Il ''Logos'' si fa musica: la fenomenologia del divino e la tensione verso l'ineffabile
Melodie semplici e canto popolare religioso
La liturgia deve essere cattolica, ovvero universale, per tutti i credenti e per questo motivo deve essere semplice: questo non significa che debba essere banale, ma che esprima una condizione di maturità. Cattolicità non vuol dire uniformità, ma espressione delle diversità culturali, per esempio quelle che emergono mettendo a confronto la bellezza del culto divino in una cattedrale e quello di una chiesa parrocchiale, si tratta di livelli diversi.
È opportuno attuare un adattamento alla cultura locale, ma non bisogna tralasciare l’obiettivo del conservare l’universalità del messaggio cristiano. Per Ratzinger non si tratta di un ecumenismo del ritorno in cui si rinnega la propria storia di fede, ma del rispetto della multiforme pienezza della fede. La musica è una forza che opera coesione nel gruppo, i canti familiari a una comunità ne diventano il distintivo, rafforzano l’identità cristiana di quel gruppo particolare71. Ratzinger si chiede se si possa considerare comunità un gruppo di persone che fanno fatica a cantare assieme, e vi risponde affermativamente dichiarando che si parla di comunità non appena un insieme di credenti loda il Signore con il canto, elemento che li unisce più dell’appartenenza ad una stessa classe sociale.
A conclusione, si ricorda che l’esigenza di introdurre canti popolari nella liturgia si è sentita nel dopoguerra, rivalutando la religiosità popolare attraverso un atteggiamento meno intellettuale e formale nei confronti del religioso. Licinio Refice e Domenico Bartolucci si sono occupati di canti di tipo strofico, schema molto in voga nel Nord Europa, invece Luigi Picchi nel 1953 ha proposto canti di tipo responsoriale, come Joseph Gelineau: questi hanno l’obiettivo di integrare il popolo nel canto liturgico.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il ''Logos'' si fa musica: la fenomenologia del divino e la tensione verso l'ineffabile
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Bretto |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Marco Ravera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 164 |
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