Ascesa della Cina e disagio socio-economico italiano

Le buone performances che il sistema Italia riesce a conseguire nei difficili anni Settanta, delle quali la ripresa delle esportazioni nella seconda metà del decennio ne è una testimonianza, non possono non riconoscere un merito alla flessibilità a alla capacità di adattamento delle quali danno prova le piccole e medie imprese, in numero abbondante e sempre crescente sul nostro territorio. Infatti, come sostiene Becattini, l’apprendimento diffuso localmente di conoscenze mirate facilitano la riproduzione di lavoro con professionalità adatte, sostenendo la mobilità sociale, l’insorgere di attitudini alla responsabilità economica e il diffondersi di progetti imprenditoriali.
Le tensioni sociali di questo periodo oliano il meccanismo del decentramento produttivo e dell’outsourcing di alcune lavorazioni da parte delle grandi imprese. La crescita dei cosiddetti distretti industriali, che operano al loro interno come se fossero un’unica grande impresa, testimonia quanto questo fenomeno sia stato largamente diffuso; il loro sviluppo è oggi fortemente legato all’impatto delle nuove tecnologie, elettroniche e informatiche, mentre il loro vantaggio competitivo dipende dal continuo aumento delle interdipendenze produttive e dalla continua crescita di conoscenze tecniche.