Per un'etica della solitudine: "Totalità e Infinito" di Lévinas

C’è un aspetto del godimento che non è ancora stato introdotto e di cui Lévinas parla quando usa il termine influenza. Si tratta di una sorta di potere che l’ambiente esterno ha sull’uomo in maniera inconscia, tale che esso ne risente per quanto riguarda il suo gusto e le sue scelte.

Pertanto, ciò di cui l’uomo gode, ciò che trova di suo gradimento, ha radici in quello che l’uomo è interiormente, ma anche nel luogo in cui egli si situa e del corpo di cui dispone; tutto questo infatti penetra velenosamente nell’uomo, nfluenzandone le capacità di godimento:

Autoctono, [l’uomo] è nello stesso tempo un attributo di sovranità e di sottomissione. Esse sono simultanee. Ciò che influisce sulla vita si insinua in essa come un dolce veleno. [Lévinas]

Ora, non sembrerebbe strano poter inserire Totalité et Infini in un contesto contemporaneo. Da questo momento in poi, infatti, Lévinas sembra adottare una certa critica alla società del suo tempo, che ben si sposa con la società dell’epoca contemporanea.

Le influenze che la società, ieri come oggi, portava all’uomo erano e sono molto forti: le tradizioni, le religioni e le economie liberiste o pianificate costruiscono castelli al di sopra delle semplici dimore dell’uomo, tanto che quest’ultimo, onde poterne uscire, è costretto a lunghe camminate in cunicoli, corridoi e attraverso porte arrugginite. Come in un labirinto, l’uscita c’è, ma non si scorge facilmente, se non con pazienza e un pizzico di razionalità.

Se storicamente si guarda in modo particolare agli ultimi venti anni di storia mondiale, non è impossibile non individuare una crescita esponenziale del potere capitalistico, dovuta sia ad oggettivi campi di forza, sia alla caduta del contrastante socialismo reale.

Ciò potrebbe sembrare un vantaggio, sulla scorta delle posizioni individualistiche di Lévinas: una politica economica e sociale che difenda in tutto e per tutto l’iniziativa individuale, sciolta completamente da legami statali, rappresenterebbe forse una libertà che nemmeno il filosofo francese immaginava quando parlava di godimento e di felicità personale, sebbene sia improbabile che egli li intendesse in senso puramente materialista.

Tuttavia, nel liberismo iperbolico di oggi, l’individualismo ha lasciato il posto alla massificazione, i principi individuali sono sottoposti al vaglio del mercato e il gusto personale non ha alcuna possibilità di vittoria nei confronti delle mode. Quindi, Totalité et Infini, se fosse diffuso oggi, potrebbe sembrare un testo rivoluzionario, quantomai sovversivo, sebbene in alcuni punti propugni concetti base condivisibili con gli intenti liberisti.