5
La metodologia utilizzata è la tecnica di benchmarking, che
permette di confrontare le imprese che hanno raggiunto livelli
prestazionali ottimali, al fine di migliorare processi, prodotti,
servizi e performance.
Detto in altri termini, si cercherà di misurare quantitativamente
e qualitativamente i gap dell’offerta di Trenitalia rispetto ad
aziende competitors nel mercato europeo della mobilità,
individuandone le possibilità di sviluppo.
Nell’analisi verranno incluse realtà aziendali simili a quella di
Trenitalia, come le compagnie ferroviarie europee, per
evidenziare le competenze tecniche specifiche del prodotto e
dei servizi presenti sui portali Web.
In tale prospettiva verranno prese in considerazione, inoltre, le
realtà organizzative delle compagnie aeree “low cost”,
mettendo in risalto i loro punti di forza nell’offerta ed
evidenziando le differenze di approccio al mercato con gli
operatori ferroviari.
È necessario, a questo punto, specificare che il confronto con i
vettori aerei “low cost”, si concretizza soprattutto sull’offerta
di servizi on line, in quanto alla base della loro strategia
aziendale vi è la promozione di canali di vendita diretta.
I risultati di tale analisi saranno riportati su un foglio
elettronico Excel, su cui sarà costruito uno schema riassuntivo
dei contenuti estrapolati dalle pagine Web.
La sintesi di tali contenuti verrà espressa da alcuni items, che
esprimono le facilities abbinate ai servizi stessi.
La struttura che espliciterà gli items ricalca quella ad albero, in
cui le cinque macro aree, rispettivamente individuate come
informativa, acquisto, contatti, piano tariffario ed innovazioni,
verranno esplose in altre sotto categorie allo scopo di
specializzare i parametri di analisi e di evidenziare i caratteri
distintivi dei metodi organizzativi degli operatori in esame.
6
Nella parte informativa saranno considerati quegli aspetti delle
infrastrutture internet , che vanno dall’accessibilità delle
informazione alla facilità di navigazione, valutate in merito alla
chiarezza, completezza e raggiungibilità delle informazioni, per
giungere poi ad analizzare la capacità informativa finalizzata
alle facilities per il cliente, sui servizi off line ed on line; inoltre
per ultimo ma non come importanza, l’aspetto informativo
dedicato ai programmi di fidelizzazione.
Successivamente si rivolgerà l’attenzione alla modalità di
acquisto di tutti i servizi, approfondendone i metodi di
pagamento ed i canali distributivi. Il confronto tra le varie
aziende verterà soprattutto sul modo in cui queste interagiscono
con la propria clientela attraverso call center, customer service
e posta elettronica.
Tenendo conto di tutti gli aspetti descritti finora, il piano
tariffario, avrà un peso maggiore nella valutazione e nel
confronto dell’efficacia competitiva di un operatore rispetto ad
un altro.
La scelta di questi items risponde all’esigenza di delineare
come le priorità delle aziende siano cambiate. Una politica
aziendale basata esclusivamente sul profitto, evolve in una
logica in cui assume sempre più importanza il rapporto che si
deve instaurare con il Cliente e la misurazione della
soddisfazione di questo. Ci si sta avviando, quindi ad una
relazione di tipo B2C che abbia come caratteristica principale
uno scambio bidirezionale di informazioni, così da ipotizzare
una conoscenza più specifica delle esigenze della clientela su
cui plasmare l’offerta di servizi.
Tutto ciò è divenuto possibile grazie alla diffusione delle
tecnologie telematiche ed informatiche, che permettono di
raggiungere velocemente un numero consistente di persone ed
allo stesso tempo offrire loro dei servizi sempre più
personalizzati.
7
In tale contesto si raffigurerà il posizionamento dei vari
operatori del trasporto passeggeri nel mercato, individuando la
possibilità di sviluppo del servizio ferroviario “low cost”,
Trenok.
Questo lavoro, dunque si propone un duplice intento:
ξ Di indagare come le opportunità offerte dalle nuove
tecnologie offrano alle aziende del settore di trasporto,
la possibilità di sviluppo di un business indiretto, di
interazione e il raggiungimento di obiettivi in maniera
alternativa (es: vendita continua nell’arco delle 24 ore).
ξ Di offrire un contributo per comprendere le opportunità
di crescita nel mercato del nuovo servizio Trenok e
come sia possibile la sua realizzazione.
