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L'intenzione della cooperativa è di creare una fabbrica di
trasformazione della frutta, in seguito alla difficoltà di
conservazione e commercializzazione nei periodi di raccolta,
quindi è importantissimo sapere la produzione potenziale delle
coltivazioni per riuscire a progettare le dimensioni e quindi la
produttività di tale fabbrica.
Il lavoro svolto ha un certo livello di approssimazione, a
causa dei metodi e degli strumenti usati che non sono di elevata
precisione e in seguito alla semplificazione fatta in sede di
rilevamento a causa della estrema complessità e frammentarietà
delle aree.
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1-L'AREA DI STUDIO
1.1 Caratteristiche geografiche
L'area di nostro interesse è nell'isola di Marajò che occupa
una superficie di 49.606 km², situata nel nord del Brasile, alla
foce del Rio delle Amazzoni, nel nordest dello stato del Parà; la
zona di studio è nel municipio di Ponta de Pedras compreso tra le
coordinate 1° 23' 42" S e 48° 52' 18" W, la cui area è di 3.453,04
km² ed ha 19.833 abitanti. La città più vicina è Belèm, che dista
tre ore di barca (in questa regione le distanze sono misurate in
ore di barca in quanto questo è l’unico mezzo di trasporto
disponibile perché non esistono altre vie di comunicazione se non
quella fluviale). Il Municipio è raggiungibile ogni giorno grazie
alla presenza di due imbarcazioni per trasporto passeggeri e
merci; dentro il perimetro urbano è presente anche una pista per
piccoli aerei che possono garantire trasporti più rapidi verso la
città in caso di urgenza.
Come già accennato, gli abitanti di questa regione sono i
Caboclos: è una etnia che deriva dalla unione di caratteri
indigeni, negri africani e portoghesi che nel corso dei secoli si
sono mescolati. Ciò potrebbe far pensare ad un popolo senza una
vera e propria cultura etnica che garantisca il passaggio delle
conoscenze sull'ambiente da generazione in generazione; mentre
invece ne è stata dimostrata un'estrema capacità di adattamento
ad un ambiente difficile e ostile dal quale è derivato per molti
anni il loro sostentamento (Parker E.P., 1989).
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Questo non è specificamente il caso dei contadini della
cooperativa, se consideriamo soprattutto il periodo attuale, in
quanto non sopravvivono con le sole risorse fornite dall'ambiente
circostante. Mantengono però le loro tradizioni e la loro cultura,
che si basa proprio sul rispetto dell'ambiente e della natura in
quanto l'uomo ne fa parte e come tale deve garantirne la
conservazione.
Il clima è equatoriale umido, caratterizzato da una
temperatura media di 27 °C, con massime di 36°C e minime di
18°C, umidità elevata e alta piovosità nei primi sei mesi
dell'anno, mentre nei restanti mesi c'è siccità e quasi totale
assenza di piogge (la media mensile è di 2.642 mm); nei mesi più
piovosi si raggiungono le temperature più basse e si assiste a un
vera e propria inondazione dei 2/3 dell'isola.
La topografia generale dell'isola è molto piana, infatti il
dislivello massimo non supera i 10 m, i terreni sono di origine
sedimentaria, caratterizzati da un orizzonte A ocrico e un
orizzonte B oxico, con bassa fertilità naturale, bassa saturazione
di basi e bassa capacità di scambio cationico; si tratta di suoli
acidi o fortemente acidi con una presenza di argilla nella tessitura
dal 15 al 35%, con buon drenaggio e alta permeabilità; non
esistono problemi di erosione sia per la natura del terreno che per
la topografia della zona , che come già detto, è piana. Da un
punto di vista fisiografico la zona è caratterizzata da un notevole
intrigo di fiumi, formatisi con la sedimentazione dell’enorme
quantità di detriti trasportati dal Rio.
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Tutta l'isola presenta delle variazioni di copertura vegetale
in virtù delle diverse condizioni di suolo, per questo le diverse
formazioni verranno classificate in:
A. Campos Naturais
A1. Campos Cerrados
Presentano una vegetazione prevalentemente erbacea, dove
sono associate Graminacee e Ciperacee, alcuni esempi
sono: Panicum laxum, Panicum geminatum, Cyperus spp.,
Bulbostylis spp., ecc…
A2. Campos Limpos
Combinazione tra specie erbacee (Graminacee) con alcune
specie arboree (Ingà spp., Byrsonima crassifolia,
Astrocaryum tucumà, ecc…) anche se in bassa densità.
