152
Si sono cercate informazioni che mettessero in luce i contatti storici e i legami teorici tra
Bateson e la Fondazione Macy, dove affrontò due argomenti di studio strettamente
connessi al problema della coscienza, cioè la cibernetica e l’LSD.
Sono stati evidenziati:
• il contesto generale delle attività della fondazione, cioè il movimento per Igiene Mentale
americano;
• le persone e le occasioni che lo introdussero alle ricerche della fondazione, cioè
Lawrence Frank, Frank-Fremont-Smith e Margaret Mead;
•alcuni tratti della formazione scientifica e ideologica di queste persone;
•alcune idee che entrarono a far parte della cultura scientifica di questa fondazione, in
particolare, il concetto di omeostasi di Walter Cannon, il concetto di meccanismo
teleologico di Norbert Wiener, l’analogia tra organismo e società.
© La carriera intellettuale di Bateson
Si è tenuto conto dello sviluppo del pensiero di Bateson in progressione, cercando per
quanto possibile di non utilizzare concetti posteriori per analizzare opere anteriori, in modo
da lasciare emergere le conquiste, i vicoli ciechi e i punti fermi della sua ricerca.
La ricerca così approfondita si è limitata ad un periodo ben delimitato della vita di Bateson,
cioè dal suo ingresso in antropologia negli anni Venti, fino alle prime conferenze di
cibernetica nella seconda metà degli anni Quaranta.
Si è dato spazio maggiormente ai concetti in qualche modo collegati all’idea di coscienza:
scopo, significato, inconscio.
In oltre si è scelto per amore di filologia, di raccogliere e commentare in particolare alcune
pubblicazioni minori, poco reperibili o poco utilizzate dai suoi studiosi.
Riguardo questo criterio si vedano le precisazioni dell’Appendice B.
© Morale
Dato lo stretto legame tra questo concetto e il concetto di coscienza, si è cercato di mettere
in rilievo alcuni aspetti morali delle storie considerate e delle storiografie utilizzate.
In particolare:
153
• l’influenza della morale sulla storiografia relativa all’LSD;
• la questione dei finanziamenti per la ricerca e la loro influenza sulla storia della scienza;
• l’influenza della morale sulla storiografia della scienza considerata;
• i legami tra antropologia e politica internazionale;
• le disposizioni degli studiosi considerati verso le applicazioni della scienza;
• qualche riferimento più generale alle questioni morali sollevate dalla teoria e dalla
pratica delle scienza umane.
© Criterio temporale
Le informazioni sono state messe per quanto possibile in ordine temporale, sia nell’ordine
dei paragrafi sia all’interno dei paragrafi stessi.
Tutto sommato il criterio generale è stato quello di studiare i rapporti tra Bateson e
l’ambiente della fondazione Macy, che è stato il primo contesto dove Bateson venne in
contatto con l’LSD.
Nonostante non si siano ricavate conclusioni sostanziali, ritengo che le informazioni
raccolte siano delle prmesse nacessarie (anche se non fossero sufficienti), per poter
affrontare uno studio più approfondito della filosofia della coscienza di Bateson, e della
posizione dell’intossicazione da LSD nella sua ecologia della mente.
154
Appendice A
L’LSD NELLA VITA E NELL’OPERA DI BATESON
In questo appendice tenterò:
1. di stabilire il numero delle esperienze personali di Bateson con l’LSD,
2. individuare i contatti con alcune istituzioni o con altri studiosi interessati al fenomeno,
senza pretesa di esaurirli, ma limitandomi ad alcuni esempi,
3. scorrere le varie pubblicazioni alla ricerca dei riferimenti più diretti.
Come collante tra questi tre punti faccio riferimento ad alcune questioni teoriche relative al
tema della coscienza. Mi rendo conto che questi riferimenti sono tangenziali e confusi, ma
qui non voglio precisarli. Servono solo per dare un filo conduttore all’elenco di date e nomi
che costituiscono i tre punti obbiettivi di questo paragrafo.
Cercherò di seguire indicativamente un ordine cronologico.
Il 19 e 20 aprile del 1959 si tenne una conferenza finanziata dalla fondazione Macy
riguardo l’uso dell’LSD in psicoterapia e Bateson era tra i partecipanti; le relazioni e le
discussioni di quella conferenza sono state pubblicate da Harold Abramson per la casa
editrice della stessa fondazione Macy nel 1960
272
. Questa pubblicazione è la fonte
principale nello studio dei contatti tra Bateson e l’LSD.
