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Uomini che maltrattano le donne: un percorso rieducativo possibile. Strategie di intervento tra prevenzione e reinserimento sociale

Il modello ecologico nel lavoro con uomini autori di violenza

I programmi di intervento rivolti ad autori di violenza partono dal concetto che le persone motivate al cambiamento debbano essere messe nella condizione di poter concretamente intraprendere un percorso volto a tale scopo e che la comunità, dal lato suo, debba esercitare l’altrettanto fondamentale funzione di fungere da stimolo a questa motivazione al cambiamento.
Le cause del comportamento violento, come detto, non sono da ricercare in un unico fattore, ma richiedono di prendere in considerazione una moltitudine di aspetti di natura differente (individuale, relazionale, culturale, sociale), il cui intrecciarsi nel corso della vita può incidere sul singolo individuo.
Posto che i programmi rivolti agli autori di violenza si collocano nell’asse della prevenzione della Convenzione di Istanbul, il focus dev’essere incentrato su un lavoro di responsabilizzazione finalizzato ad evitare recidive. La visione teorica assunta da ciascun programma dovrà pertanto basarsi sulla teoria dell’intervento/cambiamento, come raccomandato dagli standard internazionali e nazionali69: deve cioè adottare metodologie in grado di intervenire sulle credenze e sui comportamenti dei soggetti presi in carico, partendo dall’assunto che la violenza sia un agito appreso e costruito a livello sociale, che ciascuno possa pertanto avere la capacità di cambiare e che il comportamento appreso, in quanto tale, possa essere disappreso.
Per questo motivo, gli standard europei ritengono fondamentale che i programmi lavorino in un’ottica integrata tra prospettiva di genere e ricorso ad approcci clinici e culturali, impiegando preferibilmente un modello ecologico in grado di fornire gli strumenti adeguati sia per una chiave di lettura corretta del fenomeno, sia per intervenire su di esso orientando ed integrando i vari approcci adottati dai programmi.

Il modello ecologico70 è in grado di individuare gli aspetti multifattoriali alla base della violenza, le modalità di intervento per interromperla e le eventuali resistenze al cambiamento.
La più recente indagine condotta nell’ambito del Progetto ViVa, frutto del lavoro congiunto tra IRPPS (Istituto di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali) e il CNR (Centro Nazionale di Ricerca)71, ha evidenziato come i vari programmi rivolti agli autori di violenza nel nostro Paese, adottino differenti approcci trattamentali, spesso integrando tra di loro i principi afferenti all’uno o all’altro approccio, grazie, almeno nella fase iniziale, agli esempi internazionali assunti come riferimento a cui sono state integrate la pratica quotidiana e l’esperienza diretta sul campo.
Nel proseguo dell’elaborato si andrà trattando il modello ecologico descritto da Hagemann White (2010), la cui importanza attribuita dagli standard europei sta nel fatto di basarsi su evidenze scientifiche e di prendere in considerazione, durante l’intervento coi maltrattanti, una moltitudine di fattori, i quali possono costituire l’origine della violenza. Successivamente si descriveranno i principali tipi di approccio adottati nel nostro Paese con focus sull’approccio criminologico, funzionale all’introduzione dell’ultima parte del presente elaborato dedicata nello specifico a comprendere nella pratica lo svolgimento dell’attività cel CIPM, che dal 2005 si occupa della presa in carico degli autori di reati sessuali all’interno del carcere di Milano - Bollate.




69 Rete Relive e “Linee guida per lo sviluppo di standard per i programmi che operano con uomini perpetratori di violenza domestica” Rete WWP – Work with Perpetrators of Domestic Violence in Europe – Daphne II Project 2006 – 2008.
70 Si ritiene essere quello privilegiato, come raccomandato dall’OMS (2002; 2005), dall’UN WOMEN
(Bronfenbrenner 1979, Dahlberg & Krug 2002) e dal WWP (2006 – 2008).
71 Il progetto ViVa - Monitoraggio, Valutazione e Analisi degli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne è realizzato nell’ambito di un accordo di collaborazione tra IRPPS-CNR e Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la definizione delle politiche di intervento, prevenzione e contrasto della violenza contro le donne in attuazione del Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2017-2020. “Relazione sull’indagine di campo per la definizione di un insieme obiettivo di standard quali-quantitativi per i servizi specialistici e generali - i programmi di intervento rivolti agli autori di violenza”. Il rapporto scaturito dal suddetto progetto discute i risultati dello studio qualitativo condotto sui programmi di intervento per autori di violenza tra il 2019 e il 2020.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Uomini che maltrattano le donne: un percorso rieducativo possibile. Strategie di intervento tra prevenzione e reinserimento sociale

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Teggi
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2022-23
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Ambrogia Cereda
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 167

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Parole chiave

rieducazione
sex offender
violenza sulle donne
reinserimento sociale
violenza di genere
violenza su minori
codice rosso
maltrattanti
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