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Nella terza ed ultima parte, ci si soffermerà su quelli che sono
stati gli sviluppi del formato all news in Italia e , di seguito,
verranno prese in considerazione le due principali reti di
informazione no stop italiane: Rainews 24 e Sky TG24.
Proprio di quest’ultima, nella fase conclusiva del lavoro, verrà
fatta un’analisi molto dettagliata a livello sia organizzativo che
produttivo (newsmaking), volta a far comprendere le profonde
innovazioni rispetto le “classiche” istituzioni mediali e il diverso
approccio nella raccolta, nella selezione e nel trattamento delle
notizie. Ampio spazio verrà poi dedicato anche alle due grandi
novità che Sky TG24 propone al suo pubblico, rinnovando il
“tradizionale” rapporto emittente/telegiornale-
destinatario/fruitore: l’interattività attraverso il servizio “active” e
la portabilità grazie al videofonino UMTS “mobile TG24”.
Ogni singolo canale televisivo presente nel lavoro è stato
analizzato attraverso uno screening che è durato
complessivamente 9 mesi. Per gli studi su Sky TG24, oltre ai
preziosissimi dati e alle utilissime indicazioni fornitemi dal
caporedattore Nicola Lombardo e dal redattore Michele
Cagiano, ho avuto l’opportunità di costatare personalmente -
nella sede centrale di Via Salaria in Roma- il funzionamento
dell’organizzazione del telegiornale, le strutture e le tecnologie
di cui è dotato.
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_________________Capitolo 1
Che cos’è una rete all news?
1.1 Definizione
Una rete all news è un canale tematico. Ciò significa che il
palinsesto non veicola contenuti di tipo generalista (cioè
assembla vari generi diversi tra loro nella stessa
programmazione) bensì di nicchia, settoriali: si occupa solo ed
esclusivamente di un singolo argomento che può spaziare dai
più vasti e conosciuti dal grande pubblico (come
l’informazione, la musica, lo sport, l’economia, ecc.) ai più
piccoli e specializzati (per esempio, il canale "Nuvolari" che
parla di tutto ciò che ha a che vedere con il mondo dei motori,
oppure "caccia e pesca" dedicato ai documentari sulle
pratiche, sugli animali o sui luoghi inerenti a queste due attività
sportive). Gli spettatori cui si rivolgono le reti tematiche, quindi,
rappresentano una piccola, precisa e ben identificata fetta
della totalità dell’audience. Parlando di rete all-news, come
anche la parola stessa indica, il macrogenere trattato è
unicamente l’informazione. Un canale di questo tipo, però,
vista la natura dei contenuti di cui si occupa (le notizie sono
caduche), è caratterizzato - differenziandosi ulteriormente dalla
maggior parte dei canali tematici e da quelli generalisti - da
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due fattori peculiari: la messa in onda e la diretta, entrambe
24 ore su 24. Mentre reti come "Hallmark" o "Nickelodeon"
possono permettersi di interrompere la programmazione nella
fascia oraria notturna per poi riprenderla la mattina successiva,
o altre come "National Geographic" possono replicare nel
corso dei mesi, o perfino a distanza di pochi giorni, molti dei
loro documentari di successo, un canale di informazione 24
ore no-stop, in virtù di queste due caratteristiche, deve riuscire
a dare al pubblico, in qualsiasi momento della giornata, notizie
"fresche", dell’ultima ora.
Il fine è duplice. Dal punto di vista della produzione dei
contenuti mediali, si vuole offrire sul panorama un qualcosa di
unico, di nuovo, che gli altri canali generalisti non possono
permettersi di fornire poiché vincolati rigidamente a livello
palinsestuale - con ricadute, di conseguenza, anche sui
telegiornali - per tre motivi principali:
1)In quanto generalisti, i palinsesti devono tener conto di una
molteplicità di generi da trattare.
I tg, di conseguenza, rappresentano solo una piccola
parte della programmazione totale.
La novità introdotta dalle reti all news a riguardo è la
tematizzazione: la programmazione, in linea di massima,
prevede esclusivamente dei telegiornali, che si reiterano
durante le 24 ore, con contenuti leggermente differenti fra
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un’edizione e l’altra (modello molto simile ai giornali
radio), e delle rubriche dedicate agli approfondimenti.
2)I palinsesti generalisti sono basati sul principio
dell’appuntamento e, conseguentemente, sull’assunto implicito
secondo cui “una parte consistente di pubblico vorrà e potrà
essere davanti allo schermo al momento della trasmissione”
(Semprini).
I tg, quindi, vanno in onda in orari prestabiliti e rigidissimi.