A3. Cerradao
Quando nel Campo Limpo è presente una maggiore densità
di vegetazione arborea si passa a chiamarlo Cerradao.
B. Foresta Tropicale Densa
B1. Primaria
Detta anche Foresta di Terra Ferma, in quanto è situata in
zone topograficamente più elevate e quindi non inondata; è
una foresta vergine e quindi poco alterata, con poche
palme e senza lo strato arbustivo; può variare di altezza.
Alcune specie presenti sono: Piptadenia suaveolens,
Simaruba amara, Maxillaria regia, ecc…
B2. Secondaria (Capoeira)
Formazione antropica nelle aree di foresta di terra ferma,
originatasi in seguito alla attività agricola dell'uomo, in
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genere per svolgere la roça (taglia e brucia, per la
coltivazione della manioca), presenta delle differenze di
struttura e fisionomia in seguito alla sua origine,
caratteristiche del suolo e tempo di abbandono del suolo.
Alcune specie presenti sono: Inajà spp., Cecropia spp.,
Mabea angustifolia, ecc…
C. Foresta di Vàrzea
Foresta allagata, sottoposta all'influenza diaria delle maree,
classificata in base alla lunghezza dei periodi di
inondazione. Ha una vegetazione con una struttura
complessa e ricca di palme. Viene classificata:
C1. Vàrzea Alta
Area situata in una zona topograficamente più alta, il che
consente l'allagamento solo nel periodo delle piogge
(Gennaio-Luglio), alcune specie sono: Euterpe oleracea,
Carapa guianensis, ecc…
C2. Vàrzea Bassa
Area soggetta alla influenza diaria delle maree, quindi
allagata per due volte al giorno, alcune delle specie di
piante presenti sono: Euterpe oleracea, Virola
surinamensis, Symphonnia gluburifera, ecc…
Se sottoposta al maneggio agro-forestale, cioè all'azione
antropica, si viene a creare l' açaizail, che è una foresta con
la netta prevalenza dell'Euterpe oleracea (Açaì),
formazione destinata ad aumentare la propria densità, a
danno delle altre specie.
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C3. Igapò
Area permanentemente inondata e con vegetazione che
non ha nessuna importanza economica.
D. Mangrovie
Zone di transizione tra l'ambiente acquatico e la Foresta di
Vàrzea, è caratterizzata dalle seguenti specie: Rhizophora
mangle, Montrichardia arborecens, Drepanocarpus
lunatos, ecc…
E. Foresta di Transizione
Formazione presente nelle zone di transizione tra Foresta e
Campos Cerrados e caratterizzata dalla presenza di palme
come Mauritia martiana e Desmoncus orthocanthus.
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1.2 Storia del municipio
Nacque nel 1737 con il nome di Mangabeiras,
successivamente cambiò nome prendendo l'attuale a causa delle
numerose rocce madreporiche antiche presenti nel luogo.
Nel 1833 il municipio fu annesso a quello di Cachoeira del
quale fece parte fino al 1887, anno in cui riacquistò la propria
indipendenza. Nel dicembre del 1930 nacque il Municipio di
Itaguarì, che era costituito dai vecchi municipi di Ponta de Pedras
e Cachoeira; ma nel dicembre del 1938 vennero ristabiliti i due
municipi indipendenti come sono tutt'oggi.
Alla fine degli anni '60 nacque la COOP.I.U.PE, creata
dall'attuale vescovo Don Angelo Maria Rivato e da Nella
Ramella, entrambi missionari italiani, con l'obiettivo di elevare la
qualità della vita dei Caboclos, di renderli proprietari della terra
che garantirebbe loro l’autosufficienza. Infatti, fino ad allora, la
situazione fondiaria non permetteva ai contadini di avere un certo
sviluppo: praticamente non esisteva nessuna possibilità di
migliorare le proprie condizioni di vita, in quanto la gran parte
della terra nella regione era di proprietà delle elites locali, quindi
il contadino che viveva in queste aree e che voleva coltivare era
costretto a dare la metà della produzione al proprietario: questo
sistema era chiamato "meia" e colui che era sottoposto a tale
"contratto" era chiamato "meeiro". Nel caso in cui ci fosse stato
solo un uso per la coltivazione della terra, il contadino era
costretto a pagare un affitto in denaro (Brondizio E. e al.;
Mitcschein, 1994).
