La comunicazione persuasiva nel mondo dell'auto

Alla domanda se il lavoro dell'artista pubblicitario contemporaneo è paragonabile al lavoro dell'artista del Rinascimento, non corrisponde una risposta univoca.

Sembrerebbe di sì, secondo alcuni in quanto nella sequenza relativa alla produzione delle pubblicità affiorano alcuni dati comuni: la presenza di un committente forte e potente economicamente, l'esigenza di trasmettere un contenuto, un pubblico socialmente variegato e comunque in possesso degli strumenti adatti per ricevere e comprendere, sia pure a diversi livelli, il messaggio lanciato (Centanni 2008).

Secondo Testa il collegamento è da interpretare come frutto dell'estasi creativa dell'artista (Testa 2006) o, estremizzando, come una semplice prassi tecnica, volgare e con scopi esclusivamente utilitaristici, priva dei connotati che si ritiene abitualmente qualifichino un'opera d'arte, cioè originalità, sincerità, verità, eternità, capacità di esprimere una visione delle cose (Hoffman 2003).

Arte e pubblicità resta ovviamente un tema importante e discusso poiché le contaminazioni tra le due dimensioni sono evidenti da sempre, quasi l'arte moderna e la pubblicità fossero nate simultaneamente tanto più che nel mondo contemporaneo, la differenza tra di esse si va sempre più attenuando, in certe espressioni addirittura annullandosi (Grazioli 2001).

Himmelman sostiene una corrente di pensiero che guarda ai pubblicitari come 'profanatori' superficiali che, a corto di idee, banalizzano le creazioni artistiche, sostenendo che risulta inconfutabile il fatto che forme sviluppate dalle esperienze più profonde e sublimi possano essere impiegate, e di fatto lo sono, per idolatrare la realtà più superficiale e meschina (Himmelman 1981).

Dagostino, invece, tiene alta la tesi che la citazione in pubblicità chiama le menti a condividere non solo saperi sull'ultimo detersivo in commercio, o sulla macchina più tecnologica e sofisticata, ma a ubbidire a un godimento estetico, a un piacere che il frammento citazionale impone (Dagostino 2007).