Outdoor Training. Un metodo formativo per apprendere in modo esperienziale ed innovativo.

“La preparazione della forza lavoro è destinata a essere l’arma
più importante per la concorrenza del XXI secolo”
L.C. Thurow

“La mondializzazione degli scambi, la globalizzazione delle tecnologie, in particolare l’avvento della società dell’informazione, hanno aperto agli individui maggiori possibilità di accesso all’informazione e al sapere. L’istruzione e la formazione diventeranno sempre più i principali vettori d’identificazione, di appartenenza, di promozione sociale e di sviluppo personale. È attraverso l’istruzione e la formazione, acquisite in seno al sistema d’istruzione istituzionale, all’impresa o in maniera più informale, che gli individui si renderanno padroni del loro futuro e potranno realizzare le loro aspirazioni. La società del futuro sarà dunque una società conoscitiva”
L’apprendimento si sta configurando come fattore strategico e cruciale nell’attuale assetto politico, economico e culturale. La società, prima centrata sulla produzione in serie di beni materiali, oggi si concentra soprattutto sulla produzione di beni immateriali, sulla generazione di “conoscenza”: simboli, informazioni, valori.
Già in passato era stata la conoscenza a connotare le grandi “rivoluzioni”: quella “industriale” (XIII-XIX Secolo), durante la quale l'esperienza fu convertita in conoscenza, quella della “produttività” (1880-1945) caratterizzata dall'applicazione della conoscenza al lavoro e, infine, la rivoluzione del “management” (1945-1990), durante la quale la conoscenza è applicata alla conoscenza. Attualmente, difatti, la conoscenza formale è ritenuta la risorsa
chiave da un punto di vista sia personale che economico: “fornire conoscenza per scoprire come la conoscenza esistente possa essere applicata al meglio per nuovi risultati”.
Questa consapevolezza si è diffusa nel mondo del lavoro ed è divenuta uno dei criteri di eccellenza delle organizzazioni: imprese pubbliche e private si sono rese conto di come il “capitale intellettuale” ed intangibile , più di quello fisico e tangibile, si stia configurando come la risorsa principale per raggiungere in maniera efficiente ed efficace obiettivi di breve e lungo termine.
Sicuramente la globalizzazione politica, sociale ed economica ha giocato un ruolo di primo piano in questo processo di “dematerializzazione” . In particolare, sul versante dell’economia essa ha prodotto significativi cambiamenti quali:
• mutamento nella struttura dei sistemi organizzativi delle imprese;
• esplosione di acerrime competizioni commerciali;
• introduzione di una sempre più accentuata flessibilità e mobilità all’interno del mercato del lavoro;
• valorizzazione del lavoro specialistico a scapito di quello generico;
• necessità di dar vita, all’interno dei contesti organizzativi, ad una formazione professionale permanente, il cosiddetto “lifelong learning”;
• creazione di nuovi processi produttivi di beni e servizi.
Il mondo del lavoro esalta anziché deprimere tali fenomeni di transizione, assistiamo infatti a: un'accelerazione del cambiamento, una discontinuità crescente, un mutamento radicale dei contenuti del lavoro, una rapida obsolescenza delle conoscenze, un continuo e stringente bisogno di aggiornare e riqualificare i ruoli professionali.
In un contesto del genere, in continua evoluzione, assume particolare rilievo la capacità di adattarsi al cambiamento e dominarne gli sviluppi per non esserne dominati; affinchè ciò avvenga è necessario che oggi le imprese investano tempo e risorse nella ricerca di criteri, prassi e metodi tesi alla valorizzazione e all’arricchimento del capitale intellettuale a loro disposizione.