La Fabbrica e il Mercato dei Format Televisivi
Il mercato internazionale dei format
Il format è un prodotto tipico globale, ma caratterizzato da un effetto di glocalizzazione, ovvero un prodotto che si muove in una prospettiva internazionale, ma contenente un radicamento locale.
Qualcuno lo inventa e lo produce, e poi lo vende a tutti gli altri … Questo è ciò che caratterizza il settore dei media, ovvero la presenza di prodotti, contenuti, sottolineati da un'attività editoriale, e che diventa il risultato di un'attività intellettuale. Un processo che contiene insieme le caratteristiche della reinvenzione e della coevoluzione. John Tomlinson lo ha definito effetto di deterritorializzazione attraverso il quale spiega la condizione culturale della globalizzazione, il suo trasformare i luoghi che abitiamo e “la perdita della relazione naturale tra cultura e territori geografici e sociali”. Quindi, il format è un “programma”, prodotto che diventa oggetto di compravendita e scambio commerciale in un contesto industriale, a livello internazionale dove le sue modalità di commercio sono, appunto, la vendita; la coproduzione; e infine, l'adattamento del format stesso. Albert Moran, fa proprio questa distinzione riguardo al commercio internazionale in TV.
La prima forma di commercio, la vendita, avviene quando il format di un programma viene messo in circolazione, e quindi, viene fatto “circolare” nel mercato internazionale dopo essere stato prodotto e testato con successo sul proprio territorio nazionale; poi c'è la forma della coproduzione, cioè quando aziende di due o più paesi si uniscono nell'ideazione, nella ricerca di fondi e nella produzione di un prodotto che può avere visualizzazione nei vari mercati audiovisivi nazionali; ed infine, c'è la forma dell'adattamento di format, cioè quella forma di commercio di cui si occupa uno staff composto da varie persone tra cui autori e produttori, che concentra la sua attenzione sulle “variabili”, sulla “cultura televisiva” di quel dato paese, la sua usabilità. Infatti, ogni nuovo programma va adattato al momento storico e televisivo in cui va a collocarsi, con l'introduzione o modifica di elementi caratterizzanti il format stesso; elementi riconoscibili dal pubblico, e che al tempo stesso rimangano un mistero da svelare e scoprire.
La prima e storica fiera sui contenuti televisivi è il NAPTE (National Association of Television Program Executives) di Las Vegas; e, in Europa, il luogo dove avviene questo scambio di “idee”, e soprattutto, dove si conosce il “prodotto” è il MIPCOM a Cannes, in Francia.
Il MIPCOM è il mercato internazionale per la creazione, la co-produzione, l’acquisto, la vendita, il finanziamento e la distribuzione di contenuti audiovisivi su tutte le piattaforme. Per i principali decisori del settore televisivo, cinematografico, dei contenuti digitali e audiovisivi, della produzione e della distribuzione, è l’evento che serve a scoprire le tendenze future e a negoziare i diritti sui contenuti; e all'interno del MIPCOM, c'è lo stand MIPTV, che è il mercato internazionale per il finanziamento, la co-produzione, l’acquisto e la vendita di contenuti di entertainment attraverso tutte le piattaforme. Ci sono eventi speciali come il MIP DIGITAL FORUM e il Content 360, gli International Digital Emmy Awards (I.D.E.A), il MIP Accelerator Matchmaking and Networking Events, offrono una maggiore conoscenza a riguardo. Da circa 15 anni, in Europa in particolare, si svolgono queste fiere televisive internazionali che rappresentano degli appuntamenti dove oltre agli scambi commerciali si realizza uno scambio di opinioni e di contatti, si concretizzano accordi tra i partecipanti, si studiano le differenze tra prodotti e si verificano il loro “contesto”. Ma una data importante riguardante questo ambito è il 2000, anno di creazione del FRAPA (Format Recognition And Protection Association), associazione di broadcaster e case di produzione televisive che si propone l'obiettivo di assicurarsi che i format televisivi siano rispettati dall'industria e protetti dalla legge come proprietà intellettuale. Il FRAPA, inoltre, si configura come un'associazione indipendente senza scopo di lucro.
Secondo Moran, studioso di serie televisive, soprattutto australiane, i programmi televisivi possono essere suddivisi in due tipologie: quelli che mettono in scena la “realtà” e quelli che hanno a che fare con la “fiction” e quindi la serialità.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La Fabbrica e il Mercato dei Format Televisivi
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Informazioni tesi
Autore: | Sebastiano Abela |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | CINEMA, TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE |
Relatore: | Veronica Innocenti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 125 |
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