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Il sistema contabile e di bilancio delle istituzioni scolastiche: il Programma annuale come strumento di realizzazione del POF

Il Piano dell’Offerta formativa e le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107/2015

Con il riconoscimento dell’autonomia “funzionale” e successivamente con il D.I. n. 44/2001 recante le istruzioni generali della gestione amministrativo-contabile, le istituzioni scolastiche acquisendo personalità giuridica ed essendo titolari di diritti soggettivi sono uscite dalla loro dimensione autoreferenziale aprendosi ad una nuova cultura organizzativa , integrandosi verso l’esterno secondo una prospettiva sistemica in cui la scuola interagisce con i diversi soggetti che la compongono e allo stesso tempo la plasmano in un’ottica di cooperazione. L’articolo.3 del D.P.R. n. 275/99 introduce il Piano dell’Offerta Formativa (POF) che pur differenziato da scuola a scuola è uno strumento obbligatorio “costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurriculare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”/em>.

Con l’attribuzione dell’autonomia la scuola è chiamata a rispondere ai bisogni diversificati del contesto in cui opera, degli allievi che accoglie e delle molteplici istanze che provengono dagli utenti a cui si rivolge, siano essi genitori, il mondo produttivo e in una dimensione più generale l’intera comunità nazionale ed europea.

Già la Carta dei Servizi scolastici nello schema allegato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 7 giugno 1995, aveva previsto l’obbligo per ogni scuola di adottare e rendere pubblico un “Progetto Educativo di Istituto” (PEI) nel quale delineare le scelte didattiche, educative ed organizzative compresi i criteri per una migliore utilizzazione delle risorse che impegnavano la responsabilità della singola comunità scolastica, garantendo la partecipazione delle Istituzioni, del personale, genitori e alunni, e sviluppando un processo di semplificazione delle procedure e di offrire un informazione completa e trasparente, assicurando il rispetto della libertà di insegnamento dei docenti e lo sviluppo armonico della formazione dell’alunno, nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studi di ciascun indirizzo.

Attraverso l’elaborazione del POF, che sostituisce il PEI, si determina il disegno complessivo dell’Istituzione scolastica come strumento che deve contenere tutte le informazioni in merito alle scelte educative e formative della scuola, le priorità del servizio offerto, oltre a rendere esplicito l’importante obiettivo di garantire la qualità della formazione del discente

Per il raggiungimento di questi obiettivi l’elaborazione del POF deve basarsi su criteri di flessibilità rispetto alle scelte deliberate, anche in funzione delle esigenze didattiche, e sulla necessità di una coerenza progettuale che possa creare una relazione costruttiva e funzionale tra la scuola e la comunità di riferimento oltre a conferire maggiore responsabilità ad ogni attore che partecipa alla sua creazione in quanto obbligato a rendere conto, per la parte di sua competenza, del proprio operato. Nel concetto di Piano è intrinseca la natura programmatoria che tende ad un obiettivo , ad una comune destinazione delle attività organizzate e delle risorse a disposizione, come strumento indispensabile attraverso il quale la scuola si assume l’obbligo di rispondere alle aspettative di tutti coloro che ne sono direttamente o indirettamente coinvolti, tra i quali gli studenti attraverso la costruzione del loro percorso formativo, le famiglie alle quali viene chiesto di proporre interventi efficaci per il miglioramento della didattica, il mercato locale e il sistema produttivo attraverso le abilità e l’acquisizione di competenze che lo studente acquisisce, e al contesto sociale attraverso i valori ed i comportamenti condivisi.

