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La radio negli anni sessanta: il fenomeno musicale e giovanile di ''Bandiera Gialla''

Il presente elaborato ha come oggetto il programma radiofonico Bandiera Gialla trasmesso dalla Rai nella seconda metà degli anni sessanta sul Secondo Programma. In un contesto radiofonico di sostanziale monopolio da parte del servizio pubblico, il format originale di Bandiera Gialla rappresenta un’assoluta novità in quanto, per la prima volta, si crea uno spazio dedicato al pubblico giovane nel quale gli stessi ragazzi sono diretti protagonisti.
L’elaborato mette in evidenza il ruolo decisivo e avanguardistico della trasmissione Bandiera Gialla che si identifica con l’introduzione di nuovi generi musicali provenienti dall’estero, in particolare pop e rock, non ancora importati nel panorama radiofonico italiano composto prevalentemente da musica colta e musica leggera di tradizione melodica.

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10 1.2. La radio durante l’avvento della televisione Contemporaneamente alla nascita del nuovo mezzo televisivo la radio italiana compie il suo trentesimo anno, rivelando la propria solidità, maturata negli anni, dal punto di vista dell’apparato, degli impianti e dei programmi. Il modo di ascoltare la radio evolve con grande rapidità, sollecitato da un lato dalla concorrenza della televisione e, dall’altro, dall’affermarsi di nuove tecnologie. Inizialmente, infatti, l’arrivo del nuovo mezzo non sembra influenzare in modo determinante la radiofonia, almeno per quanto riguarda gli abbonamenti: mentre la televisione ne registra un milione dopo i primi quattro anni di trasmissioni, la radio nel 1958 supera i 7 milioni di abbonati, di cui più della metà concentrati al Nord. Qui la provincia di Milano detiene il primato con 84 abbonamenti alla radio su 100 famiglie 9 . Dalla seconda metà degli anni cinquanta, la radio assume la tendenza a ritornare a un uso più ampio delle trasmissioni in diretta, in particolare per i varietà e la musica leggera, per un recupero della sua tradizionale efficacia spettacolare costituita dalle trasmissioni dal vivo. La nuova settimana radiofonica, varata con l’inizio del nuovo decennio, costituisce l’aggiornamento della linea editoriale prevista con la riforma del 1951 con la quale si stabilisce la creazione di tre reti, ovvero dei tre programmi: Nazionale, Secondo e Terzo. Comincia così una revisione dei palinsesti di ciascun programma che consiste in una caratterizzazione per generi differenti, al fine di definirne la fisionomia e l’identità, per una maggiore omogeneità editoriale. I tre programmi Il primo programma si specializza nell’offerta di informazione e di musica: sono incrementati il numero e la durata delle rubriche giornalistiche e aumenta l’offerta di musica classica e leggera. Si indirizza la scelta di testi teatrali sulle opere classiche e fantastiche, lasciando alla televisione la messa in scena delle opere più comuni. «La 9 F. Monteleone, Storia della radio e della televisione in Italia, p. 311.

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Informazioni tesi

  Autore: Celeste Donghi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Silvia Salvatici
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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