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La gestione ambientale nel settore automobilistico: il caso del gruppo Volvo

La limitata disponibilità di risorse naturali, la continua evoluzione in senso restrittivo della normativa in materia di ambiente, la crescente consapevolezza ''verde'' del mercato e il continuo aumento dei costi di utilizzo dell'ecosistema impongono alle imprese di dare una risposta precisa alla gestione del fattore ambiente.
Vi sono esperienze amare di imprese che, a seguito dell'introduzione di politiche e programmi ambientali, hanno visto ridurre in modo drastico i propri profitti.
Vi sono esperienze amarissime di imprese espulse dal mercato per l'impossibilità di far fronte ai vincoli imposti dalla salvaguardia per l'ambiente.
Ma vi sono anche, e sempre più numerose, esperienze felici, come nel caso del gruppo Volvo che considera la dimensione ambientale come uno stimolo per il raggiungimento di opportunità e vantaggi competitivi nuovi (ad es. uno strumento per il miglioramento della propria immagine, della propria credibilità e dei rapporti con i diversi attori interessati, una leva per la riduzione dei costi operativi, una variabile rilevante per le scelte di investimento, un'opportunità per la creazione di nuovi business, un elemento di differenziazione o focalizzazione).
Nel mio lavoro ho analizzato tutti i vari aspetti del problema, dall'analisi dell'evoluzione nel rapporto impresa-ambiente a quella del settore automobilistico, dalla gestione operativa della Volvo (sistema di gestione ambientale, requisiti ambientali per fornitori e venditori, controllo dei prodotti chimici, metodo di analisi LCA, nuove soluzioni tecnologiche, sviluppo e sperimentazione di carburanti e forze motrici alternative, riciclaggio) alla sua politica di comunicazione ambientale esterna (specificazioni e dichiarazioni ambientali di prodotto).
Con un strategia ambientale proattiva l'azienda punta a far approvare leggi e norme che obblighino anche i concorrenti a percorrere, con tutte le difficoltà e i costi derivanti dal ritardo, la stessa strada e cerca di anticipare l'adozione di standard ambientali ritenuti probabili in futuro per accelerare il processo legislativo a suo favore e acquisire dei vantaggi competitivi duraturi.
Si pone in una posizione di leader del settore in materia di protezione ambientale.

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INTRODUZIONE I problemi e le minacce derivanti dall’inquinamento della biosfera e il continuo e sconsiderato sfruttamento delle sue risorse finite sono oggi evidenti, purtroppo, in tutte le attività umane. Il paesaggio sta gradualmente cambiando, la qualità dell’aria e dell’acqua si sono deteriorate, il rumore e la congestione nelle grandi metropoli sono in costante aumento. Si è quindi sviluppato, negli ultimi anni, un generale consenso sull’urgente bisogno di mostrare maggiore attenzione e cura per il nostro ecosistema, e maggiori responsabilità nella gestione dei problemi ecologici sia a livello locale sia a livello globale. Ogni impresa, di conseguenza, ha evidenti responsabilità nella riduzione dell’impatto ambientale dei propri prodotti, servizi e processi. Le automobili e gli altri sistemi di trasporto sono responsabili, approssimativamente, per un terzo delle emissioni di ossidi di azoto (NOX) e di idrocarburi (HC) prodotte dall’uomo, per circa due terzi delle emissioni di monossido di carbonio (CO), per meno del 5% delle emissioni di biossido di zolfo (SO2) e, infine, per un terzo delle emissioni di particolato (EPA, 1999), le polveri sottili la cui eccessiva concentrazione nell’atmosfera, oltre le soglie di emergenza, sta obbligando gli abitanti delle maggiori città italiane alle ormai note “domeniche senza auto”. Tuttavia, il blocco parziale o totale del traffico nelle nostre grandi città non costituisce una soluzione definitiva al problema, ma solamente una misura provvisoria adottata dal governo per “tamponare” l’attuale emergenza inquinamento, una soluzione considerata da alcuni sgradevole e addirittura ingiusta, in un paese di “amanti delle auto”.

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Scaletti
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Sergio Vvaccà
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 187

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