Le reti all news, invece, sono sempre in onda per 24 ore
al giorno, e per 7 giorni la settimana.
3)La programmazione generalista prevede, in genere, una
durata totale dei telegiornali di 30/35 minuti, con divieto più che
assoluto di irrompere improvvisamente nel palinsesto o di
“sforare” nei programmi successivi anche solo per qualche
secondo, sia per non far “saltare” tutti gli orari previsti ed
imposti dal palinsesto, sia per ovvi motivi economici (messa in
onda di un certo numero di spot pubblicitari in determinate
fasce orarie).
I servizi dei tg tradizionali, quindi, sono precedentemente
lavorati dalle specifiche redazioni tematiche (circa 2 o 3
ore prima della messa in onda) e poi montati, al fine di
essere ben “inscatolati” nella fascia di tempo che si ha a
disposizione all’interno della programmazione. Ne
consegue che lo spazio per le dirette e per le breaking
news è quasi inesistente. Nell’eventualità di notizie
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improvvise, poco prima o durante la messa in onda di un
telegiornale, la copertura istantanea e in diretta - salvo
eventi catastrofici come l’attentato alle Twin Towers o il
maremoto del Sud-Est Asiatico - sarebbe molto rara:
difficilmente un telegiornale interromperebbe la normale
programmazione per informare i telespettatori
dell’accaduto.
Essendo sempre “on air”, le all news cercano (riuscendoci
la maggior parte delle volte) invece di coprire le notizie
quasi nel momento stesso in cui accadono, a qualsiasi
ora, con ogni tipo di mezzi, attraverso immagini in diretta
(molte volte si trascura la qualità stessa di immagine a
scapito dell’immediatezza degli eventi). Possiamo
definire, quindi, il palinsesto delle all news "morbido", cioè
predisposto in ogni momento alle "irruzioni" delle notizie
improvvise, grazie anche al fatto che la messa in onda
della pubblicità gioca un ruolo importante ai fini
dell’economia, non è "vitale": gli introiti derivano
principalmente dagli abbonamenti pagati dagli stessi
clienti.
Dal punto di vista della fruizione si cerca quindi di aggiornare
sempre e tempestivamente gli spettatori, creando così, sia una
consapevolezza dell’accesso all’informazione, disponibile a
tutte le ore e in tutti i giorni della settimana, sia un senso di
immediatezza, partecipazione e autenticità della realtà delle
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notizie che si evolvono in diretta, momento per momento, nello
stesso istante in cui il telespettatore sta guardando con i suoi
occhi: ”Vengono ridefinite le notizie da qualcosa che è
accaduto a qualcosa che sta accadendo” (Kung-Shankleman).
Proprio per questo particolare "ruolo" che si ritaglia fra le
aspettative del pubblico, un canale all news è in un certo senso
obbligato a trattare soprattutto alcuni tipi di notizia - breaking
news (notizie dell’ultima ora), spot news (notizie impreviste ed
immediate), running news (notizie in corso, in via di sviluppo) -
ed a garantirne la copertura in diretta, prima di qualsiasi altro
tg, nel minor tempo possibile. Per fare ciò, ovviamente,
occorrono una struttura e un’organizzazione lavorativa molto
sofisticate e complesse che differiscono quasi totalmente da
quelle dei tg che siamo abituati a vedere e che saranno
analizzate in modo più dettagliato nella parte conclusiva di
questo lavoro. A riguardo, dobbiamo comunque ricordare
principalmente che, la diversità delle modalità di lavoro
adottate dalle redazioni dei due tipi di telegiornali, incide
fortemente sulle fasi del newsmaking: un telegiornale
tradizionale è preparato in un arco temporale precedente alla
messa in onda, ben definito e abbastanza “lungo”, in modo da
avere più tempo a disposizione per raccogliere, verificare,
selezionare, gerarchizzare e trattatare tutte le notizie. La
maggior parte di queste invece, in un canale all news, viene
praticamente "seguita", preparata e aggiornata in diretta, cioè
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in un tempo simultaneo allo svolgimento dei fatti. Anche
sommario e scaletta raramente verrebbero modificati poco
prima o durante la messa in onda di un tg di reti generaliste,
proprio perché ogni servizio, preparato precedentemente, è
studiato tenendo conto anche della tipica e rigidissima
gerarchizzazione tematica che prevede un ordine di agenda
che generalmente va dalla cronaca agli spettacoli. Ad
esempio, se accade un fatto di cronaca di rilevanza media o
comunque non attendibile, mentre si sta parlando nel tg in
onda di sport, difficilmente ne verrà comunicata notizia in
quell’edizione: più probabilmente il fatto verrà attentamente
verificato attraverso l'incrocio di una pluralità di fonti e
sviluppato nella successiva, in modo più completo ed
approfondito.
