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del corso Interfacoltà in Comunicazione Interculturale e Multimediale
dell’Università degli Studi di Pavia, e la seconda insegnante di madrelingua
inglese impegnata nell’uso del blog in diversi istituti di scuola secondaria di primo
e secondo grado della provincia di Fano.
Nelle conclusioni viene dato spazio alle opinioni, ai commenti dei veri
protagonisti del blog: gli studenti. Procedendo nella mia ricerca, ritenevo utile
dare agli studenti la possibilità di esprimere opinioni e giudizi (positivi o negativi
che siano) sul blog quale strumento per apprendere le lingue straniere. E quale è
l’idea migliore per raccogliere le voci dei veri protagonisti? Aprire, a mia volta,
un blog…nasce così “Spazio studenti”. Uno spazio che in poco tempo è cresciuto
(non mi aspettavo così tante visite, dato che è stato aperto poco prima delle
vacanze di Natale) grazie al contributo degli studenti di Melanie, agli
incoraggiamenti di Maria Teresa Bianchi e della professoressa Mazzuchelli. I
ragazzi di Fano hanno dato più senso alla mia ricerca e senza di loro sarebbe stato
veramente difficile arrivare alle conclusioni.
Pensando che, raccogliendo più opinioni degli studenti potevo concretizzare
maggiormente la mia ricerca, ho trovato opportuno contattare anche gli studenti
della prof.ssa Mazzuchelli e del prof. Vergara. Entrambi mi hanno indirizzato sui
post dei loro edublog dove ho trovato ulteriori e interessanti commenti lasciati dai
loro studenti. Quindi, sono proprio le voci degli studenti a trovare spazio nel blog
“Spazio studenti” a conclusione del mio lavoro.
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Capitolo primo
1.0 Definizioni e terminologia utilizzate nei blog
Essendo il weblog un fenomeno di recentissima esplosione, ritengo sia utile
spiegare brevemente il significato del termine blog. Si tratta di un neologismo
inglese derivante dalla contrazione di due parole: “web” e “log”. In inglese, “log”
significa “giornale di bordo”, mentre il verbo “to log” significa registrare o
annotare fatti in ordine cronologico nel giornale di bordo. Un weblog è perciò un
sito (web) che tiene traccia e propone tracce (log).
Il blog è un sito personale, una pagina di diario aggiornato quotidianamente o
quasi, che richiede al suo autore, il weblogger, capacità tecniche minime per
pubblicare dei contenuti.
Essendo un sito web a tutti gli effetti è accessibile da chiunque abbia una
connessione a Internet. Il contributo minimo richiesto da un blog è di scrivere solo
il testo poiché all’impaginazione e all’interfaccia pensa il software di gestione
scelto (Blogger, Splinder e Clarence).
Il weblogger è sia lettore sia editore. Lettore di ciò che viene pubblicato in rete
che successivamente seleziona, raccoglie e commenta come editore del suo
weblog. Un blogger con i suoi elaborati e link di riferimento permette ai lettori di
inserire commenti e crea allo stesso tempo ambiti di discussione,
approfondimento e informazione che costituiscono la blogosfera.
I primi webloggers erano giovani appassionati di Internet che sceglievano di
raccontare e rendere pubblici i propri pensieri. Gli ultimi testi inseriti erano
pubblicati in cima alla pagina e successivamente archiviati. I blog erano formati
da un’unica pagina con una barra di links su un lato.
Oggi sono costituiti da molti posts (o articoli) caratterizzati da una data di
pubblicazione, da un titolo e organizzati cronologicamente (ossia a partire dal più
recente che viene posto in cima alla pagina).
Nella home page è presente un link alle pagine d’archivio che rappresenta anche
un piccolo calendario navigabile. Ogni articolo (o post) ha un suo indirizzo
specifico detto permalink (ciò significa che non cambia con il tempo) che
permette all’utente di reperire l’articolo non più visibile nella home page.
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Nonostante questa struttura sia presente nella totalità dei blog, essi si distinguono
nei contenuti. Il carattere personale dei blog non esclude l’ipotesi che a pubblicare
interventi su un sito sia più di una persona. Non mancano quindi blog collettivi
nei quali prendono parte gruppi di persone unite da interessi comuni. In rete
troviamo weblog di rassegna, segnalazione e commento di articoli tratti dai
giornali nazionali o internazionali che fungono da filtri informativi personalizzati
per l’interpretazione dell’attualità.
Diversi weblog prediligono invece la forma del racconto e della cronaca personale
costituendo i cosiddetti blog di narrazione. Ma il blog può essere anche un ottimo
strumento in campo politico (ad esempio per la raccolta e la distribuzione di
informazione nelle campagne elettorali) ed anche in campo educativo, in modo
particolare per potenziare l’apprendimento didattico. Ed è proprio su questa
tipologia di blog, chiamato edublog che si baseranno i successivi capitoli del mio
lavoro.
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1.1 Uno strumento che ha l’età del Web
Il weblog è una forma di comunicazione nata pochissimi anni fa, che non ha
ancora una storia ben chiara e definita. Tracciandone una sommaria, si scopre
quali eventi ne hanno caratterizzato la nascita e la diffusione.
Agli inizi degli anni Novanta con la comparsa delle prime pagine web, compaiono
gli antenati dei weblog, cioè siti nei quali la gente scrive anche fatti personali.
Ma il fenomeno blog, come lo conosciamo oggi, nasce dall’idea di due coniugi
americani, Evan e Meg Williams, i quali inventarono un software in grado di
postare i messaggi in tempo reale sui loro siti personali. I due coniugi nel 1999
crearono il sito Blogger.com che tutt’ora consente agli utenti di Internet di crearsi
un blog personale in pochi minuti con un semplice clic.
