Il velo tra moda e sicurezza
Stilisti “islamcool” tra Oriente ed Occidente
La tendenza al look islamico sembra ormai esplosa ed inarrestabile. Si sta assistendo ad una contaminazione tra più modelli. La moda occidentale è da tempo influenzata da indumenti tipici di alcune comunità musulmane; sempre più spesso si vedono in località balneari donne occidentali che indossano caftani marocchini o tuniche pachistane. I sari bengalesi in India sono indossati anche da cristiani ed hindu. I shalwar kamiz pachistani vengono utilizzati anche da altre comunità religiose come i sikh e gli hindu. In Africa occidentale, alcune donne musulmane indossano, in luogo delle tradizionali vesti nere lunghe, abiti colorati con ampi turbanti.
Un ottimo esempio di contaminazione tra Occidente ed Oriente è rappresentato dalle creazioni della stilista Mona Mohanna nata in un villaggio nel sud del Libano nel 1970 e madre di due bimbi.
Il 1 agosto 1989 si trasferisce in Italia, scappando dalla guerra in atto a Beirut, per frequentare la scuola di Progettista di Abbigliamento e successivamente si stabilisce a Milano, dove segue un master in Fashion Design presso la Domus Academy concludendo con una tesi sulla “Seduzione Controllata”, dove spiega il concetto di seduzione pudica per tutte quelle donne che vogliono esprimere la bellezza del corpo e non della nudità. La tesi viene pubblicata da una prestigiosa rivista del settore. Nel 1999 Mona esce con la sua prima collezione a Firenze. La stilista di origini libanesi in tutte le sue collezioni cerca di coniugare in modo nuovo e creativo lavorazioni e tessuti tradizionali del Medio Oriente e dell’Asia abbinando le esigenze, gli stili ed i gusti delle donne occidentali.
Attualmente ha uno showroom a Milano ed il suo brand viene venduto in 120 negozi italiani. La sua clientela è multietnica. La produzione dei capi d’abbigliamento e degli accessori viene sempre realizzata in Libano ed in Siria da collaboratori scelti personalmente in laboratori di cucito ubicati in zone svantaggiate. I tessuti utilizzati da Mona sono sete stropicciate con tinture artigianali, garze di lana tessute a telaio, perle di vetro soffiate e bottoncini cuciti a mano. Mona per le sue capacità nel 2002 vince il premio Ismu come imprenditore immigrato, nel 2006 riceve il “Premio Europeo Terziario Donna” dalla Camera di Commercio di Milano, nel 2009 partecipa al Convegno patrocinato dalla Commissione Pari opportunità Regione Veneto “Il confine del velo”, al Convegno Internazionale presso l’Università Cattolica “Ethical Fashion. Moda Critica” e alla prima edizione italiana della Fiera sulla Moda Etica, “Ethical Fashion Show”.
Un altro esempio di contaminazione arriva dall’atelier dello stilista turco Atil Kutoglu classe 1968 . La sua boutique ad Istanbul racconta le contaminazioni tra Oriente ed Occidente, Europa ed Asia. La sovrapposizione dei due stili crea atmosfere luminose e contemporanee con elementi di arredo moderni e ricercati di gusto internazionale ma al tempo stesso con oggetti ed elementi decorativi che appartengono alla cultura ottomana. Dalla sala che affaccia sulla strada, attraverso la vetrina, è possibile notare affisso al soffitto una riproduzione dei motivi di un antichissimo tappeto ottomano esposto nel museo della città.
Nella seconda grande sala, tinteggiata di bianco, galleggia al centro un grande scrigno a forma di cigno, bianco all’esterno e di ottone lucidato all’interno, che contiene una sfera luminosa rivestita di piume naturali, sintesi tra gesto minimalista ed il profondo Oriente. Atil nasce ad Istanbul nel 1968 e decide di trasferirsi a Vienna dove nel 1992 presenta la sua prima collezione. Atil è famoso per aver disegnato abiti a celebrità appartenenti a culture differenti aggiungendo sempre quel pizzico di ciò che sono le sue origini. Pertanto non deve sorprendere vedere le creazioni del designer turco indossate sia da Hayrunnisa Gül, moglie dell’ex presidente turco Abdullah Gül, sia da Naomi Campbell.
Non tutti gli stilisti musulmani puntano alla contaminazione delle due culture. Grandi designer islamici hanno messo a disposizione il loro talento per famose griffe, riuscendo addirittura a creare un loro marchio. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il velo tra moda e sicurezza
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Luisa Fasulo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | relazioni ed organizzazioni internazionali |
Relatore: | Gian Maria Piccinelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 134 |
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