Geochimica delle acque in uscita dalla Miniera di Campiano (GR): ripercussioni dello sversamento nel fiume Merse
La mineralizzazione di Boccheggiano (miniera del Merse)
La mineralizzazione di Boccheggiano costituisce un esempio di corpo minerario filoniano a pirite e solfuri misti. Essa si sviluppa lungo l'omonima faglia lungo il tratto sud-orientale della faglia medesima, con direzione all'incirca NW-SE e pendenza di 45° verso est.
Il corpo minerario principale si è formato in corrispondenza di una zona brecciata interessata da evidenti fenomeni di sostituzione delle litologie carbonatiche della formazione delle Argille con calcari palombini da parte di quarzo di origine idrotermale.
La paragenesi metallifera è data fondamentalmente da: pirite, ematite calcopirite. Altri solfuri, principalmente blenda e galena, sono presenti in traccia. Il contenuto medio in calcopirite, e conseguentemente quello in rame, diminuisce progressivamente con la profondità.
Il corpo mineralizzato principale di Boccheggiano è stato oggetto di sfruttamento fin da epoca remota. Secondo la documentazione storica l'attività mineraria iniziò a Boccheggiano e nel XVI° secolo con Vannoccio Biringuccio, quale direttore delle ferriere. A quei tempi venivano coltivati i cappellacci superficiali costituiti da ossidati dei vari metalli e principalmente di ferro.
La coltivazione in profondità della miniera di Boccheggiano per la produzione di rame iniziò nel XVIII° secolo. In 25 anni vennero estratte 1.5 milioni di tonnellate di minerale grezzo con tenori in rame del 4-8%.
I lavori si svilupparono su vari livelli tra quota +500 e quota +320 m s.l.m.. Lo sviluppo massimo in orizzontale è stato di 1800 m. In particolare, per l'estrazione del rame furono coltivati i livelli fino a quota +350 metri s.l.m.. Infatti al di sotto di tale quota il tenore in Cu scendeva a valori troppo bassi per renderne vantaggiosa l'estrazione.
L'estrazione di calcopirite e la produzione di rame ebbero termine con l'esaurimento della miniera del Merse circa sessanta anni fa. I lavori minerari continuarono successivamente con l'estrazione di pirite (200.000 t/anno), destinata alla produzione di acido solforico e pellets di ferro.
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Geochimica delle acque in uscita dalla Miniera di Campiano (GR): ripercussioni dello sversamento nel fiume Merse
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Informazioni tesi
Autore: | Enrico Filippi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura |
Relatore: | Luigi Antonello Di Lella |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 48 |
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