I mosaici bizantini nella Sicilia Normanna. La magnificenza del ciclo musivo del Duomo di Monreale
Con questo lavoro di tesi dal titolo "I mosaici bizantini nella Sicilia Normanna. La magnificenza del ciclo musivo del duomo di Monreale" si è cercato di delineare gli aspetti storico- artistici e architettonici, che nel corso della dominazione Normanna in Sicilia (XI-XII secolo) portarono alla nascita di una nuova corrente artistica il “Romanico Siciliano” comunemente detto stile "stile arabo-normanno" con la conseguente realizzazione di edifici sia laici sia ecclesiastici che ad oggi rappresentano un patrimonio storico artistico di valenza universale come il Duomo di Monreale, inserito nella lista patrimonio dell’umanità dell’ UNESCO dal 2015, oggetto principe della suddetta tesi.
Prima di analizzare il Duomo di Monreale, e il ciclo musivo conservato al suo interno si è ritenuto necessario, al fine di comprendere le dinamiche storiche-culturali che hanno reso possibile la realizzazione di tale capolavoro artistico, sia dal punto di vista architettonico sia decorativo, tracciare nel corso del primo capitolo un breve excursus storico in cui si è messo in luce come l’ambizione politica dei sovrani normanni, dopo essersi insediati nella sfera politica italiana intorno dal XI secolo e in seguito alla conquista dell’Italia meridionale e della Sicilia, portò sotto la reggenza di Ruggero II alla creazione del Regno di Sicilia che divenne uno degli stati più potenti d’Europa.
Si è evidenziata, dunque, la figura di Ruggero II il quale dopo essere stato incoronato nel 1130 a Palermo Rex Siciliae, ducatus Apuliae et principatus Capuae ottenere vasti consensi grazie ad una politica di tolleranza fra le diverse componenti etniche e religiose che componevano il suo regno.
La sua ideologia multietnica si manifestò anche sul piano architettonico e artistico, infatti la fusione artistica venutasi a creare con le già preesistenti correnti culturali dell’isola (arabe, latine e bizantine) portarono alla nascita di uno stile a sé stante: lo "stile arabo-normanno". Sotto la sua reggenza le città del regno e in particolar modo la città di Palermo ( e il suo hinterland) venne arricchita di opere architettoniche di grande pregio e raffinatezza, sia in ambito laico come ad esempio il Palazzo dei Normanni, il Palazzo della Cuba, il Palazzo di Maredolce, la Zisa, sia religioso come ad esempio le chiese di S. Giovanni dei Lebbrosi, di S. Cataldo e di S. Giovanni degli Eremiti e ancora la Cappella Palatina, la chiesa S. Maria dell’Ammiraglio, il Duomo di Cefalù.
Nel corso del secondo capitolo ho delineato non solo il processo architettonico ed evolutivo che li caratterizza ma anche la loro funzione “morale”; essi infatti con la loro mescolanza di elementi europei, bizantini e islamici e con le loro forme arabeggianti e le fastose decorazioni a mosaici ripresi dalla sfera bizantina, rappresentano la testimonianza tangibile dell’ideologia del potere normanno e assunsero una funzione propagandistica della celebrazione della figura del sovrano e della sua ricchezza.
Ruggero II, che si identificava come un dominus e non come un primus inter pares, per dare lustro alla sua opera di “ricattolizzazione” della Sicilia, dopo tre secoli di dominazione araba, e per testimoniare il suo potere, dato direttamente dalla volontà divina, scelse di adottare l’arte del mosaico bizantino, per la decorazione interna degli edifici, in quanto essi col loro smagliante splendore erano il mezzo idoneo per rappresentare la gloriosità del sovrano.
La fase finale di questa grande impresa artistica e culturale, è testimoniata nel Duomo di Monreale edificato da re Guglielmo II nel 1174, il quale rappresenta con la sua architettura e il suo ciclo musivo di oltre 6000m2 il più fulgido esempio della manifestazione politica e artistica della monarchia normanna. Nel corso del terzo capitolo ho dunque analizzato l’apparato musivo, realizzato fra la fine del XII e la metà del XIII secolo, che segue uno svolgimento lineare degli avvenimenti della storia sacra, con particolare attenzione alla lettura dei testi biblici sia veterotestamentari che neotestamentari. La narrazione è un cammino dei fedeli verso Dio, in tal senso le illustrazioni iniziano l'excursus con le raffigurazioni di Adamo ed Eva che dapprima si “allontanano” da Dio, la narrazione continua con tutti gli avvenimenti successivi dell’uomo che riportano l’umanità tra le sue braccia.
Infatti il Cristo Pantocratore posto al centro dell’abside maggiore è il fulcro della narrazione verso cui tutto converge, ed è ritratto con le braccia aperte in segno di accoglienza in quanto egli è il centro a cui ogni uomo deve tendere. Inoltre sono stati presi in esame i due pannelli commemorativi posti sui pilastri trasversali che raffigurano il re Guglielmo II nelle vesti tipiche del basileus: l’uno nell’atto di ricevere la corona gemmata di perle da Cristo e l’altro che lo ritrae nell’atto di donare il modello della sua cattedrale alla Vergine Maria, a cui è dedicata.
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Informazioni tesi
Autore: | Marcella Licata |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Lingua e cultura italiana |
Relatore: | Daniela Ricci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 179 |
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