Mad Men: L'estro didattico della pubblicità attraverso il serial televisivo

Se di Ogilvy la testimonianza visionaria dalla quale attinge Mad Men riguarda soprattutto alcune concezioni pianificative riguardo il metodo extra-creativo, di Bernbach ci perviene la testimonianza di un aspetto logistico intra-creativo: la sua filosofia controcorrente (cui egli stesso dichiarò la disponibilità ad accettare il rischio di metterla in pratica): la modalità di organizzare l’ideazione della campagna soprattutto per ciò che concerne, lo ribadiamo, la coppia creativa per le logiche nelle quali è concepito l’annuncio, lo spot, che risponde meno agli schemi rigidi della cultura scientifica ma dà adito alle caratteristiche poliedriche dei creativi, che possono scambiarsi i ruoli (ora l’art director può avere un’intuizione testuale e viceversa), e anche il contatto diretto con il cliente non fu solo permesso ma bensì incoraggiato. Uno degli aforismi: “Ciò che è memorabile non è mai nato da una formula” ricalca anche lo stampo di fondo della costruzione delle campagne made in Sterling Cooper: L’evasione da qualsiasi procedura rigida di creazione. Per la prima volta poi la DDB offre opportunità di lavoro anche per coloro capaci di dimostrare le opportune abilità acquisite con la pratica e l’intuito e non solamente per quelli che frequentavano scuole giuste; nella serie più volte torna il contrasto fra chi è inserito nel proprio ruolo e mostra un incapacità formale di adempimento alle proprie mansioni e chi si distingue per le competenze non riconosciute; riconoscimento che avviene solo dopo processi travagliati, vista l’impostazione ideologica di governance- soprattutto nelle prime stagioni- che segue nell’analisi.