Osservazioni bioetologiche su Prays oleae (Bernard) (Lepidoptera, Yponomeutidae) e determinazione dell'indice di riduzione

Il lavoro è stato svolto nel periodo compreso fra maggio e novembre 2012 presso le aziende Bono e Santangelo site nel territorio del comune di Sciacca – in provincia di Agrigento – nella porzione sud-occidentale della Sicilia.
L'azienda Bono, con coordinate 37°30'36.64" N e 13°11'26.19" E, si torva a circa 2,75 km dalla costa e a un'altitudine di 107 m s.l.m; l'azienda Santangelo, che presenta coordinate 37°34'52.18" N e 13°04'45.60" E, dista dal mare circa 9 km e presenta un'altitudine di 244 m s.l.m..
Entrambe le aziende sono condotte in regime biologico da più di dieci anni e presentano piante di olivo (Olea europaea L.) di circa 20-30 anni di età afferenti alle cultivar Cerasuola, Biancolilla e Nocellara del Belice, con sesto di impianto di 8°—8 e forma di allevamento a vaso.
Al fine di monitorare l'andamento dei voli dei maschi di P. oleae sono state impiegate trappole a feromone sessuale di tipo TrapTest, costituite da un fondo cosparso di colla entomologica, nel centro del quale era posizionato l'erogatore del feromone sessuale. In considerazione del fatto che il raggio d'azione del feromone è molto ampio, in entrambe le aziende è stato sufficiente collocare tre trappole disposte ai vertici di un triangolo equilatero e appese a un'altezza di 1,50-1,80 m da terra.
La registrazione delle catture, iniziata nel mese di maggio e continuata fino al mese di ottobre, era eseguita con cadenza settimanale, mentre la sostituzione della base e dell'erogatore del feromone di ciascuna trappola era effettuata a cadenza mensile.
Il monitoraggio diretto delle ovideposizioni della generazione antofaga è iniziato nel mese di maggio, nella fase di post allegagione, quando la lunghezza delle drupe si aggirava intorno agli 8-10 mm. A tal fine lo schema di campionamento prevedeva, in entrambe le aziende, quattro gruppi randomizzati di cinque piante ciascuno. Per l'identificazione, sono stati associati a ogni gruppo e pianta rispettivamente un numero romano e uno arabo.
Da ogni pianta, il campionamento era effettuato attraverso il prelievo settimanale di dieci drupe per punto cardinale, iniziando per convenzione la raccolta sul lato esposto a nord. Le drupe raccolte erano poste in bicchieri di plastica di 80 cc nei quali i quattro gruppi di olive – uno per punto cardinale – erano separati da dischetti di cotone idrofilo.
Dopo aver sigillato ogni bicchiere si annotava su di essi i numeri che contrassegnavano il gruppo e la pianta dalla quale le olive erano state raccolte. [...]