L’e-book nel mondo scuola. Prospettive di innovazione con il libro digitale.

Così come per il “libro” tradizionale cartaceo, il termine “ebook” si usa per indicare tanto il contenuto quanto lo strumento che lo contiene. È essenziale quindi distinguere prima di tutto l’e-book, inteso come file di contenuto digitale e denominato anche libro digitale o elettronico dall’hardware apposito per la sua lettura. Per maggiore chiarezza si è definito quest’ultimo e-book reader (o ereader) e, più genericamente, supporto o dispositivo di lettura. Il solo testo elettronico non è di per sé un libro digitale: occorrono da un lato la strutturazione e la cura formale del testo, dall’altro le interfacce adeguate alla sua fruizione. L’e-book dovrebbe rappresentare un’evoluzione naturale delle offerte su carta, pertanto i supporti dovrebbero essere strumenti portatili, leggeri, poco stancanti per la vista, privi di cavi e fili elettrici, non troppo costosi e non troppo fragili. L’esistenza di buoni (e comodi) dispositivi per la lettura di testi elettronici è, da questa prospettiva, un prerequisito indispensabile non solo per la diffusione commerciale dei libri elettronici, ma per la stessa riflessione teorica sulle loro caratteristiche e sulla loro accoglienza da parte dei lettori. In condizioni di lettura peggiori e più costose, infatti, non ci sarebbe motivo di abbandonare il libro cartaceo. Il classico personal computer, gli e-book reader, dispositivi dedicati e i tablet pc sono a oggi i tipi di supporto con cui è possibile “sfogliare” un libro digitale. Nessuno di questi ha però raggiunto la qualità del libro su carta, soprattutto nel campo dei libri scolastici. Nello specifico, l’e-book può essere visualizzato su questi strumenti oppure stampato. Nell’editoria si parla di “print on demand”, quando la stampa è su richiesta, effettuata al momento e in base al numero esatto di copie realmente prenotate o assorbite dal mercato. Per la vendita di questi libri digitali, ai fini di compatibilità e accessibilità, si è cercato uno standard comune a tutte le case editrici e a tutti i dispositivi; lo si è trovato nel formato ePub che via via si sta diffondendo. Molte sono già le versioni digitali dei classici della letteratura, meno varia è invece la disponibilità di altri generi, soprattutto nel settore scolastico. Anche per questo il mercato dell’e-book in Italia non vanta grandi numeri, anzi, si parla dello 0,03% nel dicembre 2009. Secondo le stime dell’Ufficio studi AIE, questo segmento coprirà entro la fine del 2010 lo 0,1%, il triplo.L’Ufficio studi dell’AIE nel dicembre 2009, durante la fiera Più Libri Più Liberi, ha condotto una ricerca sulla propensione degli italiani all’e-book. Si sono registrate una tendenza di crescita dell’acquisto o delle intenzioni di acquisto di un e-book e la presenza di un fattore che causa invece esitazione, l’attesa da parte del pubblico di un maggior numero di titoli in italiano. Sembra che stiano giungendo nuovi segnali sulla buona salute di questo mercato e per cui il 2010 si confermerà come l’anno degli ereader. Molti editori intervistati hanno confidato il loro ottimismo in visione del periodo natalizio.