In ogni edizione di tg di una rete all news, invece, sommario e
scaletta dei titoli principali possono essere modificati quando
succede qualcosa di importante, permettendo così di tenere
conto non solo degli argomenti principali della giornata, ma
anche di quello che sta accadendo "in tempo reale".
Nel palinsesto di una rete all news, inoltre, troviamo anche
programmi come talk-show (tipo il “Larry King Show” della
CNN) o rubriche dedicate a tematiche particolari come
l’economia e la moda. I primi, hanno la funzione di intrattenere
il pubblico dibattendo, commentando e approfondendo con
l’aiuto di opinion makers, servizi e collegamenti, le notizie di
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rilievo della giornata o comunque grandi temi di attualità ed
interesse. I secondi, invece, sul modello del magazine, danno
interamente spazio ad argomenti raramente trattati all’interno
delle edizioni dei tg.
Una volta chiariti questi punti fondamentali, dobbiamo ricordare
che le reti di informazione no-stop, non sono esclusivamente
“adatte” al mezzo di comunicazione televisivo, ma anche ad un
altro media: la radio. Questi sono gli unici due media che
possono "supportare" le caratteristiche essenziali di un canale
all news sopra descritte (diretta e messa in onda, ventiquattro
ore su 24). Il giornale cartaceo è un elemento "immobile", non
può essere aggiornato nel corso della 24 ore e non ha diretta;
il web invece è un caso particolare, perché accoglie benissimo
queste caratteristiche ma dalla sua parte, almeno fino ad oggi,
non ha gli elementi basilari su cui radio e tv hanno costruito in
più di 50 anni il loro successo: l’enorme diffusione all’interno
della popolazione, l’estrema facilità d’uso e la mancanza di
conoscenze specifiche per il suo utilizzo e la sua
comprensione (saper leggere/scrivere), l’assenza dei costi di
consumo (con un collegamento internet linea ADSL si paga
circa due euro l’ora), la qualità di immagine (ancora a scatti, in
caso di visione di filmati on line).
Ritornando a radio e tv, è importante ricordare che ciascuno di
essi fa leva sulle proprie qualità: la radio conta molto sulla
portabilità fuori dalle mura domestiche, sul fatto che è un
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medium "discreto" cioè che "occupa" solo uno dei 5 sensi
umani (udito) permettendo così all’individuo la libertà di
svolgere, contemporaneamente all’ascolto, altre azioni (ad
esempio guidare), e sulla facilità di dare le notizie in modo
rapido (per i collegamenti con gli inviati basta un telefonino e
non, come la tv, intere troupes di mezzi e persone). Tutte
queste caratteristiche spiegano l’enorme successo di questo
media ed anche il fenomeno dell’enorme proliferazione di
stazioni radiofoniche all news in tutto il mondo, i cui costi di
creazione e gestione sono molto più bassi rispetto ad una rete
televisiva.
La tv invece, ha dalla sua parte la peculiarità di far vedere i fatti
attraverso le immagini trasformando quindi dubbi in certezze,
fantasia in realtà. E’ proprio sui canali all news veicolati
attraverso il mezzo di comunicazione televisivo che si
focalizzerà esclusivamente questo lavoro
1
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Resta infine da chiarire un ultimo punto riguardante i tipi di
tecnologie che veicolano i segnali all’utente permettendo
l’accesso a reti di questo genere: per motivi - come vedremo
più avanti- principalmente economici, i canali all news sono
trasmessi esclusivamente attraverso due tipi di mezzi: il cavo
coassiale e il satellite.
Dopo aver dato una sommaria “infarinatura” sulle reti di
informazione ventiquattro ore su 24, non ci resta che provare a
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dare una generica definizione di rete all news, che possa
permettere di racchiudere al suo interno tutti i canali di questa
tipologia:
Una rete televisiva all news è definita come tale quando
prevede, come logica di funzionamento, una
specializzazione tematica interamente basata sul
macrogenere dell’informazione, la cui programmazione è
composta principalmente da telegiornali in diretta, che si
reiterano ininterrottamente lungo l’arco delle 24 ore, sette
giorni su 7, al fine di ridurre con tempestività il gap
evento-notizia e, conseguentemente, di liberare lo
spettatore dai rigidi vincoli spazio-temporali imposti dai
palinsesti delle reti televisive generaliste, creando così la
consapevolezza dell’accesso all’informazione "fresca", in
qualsiasi momento della giornata.
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D’ora in avanti, quindi, quando parlerò di reti/canali all news sarà sottointeso il riferimento al mezzo TV