6
Tale soddisfazione può derivare semplicemente dall’associazione con altre persone
sul lavoro oppure attraverso il contatto con altri soggetti quali clienti, fornitori, ospiti,
superiori, colleghi; in questo contesto la soddisfazione non deriva dal servizio reso ma dalla
relazione interpersonale che si instaura, pur sulla base di un rapporto di lavoro.
Il lavoro viene caricato di tali valenze e significati che può essere fonte di grandi
soddisfazioni ma anche di delusioni e difficoltà altrettanto grandi che investono il tipo di
lavoro svolto e/o le qualità dei rapporti intrecciati con gli altri protagonisti dell’attività
lavorativa. Il lavoro, in altre parole, è spesso fonte di frustrazione, ansia e Stress.
1
Dal punto di vista dei rapporti interpersonali, ciò che mette a dura prova le capacità
relazionali degli individui è, per prima cosa, il fatto di dover convivere per circa un terzo
delle loro giornate con persone non scelte e con le quali non è detto vadano d’accordo: sul
lavoro infatti non c’è la possibilità di scelta del partner e nemmeno la possibilità di ritiro che
si ritrovano nei rapporti extralavorativi.
Il lavoro, però, presenta ai soggetti, delle difficoltà e delle fonti di Stress durante tutte
le diverse fasi che lo contraddistinguono: dal momento dell’entrata, allo svolgimento
dell’attività di routine, al momento dell’uscita (come anche del resto durante la fase pre-
lavorativa).
Il momento dell’ingresso nella vita lavorativa, ad esempio, essendo un momento di
forte impatto emotivo mette a dura prova la tenuta psicologica degli individui; inoltre se non
viene superato in maniera soddisfacente, può segnare in profondità e permanentemente
l’esperienza dei soggetti, incidendo negativamente sulla dinamica dell’appartenenza al
gruppo di lavoro e quindi sulla qualità della vita nel luogo di svolgimento dell’attività
2
. Se
ci concentriamo su tale fase ci accorgiamo che divenire membri di un’organizzazione non
rappresenta affatto l’esito automatico del superare una selezione o firmare un contratto: la
dinamica dell’appartenenza è un processo attivo lungo tutto l’arco della vita lavorativa,
soggetto a trasformazioni continue, intimamente legato alle aspettative degli individui oltre
che alle condizioni del contesto organizzativo.
La crucialità di questo momento risiede nel fatto che l’ingresso nell’organizzazione
tende quasi sempre a tradursi nel confronto tra chi ha una storia organizzativa consolidata e
chi invece sta per iniziarla.
1
EGE HARALD - LANCIONI MAURIZIO. “Stress e Mobbing” Bologna. 1998.
2
LA ROSA M. “Stress e lavoro”. FrancoAngeli. 1991.
7
Assume pertanto fondamentale importanza la relazione tra neoassunti e anziani che
porta inevitabilmente a delle resistenze al cambiamento da parte degli appartenenti ai due
raggruppamenti.
Così da una parte, i neoassunti si troveranno a resistere alla possibilità di non essere
messi da subito alla prova vedendosi assegnati compiti di poca importanza, ma anche alla
possibilità opposta di essere troppo velocemente valutati, in modo tale da pervenire ad una
misurazione, di ciò che essi realmente valgono, che potrebbe essere ritenuta prematura o
affrettata.
Dall’altra parte gli anziani si troveranno a mettere in atto resistenze uguali e
contrarie: tra l’affidare compiti che consentano di conoscere rapidamente quanto i
neoassunti valgono e il preservare l’organizzazione dai loro errori.
Le resistenze al cambiamento si attueranno anche attraverso i contenuti e i modi che
connotano la comunicazione e il dialogo tra neoassunti e anziani: i primi coltiveranno
l’interesse di poter disporre da subito di tutte le informazioni che si ritengono indispensabili
per conoscere l’organizzazione, e i secondi risponderanno in modo cauto, selettivo,
circostanziato, se non autenticamente difensivo.
Ma non solo, gli anziani da parte loro, si impegnano a comunicare in modo il più
possibile istituzionale, facendosi portavoce dell’organizzazione, mentre i neoassunti
risponderanno difensivamente a queste dichiarazioni ufficiali, cercandone la prova a livello
delle comunicazioni informali, del “corridoio”, e in pratica sfiduciandole.
Il lavoro genera Stress (lo Stress è inevitabile!), soltanto quelli dotati di sufficienti
abilità sociali sopporteranno senza conseguenze il peso delle pressioni dell’ambiente
lavorativo.
Molte altre sono le fonti di Stress che si possono incontrare in campo lavorativo.
