Sviluppo sostenibile e conservazione nei parchi naturali. Gli aspetti teorici, la realtà italiana, il caso del Parco Regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli
I parchi possono essere dei laboratori di sostenibilità, ossia modelli di sviluppo che possono esplorare e anticipare soluzioni allargabili poi anche all’esterno, anche per il diverso significato che alla parola conservazione si è andati dando nel tempo: la wilderness americana, dove scopo dei parchi era la salvaguardia di territori rimasti incontaminati, sottraendoli a qualsiasi forma di alterazione conseguente all’azione umana, per mostrarli alle future generazioni (“for the benefit and enjoyment of future generations”); qui nasce il primo parco nazionale, Yellowstone (1872).
Passando alla realtà europea, all’esigenza di conservazione della natura si affianca la tutela del paesaggio umano; le azioni economiche generano sistemi semi-naturali e oggetti artificiali che, oltre ad essere funzionali alle attività di produzione e consumo, hanno un valore in sè. In Europa si elabora quindi un concetto diverso di Parco Naturale, inteso come zona molto antropizzata dove il paesaggio è di tipo misto, dove lo scopo primario resta la conservazione della natura ma contemporaneamente vi si incentivano le attività tradizionali ed un loro ordinato sviluppo.
Tale concezione si ritrova, ad esempio, nella tradizione inglese che celebra il paesaggio umano: natura modellata dalla costante e secolare azione dell’uomo. Il paesaggio è l’elemento che più di ogni altro aspetto della vita rappresenta il patrimonio nazionale, per l’eredità culturale di cui è portatore.
E in Svizzera, paese in cui sono stati recentemente istituiti i parchi paesaggistici, “Proteggere e utilizzare”: le regioni rurali intendono consolidare la loro economia, arrestare il calo della popolazione, nonchè promuovere i valori naturali e paesaggistici
Si è poi passati all’esame della situazione nel nostro paese alla luce della legge quadro del 1991 dove la conservazione degli ambienti naturali va di pari passo al rilancio delle economie dei territori che si vuole proteggere. Infatti abbiamo un ampliamento del concetto di paesaggio visto come esito della secolare influenza dell’attività antropica sugli ecosistemi naturali: lo spazio geografico è in misura preponderante generato e ri-generato dal processo economico, essendo da secoli la base territoriale di sistemi sociali e quindi, di processi economici; il fatto di perpetuare specifiche forme di interazioni tra uomo e natura rappresenta, per molti parchi italiani, la più efficace e talvolta l’unica possibile strategia per conseguire l’obiettivo della conservazione di valori paesaggistici e culturali. Conservare significa allora non perdere il controllo collettivo della co-evoluzione tra sistema umano e territorio (esempio paesi Appennini e pascoli delle Alpi).
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Informazioni tesi
Autore: | Davide Fiz |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Aziendale |
Relatore: | Tommaso Luzzati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 110 |
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