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Mobbing: panoramica del fenomeno e studio di un caso particolare

La tutela del lavoratore mobbizzato

In attesa che il Parlamento approvi una legislazione a livello nazionale, la normativa vigente può comunque tutelare il lavoratore sia sul piano fisico che patrimoniale.

Ciò detto, la vittima del mobbing potrà appellarsi per la sua difesa sia ai diritti sanciti dalla Costituzione (artt. 234323541), sia dal Codice Civile (art.2087) e dal Codice Penale, purché riesca a dimostrare l'esistenza del rapporto di causalità tra il proprio malessere e le azioni mobbizzanti subite, così come previsto dall'art. 2697 dl Codice Civile che stabilisce che spetta a chi agisce in giudizio fornire la prova e fornire la prova di aver subito mobbing è un compito quanto mai arduo. Due esempi:

Appellandosi all'art.2087 C.C. la vittima potrà venire risarcita per i danni subiti alla salute a causa di una violenza psicologica continua e reiterata nel tempo sul posto di lavoro.

Ciò premesso, appare chiaro che le azioni mobizzanti violino sistematicamente quanto previsto dall'articolo 2087 perché la vittima perde fiducia in sé stessa e non viene opportunamente tutelata dal datore di lavoro in capo al quale ricadono precisi obblighi di protezione nell'ambito del rapporto di lavoro.

Appellandosi all'art. 2103 del Codice Civile e alla Legge 20 maggio 1970 – Statuto dei Lavoratori, potrà impugnare provvedimenti di demansionamento o trasferimento, se non attuati per "comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive" in quanto "il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è assunto".

Il mobbing può anche avere rilevanza penale se vengono ipotizzati reati come ad esempio quelli previsti dall'art.590 del Codice penale, le lesioni personali colpose, maggiormente sanzionabili se in violazione della normativa prevista per la prevenzione sugli infortuni sul lavoro; ingiuria o diffamazione, in violazione dell'art. 594; violenza privata , art. 610, minacce art.612, o molestie sessuali art. 609bis, oltre a tutte le sanzioni che potrebbe vedersi comminare il datore di lavoro per le violazioni delle norme a tutela della salute e sicurezza del lavoratore di cui al D.Lgs 81/2008.

Dal punto di vista pratico, la questione riferita alle armi di difesa in possesso alla vittima può risultare particolarmente complessa perché il lavoratore è tenuto a dimostrare i fatti storici sia sotto il profilo oggettivo (consistenti nelle azioni vessatorie subite, dal nesso causale) sia sotto il profilo soggettivo (comportamento doloso e quindi coscienza e volontà di danneggiare, e colposo, conseguente alla condotta del mobber). Ciò può risultare particolarmente difficile sia perché, essendo il mobbing nella prima fase della sua manifestazione strisciante, la vittima spesso non ha ancora realizzato l'esistenza di un piano di attacco, per cui all'epoca dei primi accadimenti difficilmente li annota e cataloga per una futura evenienza; sia perché questa dovrà convincere dei testimoni a sostenere la sua tesi e spesso questi testimoni sono i colleghi, che continuano a lavorare alle dipendenze di quel datore di lavoro che ha perpetrato o accettato i comportamenti illeciti e quindi spesso si vedrà rifiutata la collaborazione. Dobbiamo anche aggiungere che, manifestandosi il danno subito dalla vittima sottoforma di malattia, sia fisica che psichica, questa avrebbe nella quasi totalità dei casi, un carattere transitorio, che quindi al momento del giudizio potrebbe anche essere già risolto.

Mentre per dimostrare l'accadimento degli atti vessatori serve appunto una prova, per rilevare la finalità degli stessi la vittima si potrà avvalere di semplici presunzioni, ovvero le conseguenze che il Giudice ritenga potrebbero derivare da queste circostanze "gravi, precise e concordanti", come il licenziamento o l'allontanamento.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Mobbing: panoramica del fenomeno e studio di un caso particolare

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Informazioni tesi

  Autore: Paola Cogo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Private Management
  Relatore: Claudia Cermelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 84

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