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territorio Italiano, per verificare come l'acquirente finale sceglie ed acquista il
prodotto e come l'idea che il consumatore ha dello stesso si stia evolvendo negli
anni.
La seconda parte rappresenta l�ossatura centrale della tesi, infatti nella stessa,
intitolata filiera produttiva dell�Actinidia, si sono analizzati i produttori, tramite
un questionario posto tramite un'intervista diretta, telefonica e via e-mail.
Con tale esperienza si � potuto anche scegliere due aziende reputate leader nelle
produzioni o nella conduzione dell�impianto. Tale situazione ha permesso di
elaborare anche un'analisi pi� dettagliata delle due aziende, determinando un
identikit dell�azienda che produce Actinidia in Piemonte.
Passo importante � l�analisi delle cooperative, eseguita tramite un questionario
che ha permesso di visionare i principali acquirenti delle aziende, inoltre per
verificare l�eventuale presenza di successivi passaggi nella filiera, � stato chiesto
alle cooperative quali sono i propri acquirenti abituali.
Nella terza parte si sono riuniti tutti i dati raccolti nella prima e nella seconda
parte per definire meglio lo scopo principale del lavoro.
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PARTE I
Dati commerciali sulla coltura.
11
1. Generalit� sulla coltura.
1.1 Cenni storici.
L�Actinidia � comparsa in Italia per la prima volta nell�orto botanico di Catania
per opera d�importazione di alcune piante provenienti dalla Cina, pi�
precisamente dalla regione del Wuhan sulle rive dello Yangtze, dov'era anche
chiamata yang-tao ed il suo frutto era gi� consumato in loco dalle popolazioni
contadine.
Tale pianta ha trovato impiego nell�alimentazione mondiale, in particolar modo
perch� rappresentava un frutto esotico conveniente, in quanto lo si pu� produrre
in molte zone, e ci� ha favorito l�abbattimento del prezzo, di norma alto per i
frutti esotici.
Il frutto di questa pianta venne denominato kiwi, come l'uccello dalle piume
sottili e dal lungo becco emblema nazionale della Nuova Zelanda, dove
l'Actinidia � largamente coltivata. In seguito, questa specie frutticola si diffuse in
Inghilterra, Stati Uniti (California), Francia e in Italia dove solo verso la fine
degli anni ottanta, ha guadagnato una posizione importante fra i fruttiferi
coltivati.
1.2 Cenni botanici.
Il genere Actinidia (Famiglia Actinidiaceae) comprende diverse specie, tra le
quali ricordiamo A. chinensis e A. deliciosa. Proprio A. deliciosa risulta la pi�
importante per la coltivazione. La pianta si presenta come un piccolo albero
rampicante lianoso, pu� raggiunge un�altezza anche di 8-10 m, ha foglie di
forma a cuore e fiori unisessuali portati da individui diversi.
Il frutto, una bacca ovoidale dalla buccia rugosa di colore marrone-verdastro, ha
polpa verde brillante, punteggiata di minuscoli semi neri, disposti intorno a un
cuore biancastro.
Il quadro varietale non � molto ricco, infatti in Italia e in Europa si coltiva in
pratica la solo cultivar Hayward; esistono delle variet� a polpa gialla originaria
della Cina ancora poco diffuse in Europa ma coltivate soprattutto in Nuova
Zelanda (Vespri
TM
gold). In Cina vi � comunque un ampio spettro varietale
12
ancora non molto conosciuto, soprattutto a causa delle difficolt� di accedere al
germoplasma presente da parte delle spedizioni scientifiche, per problemi legati
al governo locale e in materia di permessi a gruppi di ricerca esteri.
Fig 1.1 Alcune specie di Actinidia:
1 A. rufa; 2 A. melanandra; 3 A. glaucophylla; 4 A. chinensis; 5 A. latifolia;
6 A. indochinensis; 7 A. chinensis 'Hort16A'; 8 A. macrosperma; 9 A. arguta; 10 A. fulvicoma;
11 A. deliciosa 'Hayward'; 12 A. arguta var. purpurea; 13 A. guilinensis; 14 A. setosa; 15 A.
chrysantha; 16 A. eriantha
(www.nafex.org � 2000)
13
2. Situazione mondiale, nazionale e regionale sulla coltura.
2.1 La situazione mondiale.
L�Actinidia � attualmente coltivata in molti paesi del mondo con circa 1.000.000
di tonnellate prodotte l�anno in circa 75.000 ettari di superficie investita.
In generale si evidenzia che l�Actinidia � prodotta quasi in tutti i paesi del
mondo; nella tabella 1.1 si � proceduto alla divisione dei maggiori produttori in
due grandi categorie (esclusa la Cina, la stessa possiede ben 50.000 ha in coltura
specializzata con produzioni di 150.000 t/anno). La prima con nazioni
appartenenti all�emisfero Nord e la seconda con nazioni appartenenti
all�emisfero Sud. Questa suddivisione � necessaria non solo per questioni
geografiche, ma anche perch� i periodi di raccolta sono differenti, infatti per
l�emisfero Nord la raccolta avviene da fine ottobre al 15 novembre, mentre per
l�emisfero Sud la raccolta avviene dalla fine marzo all� inizio d�aprile.
