La repressione del movimento Mau Mau: un tardivo e difficile processo al colonialismo
Lo studio si pone due ordini di interrogativi: da un lato quelli legati alle ragioni e alle conseguenze di una guerra per l'indipendenza combattuta negli anni '50 dai guerriglieri Mau Mau e alla dura repressione britannica che ne è seguita; dall'altro quelli legati ai possibili scenari futuri delle relazioni tra Gran Bretagna e Kenya. La prima tematica è ancora oggi controversa. Per alcuni la lotta dei Mau Mau costituisce un esempio di eroismo e di impegno per la libertà. Per altri, invece, l'indipendenza della nazione sarebbe stata comunque raggiunta anche senza le sofferenze imposte da un conflitto che non risparmiò le popolazioni civili. La prima parte della tesi inquadra la politica coloniale britannica in Kenya, le ragioni che portarono all'insurrezione dei Mau Mau e la repressione britannica con le sue brutalità. Nella seconda parte dello studio ci si è concentrati, invece, su un tema di particolare attualità destinato ad incidere sui rapporti futuri, non solo tra Gran Bretagna e Kenya, ma anche tra Europa e Africa. Gli stati africani chiedono da tempo con forza che le ex potenze coloniali rispondano del loro operato risarcendoli dei danni provocati. In anni recenti si è avviato quello che può definirsi un vero e proprio "processo al colonialismo", certamente difficile e altrettanto certamente tardivo. Lo studio prende le mosse da un accordo stipulato nel 2013. In quell'anno, infatti, il governo britannico ha accettato di indennizzare 5.000 kenyoti che furono torturati nei campi di detenzione durante il periodo coloniale. Nel 1952 il movimento Mau Mau cominciò a battersi per l'autodeterminazione. La reazione britannica fu molto decisa e la sua brutalità fu rivelata in tribunale nel 2012 quando i ricorrenti descrissero gli abusi subiti. Ai britannici non rimase che riconoscere i gravi fatti commessi durante il periodo coloniale risarcendo le vittime. Questo primo passo non apparve tuttavia sufficiente al governo del Kenya che, ancor oggi, vorrebbe ottenere un indennizzo ben più elevato di quello ottenuto e scuse formali. Una recente visita del re Carlo III in Kenya ha confermato le posizioni già note delle due parti. Il Kenya continua a chiedere, oltre alle scuse e a ulteriori riparazioni economiche, la restituzione degli archivi coloniali, mentre i britannici non intendono andare oltre le dichiarazioni di rammarico per l'accaduto e gli indennizzi già versati. Lo studio cerca di ricostruire, partendo dal Kenya, le cause che hanno portato all'attuale situazione di stallo e le possibili prospettive future delle relazioni tra il Nord e il Sud del Mondo. Quest'ultimo condanna il colonialismo chiedendo una piena ammissione di colpe da parte dei paesi coinvolti e conseguenti risarcimenti. Storici, giuristi ed economisti si sono divisi tra quanti sostengono che il benessere dell'Europa sia il risultato di quanto "rubato agli altri continenti" e coloro che invece rivendicano il progresso portato dai colonizzatori respingendo la tesi che l'arretratezza delle ex colonie sia esclusiva responsabilità dell'Occidente. Vi è poi una posizione intermedia, secondo la quale una forma indiretta di risarcimento potrebbe consistere nel sostegno dell'Europa allo sviluppo economico delle ex colonie. Sul risarcimento delle vittime del colonialismo gli stati europei si sono finora tirati indietro al momento di riconoscere una loro diretta responsabilità delle ingiustizie al fine di evitare precedenti; se un paese europeo dovesse infatti accettare le sue dirette responsabilità sull'accaduto ciò porterebbe ad analoghe rivendicazioni nei confronti di altre ex potenze coloniali. Il caso del Kenya è significativo; le autorità britanniche nel risarcire 5000 vittime kenyote, sono state molto attente a evitare precedenti legali. Si può concludere che oggi non mancano ombre e contraddizioni sulle prospettive dei rapporti tra Europa e Africa. Tutti riconoscono che esistono interdipendenze e interessi reciproci tra i due continenti, come ribadito anche nella visita di Carlo III in Kenya del Novembre scorso. In prospettiva sarà essenziale analizzare come la cooperazione e il partenariato potranno davvero rispondere alle aspirazioni e ai bisogni del popolo africano in una relazione politica non più paternalistica, ma autenticamente paritaria da parte dell'Europa.
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Informazioni tesi
Autore: | Flaminia Sartoni |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2022-23 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Alessandro Volterra |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 98 |
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FAQ
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