Lo spartito matrimoniale: il contrappunto dell'eros carnale in relazione al cantus firmus agapico

Per Yannaras la caratteristica fondamentale dell’uomo è la relazione.
Tale relazione si esprime attraverso l’eros, anzi, come afferma Yannaras, «l'eros: sì, è esso a mutare l’esistenza in relazione». Non è sufficiente esistere: per essere pienamente, bisogna entrare in relazione con l’Altro.
L’uomo trova il senso della propria esistenza attraverso la relazione; «la pienezza di vita si ottiene soltanto nella reciprocità della relazione».
Vi è in ogni uomo una esigenza di relazione che non è altro che desiderio di vita che si attua attraverso l’eros: «l’eros è desiderio di vita, “di vita incontenibile, di vita eterna, di vita senza limiti, senza bisogno di mezzo o di organo alcuno per esprimersi […] esso è il modo della “vera vita” impresso nell’esistenza umana. Un riflesso della creazione dell’uomo “a immagine di Dio”».
Per raggiungere e gustare questa pienezza di vita, l’io ha bisogno di scoprire e incontrare il volto dell’Altro, di unirsi con lui per formare una carne sola, per co-essere con lui. Allora il volto dell’Altro si presenta come “oggetto”, come colui che si pone di fronte all’io nella sua unicità. In questo porsi di fronte, il volto dell’Altro diviene «il volto del mondo, il logos di ogni essenza og-gettiva. Logos che si rivolge a me e mi invita all’universale co-essere. Mi promette il mondo della vita e il meraviglioso monile della totalità. Nella sola relazione».
Attuare questa relazione è lo scopo dell’eros. L’eros permette di instaurare con l’Altro una relazione immediata, che coinvolge l’uomo nella sua piena totalità di anima e corpo.
È in questa relazione erotica, in questo impulso erotico ed in questo «evento della relazione [che] si “genera” il soggetto rendendo concreta la referenzialità del modo della sua esistenza».

Possiamo quindi dire che

è il desiderio a costituire il soggetto in esistenza logica. [Meglio ancora] ciò che chiamiamo soggetto è un evento erotico, e perché è un evento erotico è anche un’esistenza logica. L'impulso erotico verso la vita si realizza con il logos, e tale realizzazione costituisce il soggetto.

Questa esistenza logica è ciò che conduce a quella pienezza di vita che era già presente nella relazione primordiale tra l’uomo e la donna. In essa l’uomo e la donna sono pienamente soggetti, che manifestano il loro essere evento erotico poiché, pur essendo «nudi, […] non provavano vergogna» (Gen 2,23).
Tuttavia quanto detto sino ad ora non è sufficiente per garantire una piena reciprocità nella relazione: rimane il rischio che nella relazione erotica i soggetti coinvolti cadano nell’egolatria e nell’egocentrismo portando al fallimento dell’eros. Affinché questo non accada, è necessario che la relazione erotica si attui come piena offerta di sé, come kenosi, come eros kenotico.
Eros kenotico che trova, come esporremo in seguito, nella Kenosi di Cristo la piena manifestazione e la piena realizzazione.