Comunicare con i nuovi media televisivi digitali: il progetto dell'Associazione Laika.TV

L'analisi sin qui svolta ha riguardato il vasto settore della Net TV, termine che si riferisce a tutte quelle trasmissioni audiovisive gestite tramite la rete Internet, distribuite sotto forma di podcasting, video, modalità P2P e fruite per la più parte in modalità “non lineare” piuttosto che “lineare”.

Allo stesso tempo, esiste un'altra modalità di diffusione dei contenuti televisivi sul Web, che viene, però, gestita da operatori privati che trasmettono all'interno di una rete chiusa: si tratta dell'IPTV, un tipo di televisione legata a logiche di business completamente differenti rispetto alla Net TV.
Innanzitutto, si tratta di un sistema di distribuzione dei servizi televisivi equiparabile alla tv via cavo o satellitare ma diffuso attraverso canali IP protetti, mentre la Net TV, pur utilizzando anch'essa il protocollo IP, è aperta a tutti gli utenti, soprattutto a coloro che vogliono cimentarsi nella produzione di video o a chi intende proporre contenuti specializzati rispetto ai canali di distribuzione tradizionali.

Inoltre, va precisato che la sigla “IP” (Internet Protocol) non significa che la programmazione televisiva debba essere fruita necessariamente da un sito Web, ma si riferisce piuttosto ad un metodo per inviare informazioni tramite una rete protetta, generalmente multicasting, che permette agli operatori delle telecomunicazioni di effettuare dei controlli sui contenuti e scoraggia le azioni di pirateria; le piattaforme IPTV, infatti, utilizzano le reti broadband (ADSL o fibra ottica) per permettere ai clienti di fruire le trasmissioni anche sul proprio televisore tramite un decoder collegato alla presa telefonica. Oltre ai canali tradizionali è possibile accedere ad una vasta gamma di contenuti on-demand previa sottoscrizione di un abbonamento ad uno dei pacchetti offerti dagli operatori (ad esempio, FastwebTV, Alice HomeTV o InfostradaTV), dunque solo i clienti possono accedere a questi contenuti