L'informazione televisiva e il ''nuovo'' terrorismo internazionale
L’evoluzione del telegiornale
Il giornalismo per immagini in movimento è nato nel 1907, prima della televisione, ad opera del fotografo francese Charles Pathé. Il Pathé Journal, consisteva in una serie di cortometraggi d’attualità, e presto si diffuse in tutto il mondo. Con l'avvento del sonoro, il mezzo si potenziò ulteriormente e fu impiegato come strumento di propaganda dai regimi totalitari. In Italia, l’Istituto Luce produsse e distribuì cinegiornali a partire dal 1924 e per tutto il periodo fascista. Fino agli inizi degli anni Cinquanta il cinegiornale rimase un mezzo d’informazione fondamentale, ma con l'avvento della televisione fu soppiantato dal telegiornale.
In Italia, la costituzione del telegiornale risale agli albori della programmazione: il primo TG sperimentale fu trasmesso il 10 settembre 1952 sul Programma Nazionale, mentre il primo notiziario ufficiale andò in onda al debutto ufficiale della RAI, il 3 gennaio 1954. Il telegiornale andava in onda alle 20.30, veniva letto da speakers ed era replicato in tarda serata.
“Il Telegiornale, nonostante tutti i condizionamenti, è fin dall’inizio una delle trasmissioni più seguite. È un Telegiornale che trasmette cerimonie di ogni genere, che è parziale, fazioso in politica, privo o quasi di notizie di cronaca e su vicende giudiziarie, ma entra in molte case dove non è mai entrato un quotidiano”.
Fornendo contemporaneamente un audio e un video, una parola e un’immagine, la televisione richiedeva poco sforzo allo spettatore; nulla di simile alla fatica della lettura o all’attenzione per seguire la radio. Per questo motivo in breve tempo il TG realizzò l’informazione di massa. A questo proposito, non bisogna dimenticare l’importantissimo ruolo svolto dalla televisione, come il più efficace e potente mezzo di unificazione linguistica in Italia, dove alla fine della seconda Guerra Mondiale non si parlava ancora una lingua comune. Negli anni Sessanta, la creazione del Tg2 (1961), notiziario della seconda rete, e la costituzione di redazioni estere, europee e non (è del 1967 il primo collegamento in mondovisione), insieme alla trasmissione di eventi eccezionali, come l’assassinio del presidente americano John Kennedy (1963) modernizzarono il telegiornale italiano.
In questi anni il telegiornale divenne un punto di riferimento per tutta la popolazione, come garanzia di verità. Un graduale sviluppo di sigle, impaginazione, riprese, effetti speciali, rese il telegiornale un modello informativo e comunicativo in diretta ineliminabile dalla società e dalle abitudini d'ascolto delle grandi masse.
Nel 1968 venne introdotto nel palinsesto televisivo l’appuntamento con l’edizione TG delle 13.30, con esso vennero introdotte significative innovazioni:
“Si allargava lo spazio dell’informazione a un pubblico parzialmente diverso da quello dell’appuntamento per tutti della sera: un pubblico più ristretto e con una forte componente femminile. Si allargava anche il campo delle notizie: entravano nel tempio dell’informazione storie di gente comune, di sport, di spettacolo; storie raccontate senza l’ufficialità del giornale della sera (…). Ma soprattutto si introduceva uno stile comunicativo meno impersonale e più colloquiale con i telespettatori”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'informazione televisiva e il ''nuovo'' terrorismo internazionale
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Abatematteo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Patrizia Calefato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 87 |
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