Omogenitorialità. Le sfide della genitorialità omosessuale tra pregiudizio e discriminazione
Il Minority Stress
Il pregiudizio e la discriminazione sono fattori rilevanti di stress. Con il termine minority stress si fa, appunto, riferimento allo stress provocato dal fatto di essere una minoranza sottoposta a pregiudizio e discriminazione. In particolare, quella omosessuale è una minoranza un po' diversa dalle altre: non può contare su modelli positivi di riferimento e difficilmente trova sostegno nella propria famiglia, che può anzi assumere atteggiamenti ostili e di rifiuto. Andrew Sullivan scrive: «si è tentati di formulare una domanda a cui forse è sciocco rispondere: è peggio essere penalizzati dal colore della propria pelle ma poter godere dei legami affettivi che rendono la vita degna di essere vissuta, oppure nascere in un apparente contesto di uguaglianza per poi vedersi negare il diritto all'integrità delle proprie emozioni ed essere poi costretti ad interiorizzare questo trauma». Secondo Ilan Meyer, docente di scienze mediche e sociale alla Columbia University, il minority stress si compone di tre dimensioni:
• Omofobia interiorizzata, intesa come atteggiamento negativo e conflittuale che, più o meno consapevolmente, la persona omosessuale ha verso le proprie fantasie e desideri omoerotici;
• Stigma percepito, per cui quanto maggiore è la percezione del rifiuto sociale, tanto maggiori saranno la sensibilità all'ambiente, il livello di vigilanza relativo alla paura di essere identificato come gay o lesbica, il ricorso a strategie difensive inadeguate;
• Esperienze vissute di discriminazione e violenza, con caratteristiche traumatiche acute e/o croniche. Per questo terzo punto, più che qualsiasi spiegazione possono essere utili alcuni esempi emblematici: un'esperienza di discriminazione acuta è quella di una ragazza che, dopo aver superato in modo brillante un colloquio di lavoro, ottiene una posizione professionale che le viene revocata, durante un periodo concordato di prova, quando emerge che è lesbica. L'esperienza traumatica cronica è quella tipica di un ragazzino, forse gay, che viene preso in giro e chiamato “finocchio” dai compagni di scuola tutti i giorni e si accorge che i suoi genitori un po' si vergognano di lui.
In una ricerca svolta su un campione di 741 soggetti omosessuali, lo stesso Mayer ha mostrato una correlazione significativa tra le tre dimensioni del minority stress e cinque indicatori di disagio psicologico: sintomi depressivi, senso di colpa, problemi sessuali, approcci distorti ed iperemotivi all'epidemia di AIDS, pensieri o tentativi di suicidio. Questo risultato conferma l'ipotesi di una influenza negativa e diretta del minority stress sulla salute mentale delle persone gay e lesbiche: ad alti livelli di minority stress possono coincidere altrettanti esponenziali livelli di danno psicologico. Il minority stress ha riflessi sullo sviluppo psicologico e affettivo, la formazione della personalità, le relazioni personali e di coppia e ne possono derivare condizioni psicopatologiche di varia entità clinica. Numerose ricerche, infatti, hanno rilevato che gli effetti dannosi della stigmatizzazione sociale, delle persecuzioni e delle discriminazioni su uomini, donne e adolescenti omosessuali, sono correlati con un alto rischio di contrarre disturbi mentali. [...]
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Omogenitorialità. Le sfide della genitorialità omosessuale tra pregiudizio e discriminazione
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Cusimano |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze e Tecnologie |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Alessandra Salerno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 98 |
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