All’inizio della conferenza tutti i ventisei partecipanti vennero invitati a presentarsi e
spiegare il loro interesse nella ricerca sull’LSD. Qui riporto per intero l’intervento di
presentazione di Bateson:
“Il mio interesse nell’LSD iniziò quando il Dr. Abramson mi diede 35 mcg., circa due anni fa,
ed è stato ravvivato l’altro giorno dallo studio appena menzionato dal Dr. Savage, in cui il Dr.
Adams mi diede 100 mcg.
Uno dei miei interessi è in quella cosa che chiamo “schizofrenia”, in particolare, nei modelli
formali, nelle caratteristiche formali dell’esperienza dei membri delle famiglie che contengono
272
Abramson (1960)
155
schizofrenici. Stiamo provando a collegare le caratteristiche distorsioni del comportamento
schizofrenico con le caratteristiche formali dell’esperienza all’interno di queste famiglie, come
una funzione del modo in cui queste famiglie sono organizzate. Comunque sia questi due
approcci, l’esperienza con il farmaco e l’esperienza con le famiglie, sono in qualche misura
paragonabili o correlati, lo sa il Cielo, ma noi stiamo cominciando a considerare questo
fatto.”
273
Considerando il “circa due anni fa” possiamo fare risalire la prima esperienza al ’57 o al
massimo al ’56. Il medico che per primo gli somministrò la sostanza è proprio Abramson,
organizzatore della confernza del ’59 ed editore degli atti di quella stessa.
Bateson e Abramson si conoscevano già nel 1949 erano stati entrambi presenti ad uno
degli incontri sulla cibernetica finanziato dalla Macy.
Molto probabilmente Bateson conobbe Abramson tramite Frank Fremont-Smith, direttore
medico e conferenziere della fondazione Macy. Nel periodo di questa prima
somministrazione sia Bateson che Abramson erano aiutati da Fremont-Smith e dalla Macy
Foundation nelle loro rispettive ricerche.
La fondazione Macy è stata dunque il punto di partenza di questa ricerca. Nel secondo
paragrafo abbiamo accennato all’importanza di questa fondazione nella vita di Bateson, e
valutato la fonte delle informazioni.
La seconda esperienza avvenne nel ’59, nel contesto, dice Bateson, dello “studio appena
menzionato dal Dr. Savage”. Bateson si riferisce all’intervento di presentazione di Savage
che era stato subito prima del suo. Ecco la parte dell’intervento di Savage cui Bateson fa
riferimento:
“Al momento sono consulente al Mental Research Institute di Palo Alto, dove il Dr. Adams e il
Dr. Jackson stanno lavorando sulle influenze dell’LSD sulle difese e la struttura della
personalità: come l’LSD innalza, mobilita, devia e liquida le difese, e come queste difese sono
successivamente evase durante la psicoterapia.”
274
.
Anche Bateson era in stretto contatto con il Mental Research Institute (MRI) di Palo Alto.
Vedremo nel capitolo X qualche informazione su questo particolare gruppo di studio
273
Bateson citato in Abramson (1960) pg.10.
274
Charls Savage citato in Abramson (1960) pg.10.
156
dell’lsd e il controverso rapporto di Bateson con alcuni ricercatori di questa istituzione, che
presero certe idee dalla teoria della comunicazione di Bateson e le portarono nella pratica
psicoterapeutica.
Questa è la seconda istituzione ufficiale dove Bateson collaborò per la ricerca sull’LSD
275
.
Probabilmente queste due occasioni, prima con Abramson e poi con Adams, sono state le
uniche due occasioni in cui Bateson provò il farmaco, anche se dai testi che ho a
disposizione non ci sarebbe contraddizione nello scoprire che ce ne furono altre. Bateson
più in là negli anni parla altre volte delle sue esperienze in prima persona, ma non è chiaro
se ci furono altre esperienze oltre a queste due di cui parla nella conferenza del 1959.
Il dubbio viene confrontando la citazione della conferenza del ’59, con un frammento
tardo
276
, in cui Bateson fa di nuovo riferimento ad una esperienza con lo psicologo Joe
Adams, ma questa volta parla del 1960:
“Nel 1960 feci da cavia a Joe Adams, uno psicologo che studiava i fenomeni psichedelici. Una
volta Adams mi somministrò 100 mcg. di LSD e mentre lo stupefacente cominciava a fare
effetto…”(DAE,pg.120).
Segue un piccolo racconto in cui Bateson ricorda alcuni momenti della seduta. Qui mi
interessa sottolineare l’ambiguità dell’aspetto biografico: potrebbe essere che in quel
periodo fece da cavia più volte e questo è il racconto di un’occasione particolare; oppure
potrebbe essere che Bateson dicesse ”Nel 1960” approssimativamente, e in realtà si
riferisse a quella stessa esperienza che invece secondo la trascrizione della conferenza
dovrebbe risalire al febbraio-marzo del 1959.
