Crowdsourcing e open-innovation. Perché la folla conosce la soluzione migliore.
Categorie di crowdfunding
Nell’articolo "Ex ante crowdfunding and the recording industry: a model for the U.S.?" Tim Kappel definisce il crowdfunding in questo modo: "the act of informally generating and distributing funds, usually online, by groups of people for specific social, personal, entertainment or other purposes". Inoltre nello stesso articolo distingue due diverse tipologie di crowdfunding che definisce "ex post facto" e "ex ante".
Nel primo caso viene offerto un supporto finanziario che é reso disponibile in cambio di un prodotto completo, nel secondo caso, il supporto è fornito indipendentemente dal risultato allo scopo di perseguire un obiettivo comune, è il caso dei fondi donati a Barack Obama per la sua campagna per le presidenziali. Il modello ex ante è stato usato con articolare frequenza ed efficacia in ambito artistico, in particolare nel settore del film-making ma anche da scrittori e artisti di vario genere.
Normalmente il contribuente riceve un riconoscimento definito da Kappel "patronage perks" che si traduce nella presenza del nome nei titoli di coda del film realizzato, in riconoscimenti nei ringraziamenti di un romanzo o in accessi al backstage e altri privilegi simili.
Il sistema é in evoluzione in particolare per alcuni settori come nel caso dell’industria musicale; oltre ai "patronage perks" possono essere attribuiti dei diritti monetari sulle vendite dei futuri album o registrazioni. In quest’ultimo caso si parla anche di sistema di coinvolgimento, infatti i partecipanti investono nel futuro e nel successo degli artisti e ne seguono i progressi con interesse e attenzione ben diversa da quella di normali spettatori.
Quando si parla di modelli ex ante é possibile creare un’ulteriore suddivisione interna in due categorie definite "betting model" o "investing model". Quello definito investing model si concretizza nella vendita di prodotti allo scopo di raggiungere una data somma di denaro, con betting model invece diversi soggetti competono per l’assegnazione dei fondi che vengono attribuiti solo se raggiungono una data soglia proporzionale alla quota iniziale prestabilita che il soggetto dichiara di voler raggiungere.
Una diversa distinzione é espressa nell’articolo "Crowdfunding: Tapping the Right Crowd". Anche in questo caso le categorie sono due, ma sono differentemente distinte. Una prima categoria consiste semplicemente nel pre-ordine del prodotto. Chiaramente l’acquisto preventivo è agevolato da prezzi ridotti, ma consente all’azienda o al soggetto patrocinatore di ottenere i fondi necessari a lanciare il prodotto. La folla che investe nel progetto avrà quindi agevolazioni e diventerà parte dei clienti in un momento successivo.
Una seconda forma è quella definita di "profit-sharing", che prevede individui disposti a fornire fondi ottenendo in cambio profitti e guadagni successivi. In questo caso il rapporto è prettamente economico, non vi sono garanzie che il soggetto fornitore di fondi diverrà successivamente anche cliente rispetto alla struttura finanziata. In entrambi i casi sono garantiti benefici rispetto al consumatore "regolare".
Gli autori sono giunti alla conclusione per cui l’azienda tende a preferire il modello basato sui pre-ordini quando l’ammontare del capitale iniziale necessario sia relativamente basso, e a preferire un meccanismo di investimento condiviso quando il capitale richiesto sia più consistente. La ragione è relativa alle differenze di prezzo garantite per utenti che acquistano con pre-ordini; qualora la quota del finanziamento sia molto alta i vantaggi per l’azienda tendono a diminuire. Gli individui sono più omogenei quando è applicato il modello del profit-sharing.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Crowdsourcing e open-innovation. Perché la folla conosce la soluzione migliore.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Gregorio |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Pavia |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Comunicazione professionale e multimedialità |
Relatore: | Fabio Muzzio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 167 |
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