Il ruolo “educativo” dei social network e gli insegnamenti del giornalismo partecipativo
Rapporti tra giornalismo partecipativo e stampa mainstream
La Rete ha cambiato e continua a cambiare il mondo dell'informazione. Il fenomeno del citizen journalism, sempre più diffuso, ha posto e pone tutta una serie di interrogativi relativi all'esistenza stessa della stampa mainstream.
Intanto sin dalla sua comparsa il giornalismo partecipativo ha assunto una posizione di contrapposizione rispetto alla stampa tradizionale accusata di avere ormai da tempo rinunciato al suo compito di watchdog journalism a tutela della democrazia e del pluralismo, perché ormai compromessa con il potere economico e politico.
L'agenda setting “l‘ordine del giorno” degli argomenti cui prestare attenzione dei media appare sempre più dettata dalle scelte editoriali e amministrative della proprietà, dal potere politico, dagli sponsor. “Sin dalla selezione e rappresentazione quotidiana delle notizie, i media modellano la realtà sociale. Essi sono in grado di strutturare i nostri pensieri e di portarci a un mutamento cognitivo. Ordinano e organizzano il mondo per noi, inducendoci a prestare attenzione a certi eventi piuttosto che ad altri. Possono anche non riuscire a dirci cosa o come pensare, ma riescono sicuramente a dirci intorno a quali temi pensare qualcosa. Questa è la funzione di a.s. svolta dai media, in particolare da quelli informativi”.
Per il giornalismo partecipativo la gestione del processo informativo è orizzontale, su base volontaria, svincolata da interessi sia politici che economici, l'agenda setting è modellata dagli utenti con il loro duplice ruolo di lettori e di reporter: sono i loro click a determinare l'importanza di una notizia.
La possibilità di accedere a tutta una serie di informazioni, diffuse spesso in tempo reale, sembra avere reso superflua la mediazione giornalistica professionale. Ma in tal caso è abbastanza reale il rischio della perdita della qualità stessa dell'informazione, risultato di un processo di selezione critica dei contenuti prima della loro diffusione, compito che solo il giornalista professionale potrebbe essere in grado di garantire.
“Qual è allora il ruolo del giornalista oggi? La difficoltà del giornalismo sta nel far emergere informazioni utili, spesso scomode e nel presentarle in modo comprensibile. Per farlo al meglio dobbiamo reinserire nel menù tre ingredienti: metodo, scrupolo nella verifica delle informazioni, studio per la semplificazione della complessità”.
Quello della verifica delle informazioni è uno dei problemi che la stampa mainstream deve affrontare se vuole acquistare credibilità. Nonostante l'indiscusso arricchimento determinato dalla sempre più massiccia diffusione di contenuti generati dagli utenti ad opera del citizen journalism. La circolazione di notizie false, oggi, rappresenta una grossa criticità per il mondo dell'informazione.
Sebbene la stampa sia stata sempre fortemente critica nei confronti del giornalismo partecipativo, frequente è stato il suo ricorso ai contenuti generati dagli utenti (foto, video, file audio), l' esigenza di recuperare per primi la testimonianza su un evento, o la scelta di arricchire una notizia per attirare più clic hanno determinato il loro inserimento nei siti web dei quotidiani senza un controllo preventivo sulla verifica delle fonti e sulla “fact checking”, ovvero la veridicità dei fatti.
Le tecnologie del Web 2.0 consentono un accesso capillare ad una miriade di informazioni e questo facilita la diffusione di notizie false o la loro manipolazione per fini politici. Dilettantismo, faciloneria e spesso voglia di protagonismo possono combinarsi in un mix estremamente pericoloso per la qualità dell'informazione e in taluni casi per la crescita democratica di una comunità. Se il citizen journalism non può ritenersi estraneo del tutto ad episodi di manipolazione dei fatti, è anche vero che ha in sé gli anticorpi per combattere la disinformazione. Il controllo esercitato dagli utenti della rete sui fatti pubblicati in molte occasioni è riuscito a smascherare false informazioni. Negli ultimi anni numerosi sono stati i siti e le piattaforme sviluppate per il fact checking. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il ruolo “educativo” dei social network e gli insegnamenti del giornalismo partecipativo
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Informazioni tesi
Autore: | Salvatore Tuccio |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università Telematica Pegaso |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Roberto Zarriello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 102 |
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