Altri se pur brevi riferimenti espliciti all’LSD si trovano in “Verso un’ecologia della
mente”, precisamente in tre diversi saggi, tutti e tre ricavati da conferenze tenute tra il 1966
e il 1970. Questo periodo per me rappresenta il culmine delle sue riflessioni sulla coscienza
prima della svolta metafisica
277
.
Uno di questi riferimenti si trova in “Finalità cosciente e natura” che è la trascrizione del
suo intervento al congresso Dialectics of liberation tenutosi a Londra nel luglio del ’67;
275
Cfr. anche Jacckson (1958,1962), Savage (1962).
276
scritto per il libro incompleto e pubblicato postumo
in Bateson M.C. e Bateson G. (1987).
157
Anche qui dal punto di vista biografico rimane sul vago: “La mia esigua esperienza con
l’LSD mi ha portato a credere…”
278
.
Un altro è in “Da Versailles alla cibernetica”, intervento fatto nell’aprile del ’66 agli
studenti di un college, quindi in un contesto completamente diverso e con un senso molto
diverso; Qui non ci sono riferimenti espliciti alla sua esperienza soggettiva.
Il terzo si trova in “Forma sostanza e differenza” , che considero il giro di boa verso la
svolta metafisica nel 1970; in questa conferenza il riferimento all’LSD ha un altro senso
ancora, ma anche qui nulla di biografico: “Sotto l’effetto dell’LSD ho sperimentato, come
molti altri,…”
279
.
Sempre di questo periodo è il riferimento all’LSD fatto durante una conferenza da lui
organizzata nel 1967 su “Il problema della finalità cosciente nell’adattamento umano”. E’
riportato nella trascrizione curata e pubblicata dalla figlia di Bateson con il titolo “Our own
Metaphor”
280
. Bateson ricorda alcuni momenti della seduta e sottolinea: “Sono entrato
nella ricerca sull’LSD con l’intenzione di pensare ai problemi dell’ordine estetico, in
quanto distinto dagli altri tipi di ordine che nella scienza ci sono più familiari.”. A
differenza dell’intervento alla conferenza del ’59 alla Macy Foundation, qui il riferimento
è all’estetica. La invece si faceva riferimento alla ricerca sulle famiglie che contenevano
persone schizzofreniche.
Riuscire ad unire queste due diverse motivazioni in un quadro uniforme sarebbe un buon
risultato nello studio del rapporto tra Bateson e l’LSD, perché getterebbe luce sul pensiero
di Bateson sulla coscienza.
Per azzardare un ipotesi sul posto dell’lsd nella teoria della mente di Bateson potremmo
considerare l’approccio di Bateson alla questione generale della coscienza, delle sue
alterazioni e dell’inconscio; gli incontri di Bateson, le divergenze e le convergenze
intellettuali con altri pensatori coinvolti nella ricerca sull’LSD e le citazioni e i resoconti di
altri studiosi. Nonostante i riferimenti espliciti siano pochi, in realtà Bateson conobbe
numerosi psichiatri e letterati che ebbero un ruolo fondamentale negli studi su questa
droga. Alcuni li conosceva già da prima che l’LSD entrasse in commercio e sono quasi
277
Brunello (1992) invece lo ha definito il periodo più fertile della carriera di Bateson.
278
Bateson, G. (1976) pg.454.
279
Bateson, G. (1976) pg.481.
158
tutti collegati alla fondazione Macy, altri li conobbe durante gli anni cinquanta, quando il
nome di questo farmaco diventava sempre più di moda tra gli studiosi della mente, altri
ancora li conobbe più avanti nel corso degli anni.
Durante gli anni cinquanta, Bateson ebbe proficui contatti con Allan Watts, filosofo e
teologo specializzato nello studio della filosofia orientale e in particolare quella Zen. Con
lui era solito conversare sui paradossi presenti negli insegnamenti di diverse religioni
281
.
Watts alcuni anni più tardi, quando Bateson si era ormai trasferito, si impegnò in uno
studio delle analogie tra estasi mistica ed esperienza psichedelica che sfociò nel libro “La
gaia cosmologia”
282
.
Nel 1961 Bateson si trasferisce alle Isole Vergini, presso l’istituto di ricerca sui cetacei
diretto da Jhon Lilly; questi era un altro degli psichiatri che pensavano di utilizzare l’LSD
per indagare i reami della mente
283
.
