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La tutela dei lavoratori marittimi alla luce della recente giurisprudenza della Corte di giustizia CE e della legge regolatrice del contratto individuale di lavoro

Esame dei criteri di collegamento utilizzabili nella ricerca della legge applicabile al contratto di lavoro dei marittimi imbarcati sulla Rosella: la nazionalità della nave

Il diritto internazionale privato non prevede un solo criterio di collegamento in materia di contratti di lavoro, bensì diversi. Qui di seguito, si procederà ad una disamina ed al raffronto delle norme di conflitto applicabili ai rapporti di lavoro marittimo, al fine di individuare la legge applicabile ai contratti di lavoro del personale imbarcato sulla Rosella a seguito della sua immatricolazione in Estonia.

E' noto che il criterio di collegamento tradizionalmente utilizzato per regolare i rapporti di lavoro dei marittimi è la nazionalità della nave sulla quale essi sono arruolati, criterio che consente l'applicazione di una normativa costante in particolare quando la nave si trova in acque internazionali, anche se, negli ultimi anni, la preminenza dello Stato della nazionalità è stata messa in discussione dal progressivo aumento del fenomeno delle bandiere di convenienza.

Ed è proprio la frequente applicazione del criterio della nazionalità della nave che ha spinto la Viking Line ad immatricolare la Rosella in Estonia, nella convinzione che, a partire dal momento in cui la nave avesse battuto bandiera di tale Paese, sarebbe stata la legge estone a regolare i contratti dei marittimi. Ciò avrebbe consentito di abbassare le retribuzioni dell'equipaggio al di sotto della soglia minima imposta dalla disciplina finlandese, così recuperando lo svantaggio che, fino a quell'epoca, la Viking soffriva rispetto ai competitors sulla tratta Helsinki-Tallin.

Senonché, devono segnalarsi alcune circostanze di fatto che sembrano mettere in discussione l'impiego esclusivo, nel caso in esame, della legge della bandiera. Deriva da quanto precede che il ruolo della bandiera ai fini della ricerca della legge regolatrice dei rapporti di lavoro instaurati con la Viking non può ritenersi decisivo.

Al contrario, in considerazione del fatto che, prima di tutto, la legge applicabile alle obbligazioni contrattuali deve ricercarsi sulla scorta delle disposizioni della Convenzione di Roma del 1980, vigente nell'ordinamento del giudice della causa principale, e che, in secondo luogo, i contratti di lavoro marittimo, in quanto non espressamente esclusi, devono ritenersi rientranti nell'ambito applicativo di quest'ultima, è alla luce delle norme di conflitto dettate da tale Convenzione che deve, piuttosto, basarsi l'indagine sulla disciplina dei contratti di lavoro dei marittimi imbarcati sulla Rosella.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La tutela dei lavoratori marittimi alla luce della recente giurisprudenza della Corte di giustizia CE e della legge regolatrice del contratto individuale di lavoro

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Giorlando
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Scuola di specializzazione per le professioni legali
Anno: 2009
Docente/Relatore: Chiara Tuo
Istituito da: Università degli studi di Genova
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 42

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