Tab 1.1 Superficie investita e produzione di kiwi nel mondo anno 2000
Paese Superficie investita (ha) Produzione (t)
Emisfero nord (raccolta fine ottobre-15 novembre)
Italia 21.000 322.000
Francia 4.000 60.000
Grecia 4.000 40.000
Usa 2.200 25.000
Giappone 4.000 45.000
Altri 13.800 108.000
Totale Emisfero Nord 49.000 600.000
Emisfero sud (raccolta fine marzo-15 aprile)
Nuova Zelanda 10.000 240.000
Cile 8.000 150.000
Altri 4.800 30.000
Totale Emisfero sud 22.800 420.000
Totale mondo 71.800 1.020.000
Fonte (Informatore agrario � edagricole � 01/2001)
La tendenza futura � per una generale diminuzione delle superfici coltivate e
aumento delle produzioni. Se prima l�Actinidia poteva essere assimilata ad una
coltura estensiva ora sta diventando intensiva; si evidenziano per� dei generali
problemi dovuti alla diminuzione delle vendite, causate soprattutto da un
panorama varietale monotono che non gratifica i consumatori; inoltre si
osservano, negli ultimi anni, problemi dovuti alla scorretto periodo di raccolta,
che rende il prodotto al consumo acerbo e quindi non apprezzato.
14
Recentemente si stanno studiano, o sono gi� stati inseriti in commercio (ma non
in Italia), nuove variet� a polpa gialla, che hanno riscontrato in alcuni paesi
ottimi apprezzamenti per le qualit� organolettiche. Purtroppo i problemi di
queste nuove variet� sono da ricercarsi nella diminuzione del periodo di
conservazione e nella pezzatura ridotta rispetto alla variet� Hayward, altra
problematica � la mancanza di finanziamenti per la ricerca e per iniziative
promozionali serie, e sopratutto a larga scala.
2.1.1 Emisfero Sud.
La Nuova Zelanda per molti anni ha detenuto ottimi risultati sia a livello
produttivo (fino al 1995 leader mondiale) che qualitativo. Ultimamente si �
evidenziato una riduzione della quantit� prodotta, tale fenomeno � probabilmente
dovuto alla conversione a Vite di alcuni appezzamenti. Infatti si � passati dai
circa 18.000 ha nel 2000 ai circa 10.000 ha negli ultimi anni, mentre la superficie
impiegata per questa coltura � stabile dal 1999. Il consumo pro-capite � uno dei
pi� alti e si attesta a 2,3 kg/persona. Il consumo totale � di 6.900 t, per cui il la
Nuova Zelanda in totale esporta ogni anno 220-230.000 t di cui il 50% del
prodotto � convogliato verso i mercati europei. Per rilanciare il mercato
nazionale sono state create nuove variet� a polpa gialla, tra le quali si segnala
Vespri
TM
Gold, che per� possono essere coltivate solo su licenza, questo anche
nei paesi europei interessati dalla coltivazione.
Il Cile � un paese nel quale la coltura dell�Actinidia ha avuto successo in
particolar modo dal 1996 (con 200.000 t e 9.000 ha investiti); con un fenomeno
comune anche ad altre realt� nazionali, ovvero la diminuzione delle superfici
dedicate alla coltura con una aumento anche significativo delle produzioni.
Questo � dovuto principalmente all�aumento della tecnologia nell�agricoltura
con l�impiego di concimi chimici di sintesi pi� potenti e pi� possibilit� di
combattere malattie biotiche. Ultimamente sono state introdotte sul mercato
nuove cultivar a polpa gialla, tali novit� sono state giudicate positivamente dai
coltivatori locali, in quanto permettono una raccolta del frutto anticipata rispetto
alle cultivar tradizionali; inoltre � stato sperimentato che si adattano meglio alle
15
condizioni ambientali. Il consumo pro-capite � di 1,0 kg/persona e risulta medio
rispetto ai consumi mondiali. Il Cile esporta principalmente i suoi prodotti verso
l'Europa con pi� di 130.000 t/anno.
La Cina immette sul mercato fino a 180.000 t l�anno e le previsioni sono
favorevoli per un rapido aumento di produzione. Il possibile successo della
produzione � anche dovuto ad una ampia gamma di variet� autoctone, purtroppo
la produttiva � bassa, le rese sono ridotte e mancano infrastrutture importanti
come strade, ferrovie e autostrade, ma la Cina, in questi anni, si sta trasformando
molto rapidamente e presto la sua influenza sar� a livello mondiale in molti
campi dell�economia compreso ovviamente quello agricolo.
Per quando concerne l�Actinidia la Cina esporta attualmente solo il 3% della sua
produzione ma c�� il rischio che tra qualche anno possa saturare il mercato
mondiale che attualmente assorbe circa 500 tonnellate l�anno.
