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biunivoco, attraverso il quale poter soddisfare il proprio bisogno di conoscenza. La
rappresentazione di questo sensibile dislivello, si rende pienamente visibile
attraverso il “modello idraulico”, grafico che definisce le motivazioni attraverso le
quali, si ostina una comunicazione fondamentalmente specialistica e povera di una
corretta adattabilità al livello sociale. L’interesse crescente da parte dei consumatori
verso una maggiore conoscenza degli organismi transgenici, e verso una scienza che
potenzialmente cambierà i nostri stili di vita e non solamente in campo alimentare, é
intensificata forse più da atavici timori che da un cosciente aggiornamento
informativo, dimostrando come, spesso eventi detentori di una tale compatibilità con
l’essere umano, non riescano a raggiungere una risonanza tale che ne renda
efficacemente veicolabili le enormi potenzialità. Le informazioni di carattere
scientifico sono spesso circondate da un alone di mistero, il quale contribuisce ad una
percezione di alchimistica riluttanza nei confronti di argomentazioni incapaci di
informare nel modo corretto. Strettamente legate ad una terminologia principalmente
tecnica, evitano spesso una necessaria semplificazione dei concetti, dovuta al timore
di conferire agli argomenti dei caratteri eccessivamente semplicistici. Questo
atteggiamento mantiene così una suggestiva lontananza, tra conoscenza tecnica e
conoscenza sociale, screditando così la capacità del pubblico ed il suo relativo
interesse, nell’entrare in contatto con una tipologia di notizia volutamente elitaria.
Dalla recente idea che vede la scienza come una tematica divenuta molto complicata
per essere trasmessa e compresa correttamente dal grande pubblico, si opta per un
necessario intervento di figure di mediazione, che come compito hanno il ruolo di
adattare il messaggio scientifico alle caratteristiche sociali. L’intromissione di figure
giornalistiche, di divulgatori o di “specialisti”, hanno contribuito nel caso specifico
delle biotecnologie, ad una negativa pubblicizzazione dell’evento, dando spesso più
importanza alla divulgazione delle opinioni, piuttosto che alla presentazione di fatti.
L’intervento di figure responsabili di una corretta mediazione, hanno suscitato una
5
manifesta sfiducia nella coscienza sociale, e la relativa nascita di nuove tensioni
derivanti dall’eccessiva esasperazione di paure spesso inconsce ed irrazionali.
L’evidente disinteresse, derivante dalla difficoltà di una cattiva
autopromozione, incapace di richiamare un’attenzione efficace, rende il pubblico
passivo nei riguardi di notizie, che tendenzialmente appaiono lontane da un diretto
intervento a livello sociale.
Il mercato delle biotecnologie, composto in gran parte da multinazionali, cerca
di controbilanciare questo progressivo passivismo, attraverso l’introduzione di
strategie di vendita e campagne pubblicitarie di sensibilizzazione, spesso contrastate
da ambientalisti e gruppi “no global”, i quali utilizzano la demonizzazione ed il
sospetto come principali armi d’offesa.
La ricerca affannosa di nuove proposte, richiede condizioni che favoriscano il
perseguimento dello sviluppo delle biotecnologie, ricercando tre condizioni
necessarie
1
:
Favorire un corretto orientamento della ricerca.
Stabilire un rapporto aperto con i consumatori, garantendo trasparenza e
completezza delle informazioni.
Salvaguardare, attraverso la valorizzazione dei prodotti, la biodiversità
come patrimonio inalienabile dell’uomo.
Questa ricerca prevede di analizzare, quale è il ruolo attuale della
comunicazione pubblicitaria riguardante l’informazione sugli “OGM”, quali sono
ora le sue strutture di comunicazione finalizzate ad una corretta divulgazione, la
1
Attilio Attemi & Terry Tyzack, Geni della discordia, comunicazione, leggende e interessi nelle
biotech italiane, Franco Angeli editore, 2001.
6
qualità dell’informazione veicolata e l’attendibilità che il pubblico attribuisce agli
organi che erogano questo servizio.
Il programma si articola partendo da una breve introduzione sulla conoscenza
degli “OGM”, introduzione che mira a mettere in evidenza, quello che è l’argomento
principale di tale analisi: una forte disinformazione nei riguardi di un tema di
notevole attualità.
In seguito sarà affrontato il problema della comunicazione e delle strategie
pubblicitarie, ora utilizzate come strumento e veicolo d’informazione. Le
multinazionali, affrontano in prima persona il potere dei mezzi di comunicazione e la
difficoltà con cui promuovere nuove forme di consumo, ad un pubblico largamente
tradizionalista.