All’interno di un’organizzazione è particolarmente importante il sistema di
comunicazione delle informazioni e la loro trasmissione.
Se l’informazione è male interpretata, o in qualche modo carente, o distorta o troppo
lenta, sorgono confusione, sospetto e conflitto normativo: in altre parole tensione.
Spesso l’essere scavalcati dalle informazioni, o addirittura essere esclusi dai flussi
informativi è causa di diminuzione di autostima, di estraniazione dagli scopi
dell’organizzazione, di venir meno delle aspettative, di caduta in malattie mentali e nella
depressione.
8
Ancora, i mezzi di informazione sono uno strumento del sistema di potere
organizzativo e fanno parte del sistema di controllo.
Tale sistema è costituito da premi e sanzioni, studiati per far sì che i comportamenti
non si discostino da quelli formalmente previsti dalla suddivisione dei ruoli.
Altre occasioni di sofferenza psicologica si hanno qualora l’introduzione di nuove
tecnologie mette in discussione la competenza necessaria per coprire un determinato ruolo
lavorativo: il lavoratore interessato dal cambiamento si troverà così “travolto dagli eventi”
dato che da un certo punto in poi gli verranno chieste conoscenze che non ha e che forse non
è più disposto o non è più in grado di acquisire.
Si viene a creare, di conseguenza, una situazione nella quale il lavoratore si sente
“superato” da chi possiede invece le cognizioni adeguate ai tempi necessari; ciò potrà
scatenare depressione, impotenza e scoraggiamento, oppure una difesa strenua e rabbiosa
della propria nicchia di competenza e potere, conquistata magari con anni di duro e onesto
lavoro.
Bisogna superare la tendenza a limitare i problemi della psiche ad un fatto astratto,
intangibile, disgiunto da una qualsiasi traccia concreta sulla fisiologia dell’essere umano.
Eppure, gravi patologie come i disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci o di infarto,
squilibri ormonali, alterazioni dei meccanismi di difesa dalle infezioni, affezioni
dermatologiche varie, e tante altre, sono anche di origine psichica. E questo non significa
che sono “creazioni” mentali, astrazioni, o invenzioni come possono essere le allucinazioni
o i sogni.
Le patologie da stress sono invece entità concrete e tangibili, che richiedono cure
mediche e chirurgiche, inoltre possono compromettere definitivamente la vita e il benessere
fisico di chi ne è colpito
3
.
Scrivere sullo Stress e sul Mobbing significa raggiungere una visione d’insieme su ciò
che il lavoratore affronta nel proprio posto di lavoro: una persona che vive con tutta se
stessa, e quindi con il proprio corpo, la sofferenza psichica di vittima di Mobbing.
La volontà di cambiare le cose, senza peggiorare le condizioni sociali, fa sì che il
lavoro diventi un nodo stretto al malessere, impossibile da sciogliere.
3
GRECO L. “Il mobbing tra danno biologico e malattia professionale, in Guida al Lavoro” – Il Sole 24ore, 2000, n. 24.
9
CAPITOLO I
LO STRESS NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Nella nostra epoca vanno sempre più diffondendosi forme di patologie lavorative,
fenomeni di sofferenze psicologiche che nascono nei contesti dove si esercita il proprio
mestiere e/o la propria professione e che poi si riverberano nella vita personale e familiare
dei soggetti che ne sono portatori.
Si tratta di atti e comportamenti che sono stati attentamente studiati dalla psicologia
del lavoro e che hanno ispirato ricerche ed analisi assai accurate.
Primo, tra le sofferenze psicologiche, “lo Stress negli ambienti di lavoro”.
1.1 Lo Stress nel lavoro
Abitualmente si usa collegare la parola Stress ad un ampio numero di concetti
negativi, come ad esempio quelli di ansia, fatica, noia o sovraccarico di lavoro. Molti di
coloro che pensano di trovarsi in una delicata fase di Stress ritengono che la propria
condizione psicofisica sia in pericolo, ma non sono quasi mai consapevoli delle motivazioni
che sottendono la loro condizione, e comunque non sanno quali strade percorrere per
cambiare le cose.
Questo genere di Stress è quello che si verifica sul posto di lavoro, strettamente
legato al fenomeno del Mobbing, che si manifesta esclusivamente all’interno degli uffici e
delle fabbriche. Questo problema viene studiato da molto tempo in quasi tutta Europa e
anche in altri continenti come l’Australia e gli Stati Uniti d’America, in ogni luogo è stata
evidenziata una connessione tra i due fenomeni.