Il Brasile di per s� non ha grossa rilevanza per produzioni e superfici impiegate,
ma � un importante partner commerciale del Cile e della Nuova Zelanda in
quanto importa quasi totalmente questo prodotto per affrontare la sua richiesta
interna.
2.1.2 Emisfero Nord.
Il Giappone ha una superficie destinata a kiwi di 4.000 ha che mantiene
stazionaria gi� da molti anni. Interessante in questo paese � la maggiore
recettivit� per i Kiwi a polpa gialla provenienti da mercati Neozelandesi e Cileni.
La Francia � stato uno dei primi paesi a coltivare Actinidia in Europa anche se i
primi impianti hanno dato i primi successi commerciali solo nel 1996.
Attualmente la produzione si aggira sulle 60.000 t/anno e risulta la migliore
d�Europa escludendo l�Italia (attuale leader mondiale).
Come per altre situazioni nazionali, si evidenzia una riduzione della superficie
investita e un aumento delle produzioni, per� meno pronunciata in particolar
16
modo nell�ultimi anni, ci� � dovuto ad una riduzione dei consumi che si attesta
sui 1,4 kg/persona che risulta uguale alla media Europea.
Gli Usa coltivano kiwi da circa un trentennio, quasi esclusivamente in
California, con produzioni ottime sotto il profilo qualitativo; per� visto il
bassissimo consumo pro-capite, 0,2 kg/anno, le produzioni non sono rilevanti
(con solo 25.000 t/anno)
Oltre a un decremento di produzione si evidenzia un decremento di superficie
coltivata, probabilmente dovuto allo stesso motivo della Nuova Zelanda in
quanto la produzione di vino � molto pi� remunerativa rispetto alla produzione
d�Actinidia.
La Grecia, fornisce un prodotto qualitativamente buono, con livelli produttivi e
superficie investita nella media, e in generale per la concorrenzialit� dei prezzi �
da considerarsi un ottimo produttore.
Il consumo pro-capite � di circa 1,0 kg/anno, questo paese sostanzialmente
esporta 30.000 t/anno destinate in gran parte a Germania, Italia e Regno Unito.
La Germania, si segnala in quanto primo paese per consumi pro-capite con ben
1,6 kg/anno. Questa nazioni ha delle produzioni basse anche perch� il clima
continentale non premette ottimi risultati produttivi con scarse maturazioni e
danni da gelo e vento nei mesi autunnali e primaverili.
2.2 Situazione in Italia.
I dati raccolti, provenienti dall�Istituto Statistico Nazionale (ISTAT), tramite il
regolare censimento dell�agricoltura, si riportano i dati che vanno dal 1999 al
2002. Essi sono stati reputati sufficienti per dare un quadro generale delle
produzioni e delle superfici destinate alla coltura. Per correttezza � ovvio
informare chi legge, che i dati hanno gi� subito una prima �lettura critica�, ma
potranno variare nel tempo a causa di correzioni rese necessarie
dall�aggiornamento dei dati.
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L�Italia attualmente � leader mondiale sia per superficie che per produzione,
questa situazione non � sempre stata cos�, anche perch� il primo paese ad avere
risultati incoraggianti per questa coltura � stata la Nuova Zelanda, ma circa da
dal 1986 la situazione si � ribalta a favore dell�Italia.
2.2.1 Superficie investita.
Il grafico 2.1 evidenzia l�aumento della superficie totale negli anni: l�aumento
pi� repentino � avvenuto tra il 2000 e il 2001 (di 539 ha), questo aumento risulta
inusuale rispetto alla intera situazione mondiale dove si nota (esclusa la Nuova
Zelanda e la Cina) una generale contrazione delle superfici investite.
Tab 2.1 Superficie investita a di kiwi in Italia
Anni 1999 2000 2001 2002
Superficie totale (ha) 18.720 19.199 20.237 21.056
Superficie in produzione (ha) 17.476 17.731 18.270 19.129
Fonte Istat
17.500
18.000
18.500
19.000
19.500
20.000
20.500
21.000
21.500
Superficie (ha)
"99" "00" "01" "02"
Anno
Grafico 2.1 Superficie investita in Italia
18
16.500
17.000
17.500
18.000
18.500
19.000
19.500
Superficie (ha)
"99" "00" "01" "02"
Anno
Grafico 2.2 Superficie in produzione in Italia
Altro aspetto da considerare � l�esistenza di superfici non destinate alla
produzione; che in media rappresentano l� 1,32% dell�intera superficie, questa
quota risulta alta in alcune regioni, ma � rappresentata dalle produzioni non
vendute o non commercializzate.
Nel grafico 2.3 � evidenziata la differenza tra superficie in produzione e
superficie non in produzione.
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
Superficie (ha)
"99" "00" "01" "02"
Anno
Sup. non in produzione
Sup. in produzione
Grafico 2.3 Superficie in produzione e non in Italia
Nel futuro si prospetta un calo delle superfici in produzione; questa previsione �
anche sostenuta delle situazioni europee e mondiali. Infatti l�attrattivit�
nell�impianto di questa coltura � alta, ma a lungo termine scender�, anche perch