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Instabilità e crisi finanziaria: il caso dell'Irlanda

Cosa è stata la Tigre Celtica

“In effect, Ireland acts as a production and financial intermediary that has enormous liabilities to foreign investors and imports large volumes of goods and services but also holds very large foreign asset positions and has a spectacular export record” (Lane e Ruane, 2006, p. 70).

Un imprevedibile fattore di discontinuità tecnologica è stato la spinta esterna che ha favorito l'eccezionale periodo di crescita irlandese. Burnham (2003) ha citato, per spiegare l'accelerazione subita dall'economia globale alla fine del XX secolo, una suggestiva definizione di F. Cairncross comparsa sull'Economist (1995), dove si parlava di “morte della distanza”. In un ristretto periodo temporale una nuova e moderna tecnologia, quella informatica, unita a una feroce competizione nei mercati, ha eliminato la distanza come costo di produzione per tutto ciò che potesse avere un certo valore ed essere digitalizzato e trasferito tramite la rete Internet. Su questo evento i politici irlandesi non ebbero influenza, essendosi piuttosto trovati nel posto giusto al momento giusto, nonché abili a compiere le giuste scelte, di modo che il Paese fu pronto a sfruttare i vantaggi di questo cambiamento epocale. Il caso dell'Irlanda dimostrò quanto potessero essere positivi i risultati ottenuti da politiche previdenti se, contemporaneamente, si verificava una congiuntura favorevole di fattori esterni e si era stati in grado di ottenere una determinazione collettiva a non ripetere gli errori del passato. Tutto ciò gettò le basi per una inaspettata crescita che si svolse in una successione di tre fasi:
- una ripresa dal 1987 al 1990 , basata sulla stabilizzazione fiscale tramite il taglio delle spese;
- una crescita rallentata tra il 1991 e il 1993 , come lenta era stata in quel periodo l'attività internazionale a causa degli alti tassi di interesse e della crisi sul mercato dei cambi;
- una crescita accelerata dal 1994 fino alla fine del millennio, alimentata dall'impennarsi delle esportazioni e dall'aumento della domanda aggregata interna.
Se, da una parte, gli addetti della Commissione Europea si compiacevano di quanto l'Irlanda fosse un buon esempio dei risultati ottenuti dalla strategia di coesione, dall'altra le ridotte dimensioni e l'apertura della Nazione giocarono un ruolo determinante: il Governo, aiutato dai fondi europei che diedero un contributo marginale seppur importante ad un processo in fieri (FitzGerald, 1998), si rese conto di poter influenzare il lato dell'offerta dell'economia, per venire incontro alle esigenze del mercato. Ciò coincise con la liberazione dei flussi dei capitali causata dalla globalizzazione e l'Irlanda, in virtù della sua posizione e del regime fiscale poco invasivo, si trovò a beneficiare sproporzionatamente del flusso di investimenti esteri verso l'Europa. è stato riconosciuto come i tassi di crescita esagerati del periodo della Tigre Celtica fossero insostenibili nel lungo periodo.
Svariati critici avevano notato come le caratteristiche dell'economia irlandese, che implicavano una sostanziale dipendenza dalla salute di altre economie, facessero sì che l'Irlanda fosse potenzialmente vulnerabile in caso di shock economici esterni, in particolare qualora provenissero dall'altra costa dell'Atlantico. Come le forze potessero trasformarsi in debolezze. Eppure si credette che, qualora l'Irlanda fosse stata raggiunta dai venti della recessione, il budget del Governo, così ricco negli ultimi anni, sarebbe rimasto abbastanza in positivo da prendere le contromisure contro-cicliche necessarie a superare la crisi. Come e quanto drammaticamente ciò non sia avvenuto nel 2008 è l'argomento della restante parte di questo testo, ora che sono state analizzate e si possono dare per note le dinamiche del boom specifiche al contesto irlandese; ciò che Minsky non avrebbe avuto dubbi nel definire “un lungo periodo di benessere economico”, o la calma che anticipa l'arrivo di una tempesta.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Instabilità e crisi finanziaria: il caso dell'Irlanda

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Ferrando
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: comunicazione multimediale e di massa
  Relatore: Lino Sau
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 257

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