La comunicazione del lato oscuro
Rock satanico?
Esiste un intreccio, non di rado accentuato dai mezzi di comunicazione, tra satanismo, esoterismo e musica moderna. Ma davvero si può parlare di “rock satanico”? Prevedibilmente, esistono due scuole di pensiero. La prima, quella dei catastrofisti, è costituita da coloro che vedono il Diavolo in tutti i segni della modernità, per cui il rock sarebbe satanico intrinsecamente. La seconda, quella degli scettici, ha invece talmente tanta venerazione per gli idoli musicali che rifiuta categoricamente di metterli in discussione, giustificando i loro eccessi tramite la libertà di espressione. Queste due posizioni estremiste non possono però essere obiettive e utili ai fini di un’analisi accurata ed avalutativa del fenomeno in questione. Il primo segnale di un’entrata del satanismo nel mondo della musica è solitamente identificato sulla copertina di uno dei dischi pilastro della storia del rock, Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Bands dei Beatles (1967). Ringo Starr dichiarò all’epoca: “Abbiamo pensato di raggruppare i volti delle persone che amiamo ed ammiriamo.” E così ecco che tra questi, in alto a sinistra, compare anche l’immagine di un uomo calvo, facilmente riconoscibile come quella di Aleister Crowley, padre del satanismo moderno ed ispiratore della maggior parte dei gruppi esoterici contemporanei. Inoltre, le iniziali LSD del brano Lucy in the Sky with Diamonds farebbero riferimento, secondo alcuni, alla droga prediletta dai satanisti del tempo in cerca di visioni occulte. Ma le questioni sul gruppo di Liverpool non finiscono qui. Tra i Beatles, il più agguerrito contro il Cristianesimo era John Lennon ed una delle canzoni più celebri, Imagine, è anche la più insidiosamente anticristiana, cantando: imagine there’s no Heaven / it’s easy if you try / no Hell below us / above us only sky, (…) and no religion too (immagina che non ci sia nessun Paradiso / è facile se ci provi / nessun Inferno sotto di noi / sopra di noi solo il cielo (…) e anche nessuna religione).
Questo brano è tratto dalla tesi:
La comunicazione del lato oscuro
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Informazioni tesi
Autore: | Anna Tita Gallo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Mario Dossoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 157 |
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