Due studi
4
condotti in tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno confermato che il 64%
dei 147 milioni di lavoratori che operano sul mercato del lavoro dell’Unione Europea sono
4 Fonte: “Guida sullo Stress legato all’attività lavorativa” Direzione generale Occupazione e affari sociali Unità D. 6.
Commissione europea. 2001.
10
sottoposti ad una serie di richieste e condizioni (fattori di Stress), il cui effetto stressante e
patogeno è stato confermato o ipotizzato.
Lo Stress è dovuto alla disarmonia fra sé stessi e il proprio lavoro, a conflitti fra il
ruolo svolto al lavoro e al di fuori di esso e da un grado insufficiente di controllo sul proprio
lavoro e sulla propria vita. Lo stress legato all’attività lavorativa può essere determinato da
una serie di fattori
5
. Fra i più comuni figurano:
ξ Quantità di lavoro assegnata eccessiva o insufficiente.
ξ Tempo insufficiente per portare a termine il proprio lavoro in modo soddisfacente sia
per gli altri che per sé stessi.
ξ Mancanza di una chiara descrizione del lavoro da svolgere o di una linea gerarchica.
ξ Mancanza di apprezzamento o ricompensa per una buona prestazione professionale.
ξ Impossibilità di esprimere lamentele.
ξ Responsabilità gravose non accompagnate da un grado di autorità o di potere
decisionale adeguati.
ξ Superiori, colleghi o subordinati non disponibili a collaborare o a fornire sostegno.
ξ Mancanza di controllo o di giusto orgoglio per il prodotto finito del proprio lavoro.
ξ Precarietà del posto di lavoro, incertezza della posizione occupata.
ξ Essere oggetto di pregiudizi riguardo all’età, al sesso, alla razza, all’appartenenza
etnica religiosa.
ξ Essere oggetto di violenza, minacce o vessazioni.
ξ Condizioni di lavoro spiacevoli o lavoro fisico pericoloso.
ξ Impossibilità di esprimere effettivamente talenti o capacità personali.
ξ Possibilità che un piccolo errore o una disattenzione momentanea possano avere
conseguenze gravi o persino disastrose.
ξ Qualunque combinazione dei fattori summenzionati.
5 LEYMANN H. “Il contenuto e lo sviluppo del mobbing sul lavoro”. Zeitschrift fur Personalforschung, 271-283. 1993.
11
1.2 Alcuni casi di Stress legato all’attività lavorativa
6
Carlo lavora alla catena di montaggio. È pagato a cottimo. Non ha la possibilità di
influire né sul ritmo della linea alla quale lavora né sui compiti monotoni ed estremamente
ripetitivi che deve svolgere, essendo soltanto una piccola ruota nell’ingranaggio di un’ampia
e complessa impresa industriale che fornisce una produzione di massa.
Maria è impiegata in un ufficio. È incaricata di scrivere lettere standardizzate al
computer. Essendo una madre divorziata di due bambini piccoli, ha l’esigenza di uscire dal
lavoro non oltre le cinque del pomeriggio per riuscire ad andare a prendere i figli all’asilo
prima che chiuda. La quantità di lavoro assegnatole, tuttavia, è in continuo aumento e il suo
capoufficio ritiene importante che tutte le lettere siano spedite prima che Maria se ne vada;
insiste pertanto affinché porti a termine il lavoro assegnatole.
Giovanni lavora come progettista di sistema per una società multinazionale del
settore informatico. È ben retribuito, le sue mansioni sono stimolanti e gode di ampia libertà
di pianificare il proprio lavoro come meglio crede. Il reparto vendite dell’azienda dove
lavora, tuttavia, ha firmato un contratto sulla consegna puntuale di un nuovo sistema
software alquanto complesso che deve ancora essere progettato da Giovanni e dal gruppo di
progetto di cui è responsabile, dotato di personale insufficiente.
Pietro è stato licenziato dall’azienda dove lavorava, una grande industria
automobilistica, in quanto è stata robotizzata una serie di funzioni che in precedenza
venivano svolte manualmente. Avendo 57 anni ed essendo in possesso soltanto di un
diploma di scuola dell’obbligo, è destinato a rimanere a lungo disoccupato, probabilmente
fino alla pensione.
Queste quattro situazioni, per quanto molto diverse da vari punti di vista, sono
accomunate dal fatto di esercitare, potenzialmente, un intenso e cronico effetto stressante e
di attivare nei lavoratori esposti un modello di reazione arcaico definito “Stress”.
6 CARMINE VENTIMIGLIA. “Disparità e disuguaglianze. Molestie sessuali, mobbing e dintorni”. FrancoAngeli. 2003.