9
L’Ordine di Avis era la ramificazione portoghese dell’Ordine religioso-militare spagnolo di Calatrava fondato nel
1158. Gli Ordini religioso-cavallereschi avranno un ruolo importante anche nella successiva Storia portoghese (cfr più
avanti l’Ordine di Cristo).
10
Cavalho e De Castro in V. De Carvalho, A Importância do mar para Portugal. Passado, presente e futuro, op. cit. p.
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