Il concetto di Piano è anche espressivo di un procedimento programmatorio nel senso che contiene formalmente le risultanze di una procedura di programmazione articolata in varie fasi (proposte, pareri, elaborazione ed approvazioni) che attesta la partecipazione delle varie componenti, interne ed esterne, alla sua definizione , ma anche l’aderenza agli obiettivi formativi definiti a livello di programmazione nazionale (Ministero) e di programmazione territoriale (Enti locali). L’autonomia progettuale e curricolare della scuola dell’autonomia trova infatti un duplice riferimento: da un lato deve rispettare le linee dell’ordinamento scolastico nazionale , cioè gli indirizzi comuni richiamati dall’art.8 del DPR n. 275/99, dall’altro deve misurarsi con le competenze degli enti locali in materia di programmazione dell’offerta formativa sul territorio come da disposizioni contenute all’art.138 del D.Lgs. n. 112/1998., in merito alla localizzazione delle strutture e servizi, di integrazione tra istruzione scolastica e formazione professionale , di promozione del diritto allo studio.

Il concetto di offerta pur rinviando a principi di carattere economico implica che ogni scuola offre un documento rappresentativo dei tratti essenziali della sua identità culturale, una specie di quadro di riferimento entro il quale rappresentare e sviluppare le molteplici iniziative didattiche ed educative che intende promuovere e presentare all’utenza. In questa prospettiva l’elaborazione del POF non può essere vissuto come un adempimento burocratico , ma rappresenta un momento fondamentale nella vita di ogni scuola come un vero e proprio atto di indirizzo che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli “utenti” del servizio educativo e della più ampia comunità sociale, ma anche come strumento di verifica e valutazione della corrispondenza tra gli obiettivi annunciati e risultati conseguiti, in quanto la proposta formativa non deve limitarsi a riflettere i bisogni del contesto sociale e culturale ma, attraverso l’elaborazione del progetto, la scuola deve svolgere un ruolo attivo e integrativo con il territorio dimostrando la capacità di sostenere e argomentare la propria proposta formativa.

Il Piano dell’Offerta formativa nel rispetto delle indicazioni stabilite dal M.I.U.R., che contengono disposizioni relative alle attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale e agli standard relativi alla qualità del servizio, si compone di due parti: la prima centrata sulla costruzione dei curricoli ed una seconda relativa ai criteri di organizzazione ed erogazione del servizio di insegnamento. Il comma 2 dell’art. 8 del DPR n.275/99 dispone che le istituzioni scolastiche devono integrare la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attività da esse liberamente scelte, nel rispetto del pluralismo culturale e territoriale e delle diverse esigenze degli alunni concretamente rilevate, da quelle espresse dalle famiglie e dal contesto sociale , culturale ed economico del territorio.

Il curriculo della singola istituzione scolastica può essere definito e arricchito con discipline e attività facoltative sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali negli ambiti previsti dagli artt. 138 e 139 del D.Lgs. n. 112/98 e le stesse istituzioni, singolarmente o collegate in rete, possono realizzare ampliamenti dell’offerta formativa consistenti in ogni iniziativa in favore della popolazione giovanile e degli adulti purchè coerenti con le finalità perseguite, ed è inoltre prevista per ogni scuola la possibilità di aderire a convenzioni stipulate a livello nazionale, regionale o locale anche per la realizzazione di progetti di carattere specifico.

Per la valorizzazione della professionalità e l’impegno del corpo docente e per la realizzazione del POF il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) comparto scuola del 2001, ha introdotto in tutti gli ordini e gradi, le “funzioni obiettivo” oggi trasformate in “funzioni strumentali” al Piano dell’offerta formativa. Le “funzioni strumentali” sono identificate con delibera del Collegio dei docenti in coerenza con le concrete esigenze del POF, e non più in riferimento ad aree astrattamente precostituite come accadeva con le funzioni obiettivo. Il collegio dei docenti definisce i criteri di attribuzione, il numero e i destinatari delle funzioni, designando i docenti cui affidare gli incarichi con delibera motivata, incarichi che saranno successivamente conferiti dal Dirigente scolastico.
[…]

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Il sistema contabile e di bilancio delle istituzioni scolastiche: il Programma annuale come strumento di realizzazione del POF

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Informazioni tesi

  Autore: Eros Cudis
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze dell'Amministrazione
  Relatore: Andrea Crismani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 186

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