Il blog diventa competitivo per il tempo e i costi necessari a organizzare un sito
tradizionale. Infatti, a differenza di un sito, il blog risponde con una presenza on-
line immediata e spesso gratuita nonostante l’impegno, la motivazione e la
costanza siano nettamente superiori a quelli di un sito e con la richiesta di capacità
tecniche minime. I blog diventano il modo più semplice per accostarsi alla
pubblicazione di contenuti on-line e la comunità da poche decine di persone si
espande in modo inarrestabile.
In Italia, nazione storicamente arretrata rispetto agli Usa e ai paesi anglosassoni, i
primi blog compaiono nel 2000. Il lancio di piattaforme gratuite favorisce anche
da noi la diffusione di questa ultima frontiera della comunicazione in Internet.
Non esistono stime precise e quelle poche attendibili prendono spunto dalla realtà
americana, senza dubbio la più evoluta e in quanto tale poco rappresentativa del
resto del mondo.
Il blog, almeno per il momento, è una modalità di pubblicazione di nicchia,
adottata con l’entusiasmo di una moda passeggera e molto spesso abbandonata. A
metà del 2004 pare sia stata superata la cifra tonda di tre milioni di blog attivi nel
mondo, in Italia se ne contano centomila sempre nello stesso periodo.
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1.2 Come si apre un blog?
Non c’è modo migliore per capire cos’è ma soprattutto come funziona un blog
che aprirne uno. Abbiamo già spiegato nel primo paragrafo, come un blog renda, a
differenza di un sito Internet, la pubblicazione dei propri contenuti realmente
immediata e alla portata di tutti, senza la necessità di conoscere linguaggi
particolari o altri programmi, se non il browser e un editor di testo elementare.
Esistono diverse piattaforme che permettono agli utenti interessati all’apertura di
un blog. Noi ci affideremo a Splinder, essendo la piattaforma più diffusa in Italia
con un’interfaccia nella nostra lingua e per l’utente novizio una delle più semplici
da utilizzare.
In questo paragrafo cercheremo, quindi, di spiegare passo per passo le fasi di
creazione di un blog.
PRIMA FASE: LA REGISTRAZIONE
E’ necessario connettersi alla rete per aprire il proprio browser e inserire
l’indirizzo web di Splinder, ossia www.splinder.it. Si aprirà una pagina uguale a
quella seguente e tutto quello che c’è da fare e cliccare sul bottone giallo con
l’etichetta “Crea il tuo blog”(posto in cima alla home page di Splinder).
In un attimo compare la pagina di registrazione, proprio come quella qui di
seguito riportata, dove viene chiesto di scegliere un nome utente e di fornire un
indirizzo di posta elettronica valido.
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Dopo aver compilato i due campi richiesti, premere il bottone “Registrati e crea
un nuovo account. Se il nome utente scelto non è già stato adottato, Splinder
invita a controllare la casella di posta elettronica, dove verrà recapitata la
password di accesso. Questa password è necessaria per verificare se la casella e-
mail esiste e corrisponde alla persona che intende aprire il blog.
A questo punto, è giunto il momento di farsi riconoscere dal sistema come utente
registrato.
Ritornare, quindi, alla pagina principale di Splinder per inserire, nel riquadro in
alto a destra, il nome utente scelto e la parola chiave ricevuta via e-mail.
SECONDA FASE: CREARE IL BLOG
Una volta digitato tutto correttamente, la pagina di Splinder cambia aspetto. Si
apre una pagina che invita a creare un nuovo blog proprio uguale a questa.
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La procedura di creazione del blog è molto rapida, quindi è molto importante
avere le idee chiare. Infatti, va inserito il titolo del blog, l’url e una breve
descrizione. Dopo avere compilato tutti e tre i campi, (che possono anche essere
modificati in seguito) premere il pulsante che si trova alla fine della pagina .
Splinder verificherà l’esistenza o meno dello stesso url
A questo punto, compare una schermata con i template cioè i modelli grafici a
disposizione. Una volta scelto il modello è sufficiente cliccare il pulsante “Clicca
e scegli”. Il contenitore del blog è pronto.
TERZA FASE: L’EDITING
Ora, è disponibile lo spazio in cui scrivere i post da pubblicare sul web, cioè la
finestra di editing. Come questa riportata qui di seguito.
Un’interfaccia grafica, del tutto simile a quella di molti programmi di
videoscrittura (come word), divisa in due parti: quella superiore dedicata alla
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composizione e quella inferiore che riproduce un’anteprima del blog. La finestra
di editing, inoltre, permette di richiamare e modificare i post ogni volta che se ne
presenta la necessità.
Una volta conclusa la scrittura del post, cliccare su “Pubblica post” per
visualizzare il messaggio inserito in rete. Nei messaggi, visualizzati in ordine
cronologico inverso, compaiono la data e l’ora di pubblicazione e una casella per
gli eventuali commenti di chi lo leggerà.
Connettendosi all’indirizzo, inserito al passo precedente, è possibile vedere il blog
con i tuoi post e gli eventuali commenti.
Da questo momento in avanti, per inserire e pubblicare un nuovo post, ritornare su
www.splinder.it, inserire user-name e password (se non le riconosce
automaticamente) e cliccare nella colonna di sinistra, sotto il titolo “i miei
weblog”, il nome del blog. Viene riproposta l’interfaccia dell’editor di testo per
scrivere e pubblicare un nuovo post.
Queste sono le funzionalità di base che mostrano come, in pochissimi minuti sia
possibile avere un proprio spazio di espressione in rete in maniera estremamente
semplice e senza la necessità di alcuna conoscenza tecnica. Nel prossimo
paragrafo cercheremo di capire come questi strumenti possano essere utilizzati
nella pratica didattica.