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Questa situazione creava chiaramente dei conflitti tra le
due parti in questione, in seguito anche al susseguirsi di vari
soprusi da parte dei latifondisti che quindi non contribuivano
alla risoluzione del problema. Con la formazione della
cooperativa si è in parte assistito alla scomparsa di tali attriti, il
merito va naturalmente ai fondatori, che oltre a realizzarne la
costituzione hanno contribuito alla trasmissione di valori come la
solidarietà, la cooperazione, l’aiuto reciproco.
Negli ultimi anni Ponta de Pedras ha avuto un buono
sviluppo dal punto di vista dei servizi: è presente un ospedale il
quale, anche se non garantisce la totale assistenza, riesce a
soddisfare le esigenze minime della popolazione. Tutta la città è
dotata di un sistema di acqua corrente potabile fornita dalla
CO.SAN.PA (Companhia de Saneamento do Parà) e di energia
elettrica 24 ore su 24 fornita dalla "Centrais Elétricas do Parà"
(C.EL.PA). Per l’assistenza tecnica agli agricoltori c’è un ufficio
dell’EM.A.T.E.R (Empresa de Assistencia Técnica e Extensao
Rural), ente governativo che garantisce aiuto e appoggio ai
contadini. La città è dotata anche di una agenzia di Poste e
Telegrafi e di una agenzia del "Banco do Amazonia".
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1.3 La nascita della COOP.I.U.PE
La situazione mutò dopo l'arrivo della cooperativa in
quanto offrì il possesso della terra e di tutto ciò da essa prodotto
ed in più l'uso dei vari macchinari per la coltivazione, attuando
quindi una vera e propria microriforma agraria, garantendo la
possibilità di avere una casa di proprietà a tutti i contadini e la
terra per coltivare senza dividere i prodotti con nessuno; tutto ciò
ha permesso la formazione di un surplus economico che ha
creato le condizioni per il miglioramento dello status di vita della
popolazione garantendo così la possibilità per i figli di andare a
scuola, all'università e quindi di trovare lavori più remunerativi e
gratificanti; anche se le possibilità economiche sono ancora
basse, c'è stato un effettivo miglioramento della situazione,
riconosciuto in primo luogo dai Caboclos, i quali sono molto
riconoscenti dell'opera svolta dai due missionari italiani.
Tutto ciò è stato possibile grazie ai proventi economici che
i due missionari sono riusciti e riescono tutt'oggi a trovare in
Italia, appoggiandosi sia ad istituzioni di tipo ecclesiale che ad
organizzazioni internazionali di cooperazione.
Dobbiamo aggiungere che ci sono delle comunità che
hanno terra propria (proprietà privata), cioè il terreno appartiene
a coloro che vivono nel villaggio, perché o sono riusciti a
comprarlo o perché lo hanno ereditato, ma anche per loro la
cooperativa ha garantito e garantisce i macchinari, i concimi, gli
antiparassitari, le piante, la semente ecc…
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Prima della fondazione della cooperativa le attività
principali per la sussistenza erano l'estrattivismo (Açaì), la
caccia, la pesca e piccole zone coltivate a manioca (taglia e
brucia: Roça): con il passare del tempo c'è stata una perdita di
importanza della caccia dovuta probabilmente al massiccio
incremento delle zone coltivate: si è assistito alla nascita di una
agricoltura poco adatta a quella zona, meccanizzata, con uso
quindi di mezzi meccanici pesanti come aratri, erpici, ripper,
spandiconcimi, ecc… e anche uso di fertilizzanti chimici (N-P-
K), pesticidi e insetticidi, tutto fornito dalla cooperativa
gratuitamente.
Nel corso degli anni sono state fatte varie sperimentazioni
sia nel campo colturale che in quello zootecnico, che in alcuni
casi si sono rivelate dei veri e propri fallimenti, per esempio le
sperimentazioni fatte con il pepe, con i bovini e con i bufali; le
colture che ci sono oggi sono quelle che si sono veramente
adattate alla zona: cocco, limone, arancio, fagioli, banane, ecc…
Il cambiamento è stato molto importante ma allo stesso
tempo ha portato ad un forte mutamento della vita della gente:
dall'essere abituata ad una attività di estrattivismo, e quindi in
qualche modo abituata ad aspettare senza dover faticare troppo,
si è passati ad un sistema intensivo, dove c'è bisogno di molto
lavoro per avere una buona produzione.
Studi realizzati recentemente nell'Amazzonia peruviana
dimostrano che le comunità sottoposte a questo processo di
mutazione presentano le seguenti tendenze: