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Gli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni

Il lento ma progressivo affermarsi del diritto all’informazione, inteso nella sua triplice accezione di diritto ad informare, informarsi ed essere informati, unito alle profonde riforme legislative di cui la pubblica amministrazione è stata protagonista a partire dagli anni Novanta del XX secolo, ha portato ad una ridefinizione generale dell’apparato pubblico stesso e, in particolare, all’emergere al suo interno di una nuova cultura: quella dell’informazione e della comunicazione. La pubblica amministrazione, infatti, sulla spinta del legislatore, non si è più potuta sottrarre al dovere di informare e comunicare con il cittadino e di svolgere le due nuove funzioni in modo ottimale. Il primo passo è stato quello di aprirsi al cittadino e ripensare il suo rapporto con esso: la logica della chiusura e del segreto stanno così lasciando spazio ad accesso, trasparenza e partecipazione.
Nel comporre il nuovo quadro della p.a., grande rilievo ha avuto una normativa, la legge 150/2000, la quale ha definitivamente sancito la piena legittimità dell’informazione e della comunicazione, rendendole così vero e proprio obbligo istituzionale.
La 150/2000, per quanto attiene a questo lavoro, ha avuto il merito di riconoscere, per la prima volta a norma di legge, il ruolo rivestito dagli uffici stampa all’interno delle pubbliche amministrazioni. Tali strutture, per anni «passacarte» dei politici e attori di attività puramente propagandistiche, attuate dall’Ente per creare il consenso attorno ai vertici dell’amministrazione sull’opinione pubblica, stanno così assumendo la nuova veste di interpreti di quel diritto all’informazione di cui i cittadini sono portatori.

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8 Introduzione Il lento ma progressivo affermarsi del diritto all’informazione, inteso nella sua triplice accezione di diritto ad informare, informarsi ed essere informati, unito alle profonde riforme legislative di cui la pubblica amministrazione è stata protagonista a partire dagli anni Novanta del XX secolo, ha portato ad una ridefinizione generale dell’apparato pubblico stesso e, in particolare, all’emergere al suo interno di una nuova cultura: quella dell’informazione e della comunicazione. La pubblica amministrazione, infatti, sulla spinta del legislatore, non si è più potuta sottrarre al dovere di informare e comunicare con il cittadino e di svolgere le due nuove funzioni in modo ottimale. Il primo passo è stato quello di aprirsi al cittadino e ripensare il suo rapporto con esso: la logica della chiusura e del segreto stanno così lasciando spazio ad accesso, trasparenza e partecipazione. Nel comporre il nuovo quadro della p.a., grande rilievo ha avuto una normativa, la legge 150/2000, la quale ha definitivamente sancito la piena legittimità dell’informazione e della comunicazione, rendendole così vero e proprio obbligo istituzionale. La 150/2000, per quanto attiene a questo lavoro, ha avuto il merito di riconoscere, per la prima volta a norma di legge, il ruolo rivestito dagli uffici stampa all’interno delle pubbliche amministrazioni. Tali strutture, per anni «passacarte» dei politici e attori di attività puramente propagandistiche, attuate dall’Ente per creare il consenso attorno ai vertici dell’amministrazione sull’opinione pubblica, stanno così assumendo la nuova veste di interpreti di quel diritto all’informazione di cui i cittadini sono portatori.

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Pinna
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Francesco Merloni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 190

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