Antropologia in Valtellina: incontro tra metamorfosi e leggenda
Mitiche bestie dell'immaginario umano nel territorio valtellinese
Il Serpente
Il serpente è da sempre uno degli stimoli più forti all'immaginazione umana, ha dato origine ad animali fantastici ed è stato fonte di adorazione per le culture sparse ai quattro angoli del pianeta.
La sua pelle è simbolo di rinascita e rinnovamento ed è collegato all'immortalità. Mentre al suo veleno, come a quello di piante ed altri animali, furono spesso attribuite proprietà curative come quella di infliggere la morte o di portare a pi. alti gradi di espansione della coscienza.
Nei racconti spesso supera i suoi compagni più malvagi come la volpe e il lupo in astuzia e perfidia. I miti e le leggende sui rettili, dal drago fino all'innocuo orbettino, non sembrano aver conosciuto battute d'arresto nel corso della storia. Dal serpente biblico, che fisserà le sue caratteristiche di tentatore astuto ed infernale, punito con la perdita degli arti, a quello dei miti greci e normanni per correre fino alla venerazione che ne fecero maya, aztechi e toltechi.
Generato dal sangue della testa della medusa fu Antisfeba, serpente dalle due teste poste all'estremità del corpo mentre, la creatura, era forse una delle trasformazioni predilette da Lamina, donna serpente della mitologia greca, che, a causa della vendicativa gelosia di Era, aveva preso l'abitudine di cibarsi della prole delle altre madri, succhiandone il sangue, malsana abitudine che non verrà disdegnata, come si credeva, né da streghe né da molti animali misteriosi.
Il carattere trasformista di questo nostro personaggio non si frena nemmeno nella mitologia norrena, che dato l'ambiente e gli usi, non poteva che situare nel mare Mi.gar.sormr, mostruoso e potente serpente marino, che riuscirò a trarre in inganno perfino il grande Thor, grazie alla sua curiosa capacità di tramutarsi in gatto.
I Naga sono invece gli uomini-serpente della religione e della mitologia ind., di cui possiamo avere notizie dall'India al Nepal fino a Laos e Giava dove arrivano ad assumere la forma di Draghi. Sono custodi dell'immortalità, protettori delle acque, e, quindi della fertilità, e qui, rivestono un ruolo positivo, a meno che l'uomo, come suo solito, non voglia disturbarli o recar loro danno. La figura non perde di peso neppure nell'antico continente americano dove Quetzalcoatl, "il serpente piumato" fu simbolo di intere civiltà.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Antropologia in Valtellina: incontro tra metamorfosi e leggenda
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Informazioni tesi
Autore: | Manuel Piardi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Gino Ruozzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 52 |
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