Durante gli anni sessanta Bateson affronta apertamente il problema della coscienza in
chiave antropologica ed etologica; la questione degli stati alterati della coscienza rimane un
punto di riferimento nella sua speculazione. Negli scritti di questi anni sono citati autori
che probabilmente aveva già conosciuto;
Aldous Huxley, scrittore romantico e visionario appartenente ad un’altra famiglia di colti
protestanti inglesi coinvolti insieme ai Bateson nel dibattito sulla biologia evoluzionista;
Bill Wilson, uno dei fondatori dell’Alcolisti Anonimi, sostenitore per un certo periodo dei
vantaggi della terapia con LSD per gli alcolizzati;
Ronald Laing, altro medico che applicò alla ricerca psichiatrica sia certe idee di Bateson
sia l’utilizzo dell’LSD, appartenente alla psichiatria ‘filosofica’ europea.
I problemi che affrontò durante gli anni sessanta, questi incontri, l’approccio al tema della
coscienza e alcune tematiche collegate al dibattito sulla teoria degli effetti dell’LSD,
convergono nella prospettiva di “Verso un ecologia della mente”. Le ultime parti scritte per
280
Bateson, M.C. (1972).
281
Si veda Allan Watts (1975).
282
Allan Watts (1962).
283
Cfr. Lilly (1972).
159
questa raccolta, che risalgono al 1971, trattano questioni sull’apprendimento in evidente
pertinenza con il tipo di apprendimento studiato nelle sperimentazioni dell’LSD.
Altri collegamenti alla teoria della coscienza (e delle sue possibili alterazioni), si possono
trovare nelle conferenze e nei saggi degli anni settanta posteriori a “Verso un ecologia
della mente” che riguardino questioni psicologiche o antropologiche. Nella raccolta
postuma “Una sacra unità” per esempio ci sono “Alcune componenti della socializzazione
per la trance”, “Gli ordini del cambiamento”, “Una descrizione formale delle idee esplicite,
implicite e incorporate e della loro formazione” per citare i più eclatanti. In questo senso
possono essere anche interpretate le ultime precisazioni del concetto di doppio vincolo.
Nel libro Mente e Natura però, viene messo in secondo piano questo livello di messa a
fuoco, che possiamo per semplicità considerare come ‘la questione antropologica’ in senso
lato; anzi, il libro è dichiaratamente scritto sotto il tabù del problema coscienza; proverò ad
ipotizzarne i motivi nel capitolo X. In questo libro, l’unico punto fermo che Bateson tiene a
specificare riguardo al tema della coscienza è quello ricavato dagli esperimenti sulla
percezione della prospettiva, organizzati da Albert Ames; cioè: i processi di formazione
delle immagini non sono coscienti. Questo stesso punto, che tra l’altro era già un punto di
partenza nella sua riflessione sulla coscienza a partire dagli anni cinquanta, è stato
associato alla questione LSD dal suo biografo David Lipset
3
. In Mente e Natura c’è poi un
riferimento all’esperienza psichedelica che si trova in una nota (n
o
5, pg.64), quasi ironica,
in cui Bateson parla di Alfred R. Wallace:
“Wallace…nel 1956 (tre anni prima della pubblicazione dell’Origine della specie)…,ebbe un
attacco di malaria e per effetto del delirio ebbe un’esperienza psichedelica, durante la quale
scoprì il principio di selezione naturale. Wallace descrisse tutto in una lunga lettera a
Darwin…”.
Sempre in questi anni, Bateson teneva corsi e seminari sull’ecologia della mente a Santa
Cruz, all’istituto universitario Kersge fondato da Abram Maslow sui presupposti della
psicologia umanista, e quindi collegato allo sviluppo del potenziale umano, e presso il
centro di studi Esalen Institute a Big Sur, anche questo incentrato sullo sviluppo del
potenziale umano ma in chiave più spiccatamente ‘alternativa’.
160
E’ qui che ebbe modo di frequentare e discutere con importanti teorici degli stati alterati di
coscienza come Charls Tart e Stanislav Grof.
Infine, negli ultimi due anni di vita, forse sollecitato dalle esigenze di questa comunità di
controcultura, si decise a riprendere con rigore il problema della coscienza, dell’estetica e
del trascendente, nel libro che avrebbe intitolato “Dove gli angeli esitano”, e in cui
presumibilmente avrebbe riaffrontato la questione LSD. Purtroppo, di questa breve fase
della sua riflessione rimangono solo gli appunti redatti dalla figlia. Tra questi comunque ci
sono due riferimenti all’LSD: uno quello citato qui sopra, l’altro è un altro riferimento
all’estetica. “…Era lo stesso problema generale che mi aveva portato a sperimentare
l’LSD: i fattori estetici contribuiscono a modificare ciò che gli animali e le persone fanno
nell’ambito delle loro relazioni?”
284
.
284
Bateson G. e Bateson M.C. (1987), pg.120.