Il marketing dell’inquietudine promuove una strategia di duro antagonismo, che
media la fatalistica visione promossa dagli scienziati e dai sostenitori del biotech,
accusando le multinazionali di un obiettivo di mero profitto economico, totalmente
svincolato dalla prioritaria ricerca di sicurezza per il consumatore.
Saranno proposte ed analizzate campagne pubblicitarie riguardanti imprese
leader in questo campo come Monsanto, le quali combattono quotidianamente la
dura battaglia contro il pregiudizio del consumatore e le relative strategie di
contrasto d’imprese, che come Coop ed Amadori tutelano la genuinità di prodotti
“OGM free”.
Saranno quindi esaminate quali sono le tecniche e le procedure di
comunicazione e responsabilità, da parte degli organi competenti, ed il relativo
problema sull’affidabilità dell’informazione attribuito alle fonti, le quali
compromesse dal forte rumore mediatico, perdono totalmente la loro attendibilità,
abbandonando al mero pregiudizio, la coscienza sociale. Saranno analizzate le
metodologie di posizionamento e di gestione dell’informazione all’interno dei media
italiani, presentando attraverso variabili quantitative e qualitative, il profondo
dislivello nel relativo sostegno informativo, offerto dai mezzi di comunicazione.
7
Attraverso l’utilizzo di questa analisi, si potrà giungere ad una valida
rappresentazione dell’aumento dell’interesse collettivo nei confronti delle
biotecnologie, costituito però da una progressiva intensificazione di posizioni
principalmente negative.
Sarà proposto lo studio di potenziali strategie di comunicazione, volte alla
ricerca di strumenti derivanti dall’advertising, che potranno sostenere un piano
d’informazione direzionato al mondo dei consumatori. Attraverso l’utilizzo e lo
sviluppo di metodologie pubblicitarie in continua innovazione, come il direct
marketing, le tattiche di posizionamento e di promozione dell’immagine, si
ricercherà una strategia di comunicazione adattabile all’informazione concernente gli
OGM, ed alle prerogative necessarie per proporre e promuovere una scelta di
consumo alternativa.
All’interno della discussione, saranno tracciate le linee di confine del mercato
delle biotecnologie, con la successiva analisi di quelle che sono le sue caratteristiche
principali, come la suddivisione del target, le previsioni di sviluppo del mercato e la
crescita dell’innovazione.
La ricerca toccherà ampiamente anche l’innovazione di strutture di
comunicazione, come l’utilizzo di internet, quanto la comunicazione si avvicini ad
un’informazione personalizzata “one to one”, e l’uso del direct marketing e delle
tecnologie interattive come strumenti grazie ai quali raggiungere un grado di
complicità, nel rapporto tra consumatore ed impresa, per la massimizzazione di una
relazione fondata sulla fiducia nei confronti dei produttori e sul necessario rispetto
dei valori sociali.
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CAPITOLO 1
UNA PICCOLA DEFINIZIONE DI “ORGANISMI
GENETICAMENTE MODIFICATI”
9
1. ALCUNI ESEMPI DI OGM
“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”
2
.
Questa è l’innata necessità dell’uomo di superare i limiti imposti dalla natura,
la quale è immancabilmente cantata da Dante nella Divina Commedia, dove,
attraverso l’aiuto della simbologia, sigilla Ulisse, mito della sfrenata ambizione e sete
di conoscenza, tra i gironi dell’inferno, come potente rivendicazione dei limiti
dell’essere umano e del rispetto nei confronti delle leggi, alle quali è
inscindibilmente legato. Atavico ed insanabile è il bisogno di conoscenza che porta
l’uomo a scoprire la natura stessa dell’essere umano e della sua più sublime
coesione con il mondo che lo avvolge, spesso dimenticando fondamentali principi
etici inalienabili. La nascita delle biotecnologie, si relaziona però strettamente ad una
delle vittorie più importanti del genere umano: la decifrazione del codice della vita,
ossia del DNA, l’acido deossiribonucleico. Questa molecola decodifica l’intera
informazione trasmessa ereditariamente, ed è costituita da due filamenti che si
avvolgono l’uno verso l’altro in senso antiparallelo, creando una doppia elica, ovvero
la costituzione materiale del patrimonio genetico di tutti gli esseri viventi.