L’analisi svolta, dunque, è rivolta principalmente ad
evidenziare cosa spinga gli operatori del settore ad essere
presenti anche nel mercato virtuale e quali obiettivi mirino a
raggiungere.
Parlare di business indiretto, ad esempio, rimanda l’attenzione
alla possibilità di raggiungere persone altrimenti irraggiungibili
con i media tradizionali, instaurando con esse un rapporto
solido e duraturo nel tempo, si pensi ad esempio al target
giovanile.
È questo il caso del brand Trenok, che cerca di avvicinare i
giovani al treno promuovendo la possibilità di usufruire di
tariffe “low cost” , possibili solo grazie ad una politica di
contenimento dei costi, applicata ai canali distributivi.
A questo punto, una volta delineate le caratteristiche distintive
delle compagnie ferroviarie rispetto a quelle aeree a basso
costo, sarà interessante configurarle nel mercato, per
comprendere come si posizioni Trenitalia rispetto ai servizi
ferroviari tradizionali e rispetto a quelli “low cost”.
In tale contesto, quindi si darà grande rilevanza al concetto di
“relazione” con il Cliente. Una relazione tanto aspirata ma dai
8
contorni più sfuggevoli, visto le realtà promosse da Internet,
basate su approcci veloci e superficiali. È proprio per questo
motivo che si evidenzierà come attraverso le innovazioni
informatiche si sia spostata l’attenzione su tale concetto.
9
CAPITOLO 1
MERCATO DEI TRASPORTI
1.1 Analisi del settore
Nella società contemporanea i sistemi di trasporto e
telecomunicazione sono tra i principali motori di un processo
dinamico di globalizzazione, in cui le relazioni economiche,
politiche e sociali si estendono in un ambito geografico sempre
più vasto. L’ interdipendenza tra le varie aree geografiche è
stata rafforzata dallo sviluppo delle reti di comunicazione e dal
progresso tecnologico.
Le attività tipiche del settore dei trasporti, consentono un
elevato grado di mobilità sia alle persone sia alle merci,
occupando una posizione chiave nel sistema economico di un
paese. Infatti, negli ultimi dieci anni, si registra una continua
crescita della domanda di trasporto, con profonde
trasformazioni delle sue caratteristiche. La costante crescita
della domanda di trasporto, secondo il Libro Bianco della
Commissione Europea, può essere spiegata sostanzialmente da
due fattori: “per i passeggeri, essa è correlata alla spettacolare
crescita del parco macchine che, in trent’anni, è triplicato
nell’Unione Europea, mentre la costante crescita della
domanda di merci è in larga misura legata all’evoluzione
dell’economia europea e dei sistemi di produzione. Negli
ultimi vent’anni, infatti si è passati da un economia di “stock”,
ad un’economia di “flusso”, accentuata dalla delocalizzazione
delle imprese”
1
.
Il settore dei trasporti, che conta un giro d’affari pari ad oltre il
10% del prodotto interno lordo, è articolato in più modalità:
1
Commissione delle Comunità Europee, “Libro Bianco la politica dei
trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”, p. 9, Bruxelles, 2001
10
trasporto stradale, marittimo, aereo, per condotte, per acque
interne, con caratteristiche fisiche molto diverse tra loro. Al
suo interno si sono sviluppate strutture produttive molto
differenti: il comparto ferroviario e aereo, ad esempio, sono
caratterizzati da un elevato grado di concentrazione, con un
numero limitato di grandi imprese; altri , come il trasporto
merci su strada o il servizio taxi, sono caratterizzati dalla
presenza di piccole imprese, con un alta percentuale di
lavoratori autonomi; inoltre nel settore sono presenti numerose
imprese pubbliche che assicurano l’offerta di servizi collettivi.
