La disciplina dell'esame incrociato. Aspetti giuridici e psicologici
L'elaborato propone un'analisi critica dell'istituto processuale dell'"esame incrociato" in ottica storica, comparativa, processuale e psicologica. Con la riforma del codice di procedura penale nel 1989 è stato infatti introdotto nell'ordinamento penale italiano l'istituto della "cross-examination" che, come si deduce, trae la sua origine in un diverso sistema processuale, quello adversary il quale si differenzia da quello italiano per molti aspetti. In primo luogo il sistema delle prove: nel sistema penale anglossassone viene attribuito rilievo primario alla testimonianza. Quando si è proceduto alla riforma del 1989 e è stato adottato per trasposizione l'istituto della cross examination non si è tenuto conto delle peculiarità dei principi e degli istituti che regolano i due ordinamenti giuridici e cioè quello di common law da una parte e quello di civil law dall'altra. La peculiarità dell'esame incrociato si fonda principalmente sul fatto che esso costituisce uno scambio di tesi contrapposte dalla cui contrapposizione si giunge a svelare la ricostruzione del fatto. Tuttavia, essendo tali tesi contrapposte dichiarazioni provenienti da persone si ritiene che l'istituto non possa che essere studiato alla luce delle regole delle scienze psicologiche e delle scoperte delle neuroscienze.
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Informazioni tesi
| Autore: | Linda Mirri |
| Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
| Anno: | 2021-22 |
| Università: | Università degli Studi di Firenze |
| Facoltà: | Giurisprudenza |
| Corso: | Giurisprudenza |
| Relatore: | Paola Felicioni |
| Lingua: | Italiano |
| Num. pagine: | 187 |
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