Attraverso il suo impressionante decollo, la scienza biotech, diviene detentrice
del potere di manipolazione della natura stessa, con la finalità di ricercare un
definitivo adattamento alle nuove esigenze dell’uomo e soprattutto del consumatore.
La manipolazione genetica amplia quelle che sono le possibilità di controllo nei
confronti di un mondo che era considerato da tempo molto lontano da un cosi
indicativo intervento umano, con la speranza che l’euforia per il possesso di un tale
dono non ne pregiudichi un necessario rispetto.
2
Dante Alighieri, La divina Commedia, canto XXVI, pag. 189, Mondatori, 1995.
10
Gli OGM sono la manifestazione più commerciale di una ricerca di un
controllo necessario e di una sicurezza, nei confronti di un mercato estremamente
imprevedibile. “L’organismo geneticamente modificato”, si configura come un
elemento all’interno del quale è introdotto artificialmente un gene estraneo, tramite le
tecniche dell’ingegneria genetica, con le quali è possibile mutare le sue
caratteristiche fondamentali, come la resistenza ad insetti o parassiti, le sue
dimensioni o la sua qualità
3
. I casi più celebri di manipolazione genetica ci sono stati
presentati dai mezzi di comunicazione di massa, i quali, spesso accecati dalla
necessità di fare notizia, hanno intrapreso una strategia di comunicazione
divulgativa, che ha minato la corretta assimilazione degli OGM verso una loro
accettazione più congrua.
Il dubbio, il timore e la mancata informazione hanno reso ostili non solo le
adesioni, ma anche la curiosità di ricerca delle informazioni, le quali sono
istintivamente evitate dal pubblico a causa di una concezione di valenza superflua.
L’ingegneria genetica
4
, ha reso possibile la creazione di numerosi esperimenti,
alcuni dei quali già da qualche tempo hanno fatto il loro ingresso nel mercato estero:
1) Colza resistente ai pesticidi
Gli scienziati, hanno trasferito in questo prodotto un gene che le conferisce
resistenza ad un determinato pesticida, consentendo l’utilizzo di insetticidi senza
alcun pericolo di uccidere la pianta stessa.
3
Piazza Marco, OGM il dubbio nel piatto, Articolo rivista Newton.
4
Bionet, L’alimento del futuro, 4 esempi di colture OGM.
http://www.bionetonline.org/Italiano/Content/ff_cont3.
11
VANTAGGI: maggiori possibilità d’estensione delle coltivazioni per la
superiore facilità nel contrastare insetti infestanti, oppure per contribuire ad
una maggiore protezione dell’ambiente grazie ad un uso meno massiccio
d’insetticidi.
SVANTAGGI: i geni della colza, potrebbero essere trasmessi agli
insetti infestanti, i quali potrebbero sviluppare una resistenza attiva con la
vanificazione di tale processo.
Un ennesimo problema, è riferito alla possibilità di trasmissione
indiretta tramite polline da parte della colza, la quale potrebbe trasmettere i
geni alle piante circostanti conferendogli le stesse caratteristiche genetiche.
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2) Il mais, come dolce insetticida
Questa tipologia di mais è stata modificata affinché produca autonomamente
una sostanza velenosa per gli insetti nocivi. È chiamato: “BT-mais”, poiché
proprietario di un gene prelevato da un batterio chiamato Bacillus Thuringiensis.
VANTAGGI: minori quantità di insetticidi.
SVANTAGGI: il rischio d’uccisione di una moltitudine d’insetti che
indirettamente entrano in contatto con questo tipo di genere alimentare,
come nel caso della farfalla Monarca
5
.
5
Il caso della farfalla Monarca, è la manifestazione di un pericolo proposto molto spesso da coloro
che conferiscono alle biotecnologie la capacità, o il potenziale, per generare un ingente inquinamento
genetico, (Rafkin 1998), e colpire specie animali tutt’altro che nocive, soprattutto quelle in via di
estinzione. Le larve di questa farfalla, hanno dimostrato un tasso di mortalità molto alto, vicino al
44%, se nutrite in laboratorio con foglie di ascelpia, cosparse di polline di mais- Bt. L’importanza di
13
3) Il golden rice
Il riso dorato è un riso geneticamente modificato che
contiene una gran quantità di Betacarotene. I ricercatori affermano che questo
alimento può compensare la drammatica mancanza di vitamina A nella dieta di
centinaia di milioni di orientali; mancanza che per esempio provoca ogni anno circa
250.000 casi di cecità tra bambini del sud- est asiatico.