A questo punto è interessante capire come il settore dei
trasporti si è adeguato alla politica comunitaria e quali sono
stati gli input all’innovazione e le difficoltà. Per lungo tempo,
infatti, vi è stata l’incapacità di attuare una politica comune da
parte del consiglio dei ministri, soltanto con la firma del
trattato di Maastricht si sono rafforzate le basi politiche,
istituzionali e di bilancio della politica dei trasporti. I primi
significativi progressi della politica comune, si sono
concretizzati nella decisione di aprire completamente il
mercato ferroviario di merci, nell’introduzione del concetto di
rete transeuropea e nella riduzione significativa dei prezzi per i
consumatori, a cui corrisponde un aumento della gamma di
servizi offerti e della qualità. Nonostante si siano registrati,
negli ultimi anni notevoli successi, non va dimenticato che il
sistema di trasporto europeo è chiamato a far fronte ad una
serie di gravi difficoltà, quali la congestione di determinati assi
stradali e ferroviari che minaccia il “soffocamento al centro e la
paralisi alle estremità”
2
, e problemi ambientali con
ripercussioni sulla salute dei cittadini. A questo proposito il
consiglio europeo di Goteborg, ha posto al centro della
strategia dei trasporti, il concetto di sviluppo sostenibile. In
ultimo, ma non per importanza è l’attenzione rivolta allo
2
Ivi, p. 1
11
squilibrio tra i diversi modi di trasporto ed una migliore
ripartizione fra essi, rilanciando modi di trasporto alternativi
alla strada, che per i passeggeri occupa una quota di mercato
pari a circa il 79%.
Nel quadro di un processo pervasivo di globalizzazione, le
strategie di internazionalizzazione delle imprese di trasporto,
sono rimaste sostanzialmente immutate negli ultimi anni:
ξ “crescita orizzontale”, che consente di essere presente
laddove si manifesta la domanda di trasporto e di
valorizzare le proprie competenze e tecnologie a
livello locale.
ξ “crescita verticale”, più sviluppata nella logistica e
nel trasporto merci, permette di massimizzare la
produzione, integrando competenze proprie dei
servizi, delle infrastrutture e delle tecnologie.
Queste strategie hanno caratteristiche e velocità diverse: il
settore logistico, mira all’integrazione multimodale ed al
controllo diretto dei punti di snodo dei flussi di merce; per
quanto riguarda il trasporto aereo di passeggeri, prevalgono le
dinamiche di concentrazione, attraverso accordi, fusioni e
alleanze per fronteggiare la competizione a livello globale.
D’altro canto, assume grande importanza lo sviluppo delle
compagnie a “low cost”, che sono riuscite a ricavarsi quote di
mercato di tutto rispetto. Nel caso, invece del trasporto
ferroviario a lunga percorrenza, i principali cambiamenti hanno
riguardato principalmente la riorganizzazione interna delle
singole imprese, fatta eccezione per il trasporto passeggeri a
media e lunga percorrenza con provenienza/destinazione
internazionale, per il quale la normativa comunitaria prevede la
costituzione di imprese dotate di licenza comunitaria. E’ il caso
ad esempio dell’accordo fra le ferrovie italiane e svizzere per la
costituzione del Cisalpino. I cambiamenti più significativi
invece, si sono manifestati nel comparto del trasporto pubblico
12
locale e di quello regionale, dove l’introduzione di riforme a
livello nazionale, ha consentito al settore di beneficiare degli
effetti legati ad un regime di crescente concorrenza, con
conseguente nascita di nuovi soggetti imprenditoriali.
In uno scenario globale cosi delineato, è necessario
approfondire qual’ è la posizione italiana nel settore dei
trasporti.
In tale ambito, si possono individuare due scelte di fondo che
contraddistinguono il settore: la “liberalizzazione del mercato
dei trasporti, anche nei comparti più tradizionalmente legati a
gestioni monopolistiche”
3
e suddivisione delle competenze a
livello nazionale e regionale.
A questo proposito si inseriscono i vari interrogativi sui
fallimenti del mercato e dello Stato, spiegati da Marco Ponti
attraverso il dibattito su “public choice” e “social choice”
4
, che
corrispondono rispettivamente: alla convinzione che anche i
decisori pubblici esprimano obiettivi egoistici e all’assunzione
che ai fallimenti del mercato risponda un decisore pubblico
onnisciente.
Quindi, secondo Marco Ponti, “Bisogna regolare ciò che non
può essere direttamente in concorrenza, come i monopoli
naturali,e ciò che non si vuole che sia in concorrenza, servizi e
beni sociali”.
5
Nell’analisi della politica dei trasporti in Italia assume un
ruolo fondamentale il “Piano Generale dei Trasporti”,
strumento atto ad analizzare la domanda di mobilità ed a
pianificare di conseguenza l’offerta adeguandosi alla politica
comunitaria.
3
Ministero dei Trasporti e della Navigazione, “Piano Generale dei
Trasporti e della Logistica”, p. 1, Gennaio 2001
4
Marco Ponti, didattica” Pianificazione dei Trasporti”, Politecnico di
Milano, p.p. 6 - 7, 2003
5
Ibidem