Evoluzione dell'attività bancaria e riflessi sulla struttura e organizzazione dei canali distributivi
La tesi in oggetto ha riguardato, principalmente, l'evoluzione dell'attività bancaria, vista nei suoi aspetti fondamentali, e i riflessi che tale processo evolutivo ha avuto sulla struttura e organizzazione dei canali distributivi.
Tra le linee strategiche fondamentali che le banche devono attuare nello svolgimento della loro operatività rivestono un ruolo rilevante le politiche connesse alla raccolta e all’impiego delle risorse finanziarie, che nonostante l’ampliamento della gamma di attività che possono essere svolte, rappresentano ancora il cuore dell’attività bancaria e quindi l’attività preponderante da esse svolte.
Le banche sono state spesso definite “il volano della crescita economica”, ma affinché questa e possono svolgere queste funzioni deve cercare di allocare il risparmio nella maniera più produttiva possibile. Solo se le risorse sono destinati ad investimenti produttivi è possibile creare occupazione, accrescere i redditi ed aumentare i consumi, e quindi innescare la crescita economica.
Riguardo, invece, l’altro aspetto delle politiche di impiego delle banche, e cioè l’attività in titoli si è sottolineato come essa rappresenti l’ambito operativo più innovativo degli ultimi anni. Infatti, mentre prima della nuova disciplina tale ambito di operatività era quasi del tutto precluso alle banche è riservato a soggetti specializzati, oggi, queste possono operare a tutto campo senza alcuna limitazione di sorta e senza alcun vincolo legislativo rispetto agli altri intermediari.
Quindi, il processo evolutivo che ha interessato le banche, specie per quanto riguarda l'aspetto operativo, ha avuto notevoli riflessi sulla struttura distributiva, per mezzo della quale si collocano i prodotti/servizi.
Le ultime tendenze in atto confermano come le banche tendono ad ampliare l’offerta di prodotti/servizi tramite canali distributivi più innovativi che consentono di raggiungere il cliente al suo domicilio o in qualunque altro posto si trovi.
Nel corso della trattazione, si è evidenziato, soprattutto, i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’adozione di queste forme di contatto a distanza (remote banking) tra banca e cliente, e i benefici in termini di economicità che ne derivano per entrambi.
Tra le forme di remote banking, si è preso in considerazione l’home banking tradizionale, che sfrutta reti private o in prevalenza pubbliche (Videotel) per creare il rapporto banca cliente via cavo; si è visto, pure, come tale sistema di interfaccia sia entrato in disuso e come sia stato sostituito con forme più innovative.
Come ulteriore canale si è esaminato l’Internet banking che stato definito come canale innovativo. Quest’ultimo non rappresenta nient’altro che l’evoluzione del canale di home banking tradizionale, forse, sarebbe stato più opportuno definirlo Internet Home Banking.
A corollario della disamina sulla struttura organizzativa dei canali distributivi bancari, si è analizzato il fenomeno della cosiddetta banca virtuale definendola il “contenitore concettuale" che racchiude tutti i canali distributivi definiti di "remote banking", e quindi alternativi al classico sportello. Si è cercato soprattutto, oltre ad analizzare le diverse tipologie che può assumere la banca virtuale, di mettere in evidenza i benefici e gli oneri ad essa connessi. L’operatività della banca virtuale appare molto più limitata rispetto a quella di una banca tradizionale che adotta una strategia multicanale. La prima appare più come una struttura adatta a distribuire prodotti e servizi più che a produrre al suo interno gli stessi, difficilmente, anche in un futuro non prossimo, esse riusciranno a sostituire completamente le banche tradizionali.
L’adozione delle soluzioni virtuali deve avvenire gradualmente e mai in maniera drastica.
La soluzione migliore per le banche italiane sembrerebbe quella di procedere ad una forte integrazione tra canali nuovi e canali tradizionali: l’offerta di prodotti/servizi dovrebbe avvenire sia con i canali tradizionali sia con quelli più innovativi (Internet, telefono, PC, etc.) in un rapporto di complementarietà e non di antiteticità, senza correre il rischio di sovrapposizioni fra l’offerta di canali diversi. In questo modo si potrà offrire alla clientela la possibilità di scegliere tra canali alternativi in base alle diverse esigenze e al grado di preparazione culturale.
Quindi la soluzione migliore da adottare sarebbe quella della strategia multicanale, adoperando una forte integrazione e ristrutturazione della rete distributiva
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Informazioni tesi
Autore: | Antonio Scibetta |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia Bancaria |
Relatore: | Giulio Minolfi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 235 |
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