VANTAGGI: il riso può risultare vantaggioso per le popolazioni dei
paesi sottosviluppati la cui alimentazione limitata è carente di vitamine
essenziali per il corpo. Le conseguenze di questa alimentazione ristretta,
sono la morte prematura e la cecità. Il discorso è particolarmente valido per
le zone dell'Asia, dove la maggior parte della popolazione si nutre
esclusivamente di riso.
SVANTAGGI: alcuni detrattori della manipolazione genica
considerano il "riso dorato" un espediente per rendere l'ingegneria
genetica più accettabile. Si teme che le aziende continueranno a produrre
altre piante transgeniche da cui trarre profitto. L’ipotesi non è delle più
questa farfalla é dovuta largamente alla sua presenza, considerata come un vero e proprio termometro
della qualità ambientale.
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fantasiose poiché la disponibilità di vegetali più produttivi ed
economicamente più convenienti, avrà notevoli effetti sull’offerta e quindi
sui consumi, orientandoli e ri-orientandoli dove sarà più vantaggioso per
l’industria agroalimentare: un’evoluzione che non potrà essere indolore per
i prodotti tradizionali e locali. Un ennesimo problema che riduce le
possibilità di una potenziale commercializzazione di questo genere di riso, è
la quantità giornaliera che dovrebbe essere assunta da un bambino del terzo
mondo per ottenere gli effetti desiderati, pari a 3,7 kg di riso al giorno,
invece di due semplici carote
6
.
4) Pomodori dalla lunga conservazione
VANTAGGI: i pomodori geneticamente modificati, sono il primo
prodotto alimentare GM messo a disposizione dei consumatori; furono
introdotti sul mercato nel 1994. Il pomodoro transgenico produce una minor
6
Sinai Agnès, OGM: le strategie di vendita, Come Monsanto vende gli OGM, inchiesta su una
strategia di comunicazione, Le Monde Diplomatique 2001.
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quantità della sostanza che ne causa il deterioramento, rallentando così la
marcescenza.
SVANTAGGI: adesso gli scienziati possono modificare
geneticamente i pomodori senza inserire i geni per la resistenza
antibiotica. Eppure i primi pomodori OGM contenevano geni che li
rendevano resistenti agli antibiotici. Gli antibiotici sono utilizzati in
medicina e in veterinaria per combattere le infezioni. Se questi geni si
trasmettessero agli esseri umani e agli animali, per i dottori sarebbe difficile
debellare le malattie infettive.
5) Fragole transgeniche
Il caso più celebre di elementi OGM, è quello della famosa fragola-
pesce, ovvero un caso d’ingegneria genetica che vede come protagonista
una piccola fragola antigelo. All’interno di questo frutto è stato inserito un
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gene, estratto da un particolare tipo di pesce che vive nei mari artici, il
quale attraverso il possesso di questa caratteristica genetica, eviterebbe il
congelamento. L’idea riguardante l’utilizzo di un pesce come fonte
d’estrazione del gene, spesso rende scettici sulla garanzia del sapore di tale
frutto. Tutto parte dalla credenza che il DNA della fragola e quello del
pesce siano fondamentalmente differenti, ma non è cosi. Il DNA è costituito
da una nota sequenza composta da quattro elementi basilari : Adenina,
Citosina, Guanina e Timina, delle quali non è la sostanziale differenza a
determinare la variazione delle specie, ma il loro modo di successione che
determina la nascita d’organismi differenti, come con le lettere
dell’alfabeto, con le quali attraverso le loro disposizioni si riescono a
generare infinite strutture.
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LE PIANTE GENETICAMENTE MODIFICATE
1983 Tabacco La prima pianta prodotta grazie alle moderne tecniche d’ingegneria genetica
1993 Melone Per una migliore conservazione
1994 Soia Tolleranza ai diserbanti
1994 Pomodoro Resistenza alla marcescenza e una più lunga conservazione
1995 Patata Resistenza agi erbicidi, maggiore contenuto nutrizionale
1995 Mais Resistente alla piralide
1996 Colza Tollerante ai diserbanti
1996 Cotone Resistenza ai lepidotteri
1996 Patata Resistenza alla dorifera
1997 Canna da
zucchero
Maggiore contenuto di zucchero
1998 Uva Assenza di semi
1998 Lattuga Riduzione taglia singoli cespi
1998 Cicoria Incremento della quantità di polimeri del fruttosio