Comunità anglofone in Toscana: una indagine diretta.

La presenza inglese non si limita esclusivamente alla provincia di Firenze, anche se qui si concentra in modo più massicio. Sin dall’epoca comunale anche la città della torre pendente vide passare e soggiornare illustri studiosi a cominciare da Chaucer, grande padre della letteratura inglese che contribuì a diffondere il mito del Conte Ugolino ai suoi contemporanei – lasciando un’indelebile traccia per la letteratura avvenire –, per passare all’epoca rinascimentale, quando la fiorente repubblica marinara riempiva i diari dei viaggiatori britannici persi nel Grand Tour.
Nel secolo dei lumi e in quello risorgimentale, a Pisa si hanno testimonianze della permanenza di personaggi britannici di rilievo. Sir Walpole prima e Lady Radcliff dopo, quivi ambientarono alcuni dei loro romanzi gotici; letterati, critici d’arte, pittori e scultori come Ruskin e Symonds (quest’ultimo traduttore di molte poesie italiane), oltre ad inserire nelle lettere ai loro familiari le proprie riflessioni su una celebre università, un singolare “gioco del ponte” o una vivace luminaria, sanno riconsegnarci, con le loro descrizioni, la visione di una città ormai perduta, culla di innovatori artistici e scientifici.
Fra le nostre mura visse e abitò anche Ugo Forbes, nobiluomo inglese, che nel 1845 si stabilì in Toscana e che sposò, in seconde nozze, un’Italiana. La sua passione per i movimenti del ’48 e gli ideali risorgimentali lo portarono a partecipare alla missione garibaldina dei Mille e ad entrare in contatto con Mazzini (Curreli, 2005).
Oggigiorno le aree pisane in cui la presenza anglofona è più concentrata, sono la zona collinare di Palaia e la località balneare di Tirrenia. Anche nel capoluogo di provincia ho rintracciato una ventina di madri lingua inglesi, ma vivono sparpagliati in periferia o nei comuni antistanti. Mi riferisco ai lettori e ai docenti della nota Università di Pisa, fra i quali ci sono anche alcuni miei vecchi insegnanti, ormai ben inseriti nel contesto sociale (un po’ meno nel contesto universitario, del quale si lamentano per le paghe e per l’organizzazione interna delle Facoltà).
La maggioranza dei residenti nell’area cittadina ha un’età al di sotto dei 50 anni, l’83,3% dei campionati (18 individui: 3 maschi, 15 femmine) appartiene al sesso femminile e più della metà convivono senza avere alcun figlio; il coniuge o il partner è sempre Italiano e in due casi il coniuge (maschio) è defunto. [...]
Quando parliamo di presenze anglofone nella nostra nazione, non si può non menzionare la comunità statunitense, che risulta essere la più numerosa di tutte quelle di madre lingua inglese in Toscana, ma anche nel resto d’Italia (solo nella nostra regione ci sono 2065 residenti più altri 2000 all’interno della base militare pisana e ben oltre 9 mila residenti in Campania, nella base più popolata d’Italia).